Era partita bene Elisa con Pipes and Flowers, ma non so perché mi sembra che si sia fermata. Mi spiego, sicuramente è attivissima, fra musical, arrangiamenti, produzioni, ma c'è qualcosa che mi fa pensare ad una crescita bloccata, a qualcosa che rimane inespresso.
Sicuramente è una delle artiste italiane di cui la nostra nazione può andare fiera, ma ho la sensazione che non abbia detto tutto, e che potrebbe stupirci.
Quest'album, uscito da pochi giorni, è in linea con gli altri. I testi sono quasi totalmente in inglese, se si eccettuano "Anche se non trovi le parole" e "Ti vorrei sollevare" in duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che è anche il singolo estratto per lancia
re l'intero album. (oddio io uso ancora termini come album e tracce, troppo anacronistici nell'era digitale? scusate, ma io sono attorniata da vinili, il passaggio, nonostante ora acquisti spesso online i soli file, è comunque difficile!)

Torniamo all'opinione:
Passo le prime canzoni stentando a trattenere il cursore per mandare avanti. Le melodie sono quelle tipiche, che personalmente mi avevano colpito anni fa, ma che ora mi stancano un poco. Non me ne vogliano i fan di Elisa, è puramente un opinione personale, anzi molto discutibile, perché ho dei gusti ben precisi in fatto di musica, e credo che non esista bello o brutto, ma congeniale o meno a seconda delle persone. A me Elisa era congeniale nel '97, lo è un po' meno adesso, forse.
Trovo che comunque si esprima meglio in inglese, mentre nelle canzoni dai testi in italiano la trovo un po' legata, e dove mi riconduce a un'altra nostra famosa interprete, Laura Pausini, che non mi appasiona...
Le due canzoni in italiano non lasciano il segno, non sono incisive, anzi si disperdono fra le altre creando un piccolo varco fra la mono(tonia?) melodia delle altre. Dove almeno il punto in comune è la lingua.
Aprezzabile invece la cover di Mad Word, vecchio successo dei Tears For Fears, molto graffiante Your Manifesto, veloce, d' impatto. Forse il più mordace fra i titoli, ma di nessun spessore.
Heart viene proposto come titolo, perché è il cuore il filo conduttore. Le canzoni sono state scritte nel corso degli anni e non espressamente per un nuovo lavoro, forse per questo non sento aria nuova.
Sono passati cinque anni dall'ultimo lavoro di Elisa, e non sembra. Forse perché ha saputo usare bene la sua immagine, intersecando una raccolta e vari tour.
Non so se consigliare o meno l'acquisto di quest'album. Indubbiamente stiamo parlando di buona musica, di un livello alto. E' un buon disco, sicuramente studiato e arrangiato con passione, ma forse chiuso prima del tempo, ancora grezzo. Quasi canzoni da colonna sonora, per accompagnare, piuttosto che per essere protagoniste. C'è voglia di fare un buon lavoro, e forse questo magari pone dei limiti per la paura di sbagliare, non so...ma ripeto che c'è qualcosa che mi manca, come se ci fosse un balzo da fare, e che invece si resti legati. Cinque anni di silenzio e poi questo?
Possibile che in 14 tracce se ne salvino così poche?
Un discorso a parte va fatto per Forgivness, che Elisa canta insieme a Antony Hegarty degli Antony and the Johnsons.
Antony ha una voce ed un modo di esprimersi talmente particolare che può destare sensazioni nettamente contrastanti in chi lo ascolta.
Personalmente mi piace molto, mi piacciono meno i duetti che sta facendo in giro per il mondo con interpreti di vario genere e livello.
Ma questa Forgivness rientra ancora fra quelle che ascolterò volentieri.
Diventa un problema però se la canzone migliore dell'album, per me, è quella che si discosta dalle altre, e perdipiù con un'impronta così determinante come quella di un artista assolutamente unico nel panorama odierno.
L'album si chiude con " Dot in the universe ", delicata, armoniosa e molto sognante.
Resta inteso che la voce di Elisa non si discute, come anche il suo personalissimo modo di interpretare la melodia. Forse quello che mi sarei aspettata è un po' di coraggio in più, la voglia di osare.
Inutile che faccia qui la breve biografia di una cantante che si conosce così bene, dal suo esordio che ho già acennato fino ai suoi cinque album precedenti, la partecipazione a sanremo, la direzione musicale del musical Hair in italia, i tour e le collaborazioni.
Faccio solo l'elenco delle canzoni contenute nell'album e giusto qualche accenno sulla reperibilità.
L'album è uscito il 13 Novembre 2009
è stato distribuito in tutti i negozi di musica, e lanciato anche su iTunes, dove tra l'altro c'era la possibilità di acquistare la versione di "Ti vorrei sollevare" cantata dalla sola Elisa.