Pillole dal Sundance, che torna alle origini

Il Sundance Film Festival deve tornare alle sue radici. L'ha detto il fondatore Robert Redford inaugurando questa edizione della kermesse da lui creata che si concluderà il 31 gennaio. "Negli ultimi anni qualcosa dello spirito del Sundance si era perso e dobbiamo ritrovarlo". Il concorso si è aperto con Howl, sulla vita del poeta della Beat Generation Allen Ginsberg(interpretato da James Franco). La pellicola, diretta dai debuttanti Rob Epstein e Jeffrey Friedman, narra della vicende che accompagnarono Ginsberg durante la composizione della poesia manifesto della Beat Generation, "Howl", giudicata scandalosa all'uscita perché trattava di sesso libero e droghe. L'editore del libro fu arrestato per pornografia, ma l'opera diede all'autore una fama internazionale.

Altro film molto atteso è quello del graffitaro inglese Banksy, elusivo autore di ironici murales con la tecnica dello stencil, che ha diretto Exit Through the Gift Shop, il primo "disaster movie" sull'arte di strada. Banksy, che non si è mai fatto fotografare o filmare, compare nella pellicola insieme ad altri graffitari intenti a dipingere muri e a sfuggire alla polizia ma non è comunque riconoscibile. E l'artista non ha svelato la sua identità nemmeno al festival americano. A Bristol Banksy è diventato una star, la città gli ha dedicato una mostra che ha attratto 350.000 visitatori, mentre il 93% dei cittadini ha votato contro la rimozione di un suo graffito che mostra un uomo nudo appeso al davanzale di una casa.

Palleggiato tra il Sundance e Berlino, dove sarà in concorso, The Killer Inside Me di Michael Winterbottom, con Jessica Alba e Casey Affleck. Winterbottom ha portato sullo schermo un romanzo definito da Stanley Kubrick "la più agghiacciante e credibile storia di una mente criminale raccontata in prima persona". Jim Thompson morì nel 1977 senza aver raggiunto grande fama, soprattutto in patria, ma ebbe la soddisfazione di vedere tre suoi romanzi portati sullo schermo: Rapina a mano armata e Orizzonti di gloria (Kubrick) e Getaway (Sam Peckinpah). Dopo la sua morte altri registi si cimentarono con suoi lavori: da Bertrand Tavernier (Colpo di spugna) a Stephen Frears (Rischiose abitudini), a James Foley (After Dark, My Sweet).
Senza contare un remake di Getaway nel 1994, e una prima versione di The Killer Inside Me del 1976.

A un anno dalla decisione di Barack Obama di chiudere il carcere di Guantanamo, arriva The Oath della regista americana Laura Poitras che narra la storia di due fratelli yemeniti coinvolti con Al Qaeda. Il più grande, Jandal, è un ex guardia del corpo di Osama Bin Laden, direttamente coinvolta negli attacchi dell'11 settembre, che ora vive libero, facendo il tassista nello Yemen. Suo fratello Salim, che lavorava senza saperlo come autista per i terroristi, reclutato con l'inganno dal fratello, è stato invece deportato proprio nel lager di Guantanamo. "Non voglio dare il mio punto di vista su Guantanamo - ha detto la regista al Sundance - ho voluto solo raccontare una storia che riguarda due fratelli".

Nonostante le promesse di ritorno alle origini indipendenti e antihollywoodiane, non sono mancate le star. Natalie Portman per Hesher e Orlando Bloomper Sympathy for delicious, Kristen Stewart e Dakota Fanning per The Runaways, che narra le vicende del primo gruppo rock tutto al femminile che all'inizio degli anni '80 sconvolse Los Angeles e creò le basi per il successo band di donne. Joan Jett, fondatrice del gruppo, ha partecipato alla presentazione del film al fianco delle due giovani star di Twilight. Michelle Williams, ex compagna di Heath Ledger, ha portato al Sundance il suo film Blue Valentine. Ben Affleck ha presentato The Company Men, storia di un colletto bianco che perde il lavoro a causa della crisi. Nel cast anche Tommy Lee Jones. "Volevamo fare un film attuale - ha detto Affleck - molte persone hanno perso il lavoro negli ultimi tempi e sono andate in depressione. Questo film cerca di analizzare il periodo in cui viviamo". Tra i vip presenti al festival anche Bill Gates che è stato visto ballare "in stile Paris Hilton" a una festa sponsorizzata dalla Microsoft a Park City. Gates era al Sundance per vedere e promuovere Waiting for Superman, un documentario del cineasta David Guggenheim sulla riforma dell'istruzione.

Infine da segnalare l'accordo con il sito internet Youtube, che metterà cinque film del Sundance a disposizione per il noleggio online sulla piattaforma di condivisione video.

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