
di CARLO MORETTI
ROMA - Negli anni Ottanta le piste da ballo parlavano inglese, negli anni Novanta hanno imparato anche l'italiano e il tedesco, ma negli anni Duemila per la musica da ballare non c'è che il francese, il French touch, il tocco e lo stile che i dj e i produttori musicali d'Oltralpe hanno imposto alla nuova house music. A cominciare dal re Mida della scena dance da almeno cinque anni a questa parte, Bob Sinclar, un incredibile hit maker capace di monopolizzare non soltanto le piste da ballo di tutto il mondo con serate affollate fino all'inverosimile (è appena terminata la sua tournée italiana ed è atteso come superospite al Festival di Sanremo) ma anche di entrare nelle nostre case, non invitato, nei modi più disparati: attraverso gli spot pubblicitari delle più importanti compagnie telefoniche o prima delle partite di calcio di cartello, la sua Love generation per esempio venne scelta dalla Fifa come inno dei Mondiali in Germania.
Il French touch ha trasformato nuovamente l'house music riportandola in parte esattamente nel punto da cui era partita. Dopo l'acid house inglese dei primi rave party d'Europa, dopo gli spazi siderali e cosmici che hanno caratterizzato il miglior momento della italo dance quando la house music rientrò negli spazi commerciali delle discoteche, e dopo il grande freddo industriale della techno tedesca, c'era forse bisogno di un ritorno alla melodia, ai ritmi e all'utilizzo di grandi voci, e i dj francesi sono stati i primi a posizionarsi in quella nuova sintonia.
Proprio come avevano fatto gli inventori della house di Chicago e della electro di Detroit, hanno ripescato nel passato i suoni necessari a dare corpo e sangue alla loro musica. I Daft Punk, Cassius, Etienne de Crécy, Mr. Oizo hanno cominciato a monopolizzare la scena grazie alla nascita di etichette come la "Roulé" di Thomas Bangalter e la "Vertigo" e anche attraverso la "Daft Crew" fondata dai Daft Punk, un'agenzia di booking per i dj più quotati da spedire in giro per il mondo. Di nuovo dunque alle sorgenti della dance music americana, con un occhio alla ritmica potente della musica nera (Sinclar ha realizzato una serie di dischi intitolati Africanism) e al funk, pescando riff e suoni nella discografia della Sugarhill Gang e del P-Funk di personaggi fondamentali come George Clinton e Bootsy Collins.
Sono passati più di dieci anni da quando gli Stardust, nati da una costola dei Daft Punk, misero a segno un singolo di enorme successo come Music Sounds Better With You nobilitato da un video diretto dal francese Michel Gondry, lo stesso regista di Björk e Massive Attack. Ma sulla strada del successo si sono poi inseriti in molti: per i Daft Punk si sono aperte le porte della classifica inglese, e hit di successo sono stati poi prodotti da Bob Sinclar, Etienne de Crécy, Benjamin Diamond e Modjo.
Il tocco francese ha dominato anche ai recenti Grammy Awards assegnati dalla discografia americana: il dj David Guetta ha vinto per il remix electro di When Love Takes Over con Kelly Rowland e come produttore di I gotta feeling dei Black Eyed Peas; la band dei Phoenix, orientati verso il rock, ha vinto per il miglior album di musica alternativa con Wolfgang Amadeus Phoenix. Ma il French Touch si applica ormai anche al cinema: i Daft Punk sono stati infatti chiamati a collaborare con la casa cinematografica Disney, nel 2011 è attesa l'uscita del secondo episodio di Tron intitolato Tron: Legacy, e il film avrà la colonna sonora scritta dal duo parigino formato da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter.