Charlotte Gainsbourg Figlia dell'eccesso

Figlia di due personaggi trasgressivi e geniali, Charlotte Lucy Gainsbourg non ha niente da invidiare ai genitori. Intelligente, coraggiosa, dotata di quella dose di ambiguità che incuriosisce il pubblico e la rende seduttiva, l'attrice e cantante, nata nel 1971 a Londra, al centro di uno scandalo per la sua interpretazione nel film Antichrist di Lars von Trier, torna con un nuovo disco.
Dopo tanti film, torna sulla scena musicale con l'album 'IRM' perché, come dice Charlotte: "Non avevo fretta. Dopo l'album 'Air', ho aspettato a lungo prima di riflettere su quello successivo. È la mia casa discografica che mi ha chiesto con chi volevo collaborare.
Avevo già incontrato più volte Beck (Beck Hansen, musicista rock americano, ndr), ed era evidente che doveva essere lui.
Volevo fare qualcosa di diverso. Beck mi ha chiesto come desideravo iniziare.
Ma io volevo affidarmi a lui, al suo eclettismo musicale.
Per questo, nel disco, si passa dal blues alla musica pop e a canzoni rock piene di percussioni.
E siccome le sedute di registrazione si sono svolte fra diverse riprese, hanno rispecchiato anche i vari umori che ho sperimentato in questo periodo.
Mi ha fatto piacere lavorare con lui.
Quest'anno, penso di andare anche in scena dal vivo, anche se non so cosa sarò capace di fare.
Vorrei sentirmi sicura. Bisogna trovare un modo per farlo tranquillamente..."
Non particolarmente bella, ma dotata di un fascino indefinibile e sfuggente che la rende continuamente in uno stato di grazia luminoso.
Figlia del compositore, musicista, cantante e poeta francese Serge Gainsbourg (1928-1991) e dell'attrice e cantante inglese Jane Birkin (1946), Charlotte ha da sempre respirato a pieni polmoni l'aria dell'arte e dello spettacolo.
Nata e cresciuta nella capitale del Regno Unito, all'interno di un universo poliglotta (che le ha facilitato enormemente la carriera), ha debuttato, prima ancora che nel cinema, nella musica.
Lemon Incest" (tratto dall'album "Love on the beat") e, solo successivamente, eccola sul grande schermo con il film Amore e musica (1984) di Elie Chouraqui.
Debutto accanto a due grandi stelle europee: Catherine Deneuve e Christopher Lambert.
Due anni più tardi torna alla musica nell'album paterno "Charlotte Forever", dove duetta ancora una volta con il padre in "Charlotte forever", "Elastique" e "Zéro pointé vers l'infini", tutte canzoni che andranno a far parte della colonna sonora di un dramma erotico diretto da Serge Gainsbourg: Charlotte forever (1986).
Un impegnativo ruolo da protagonista (assai estremo) che la Gainsbourg, con quel volto adolescente disfatto e quel corpo così immaturo, non riesce a sostenere con bravura. Per gli anni a venire non canterà più.
È solo nel 1986 che darà prova di essere maturata come attrice in Sarà perché ti amo di Claude Miller.
Il fine e narcisistico ritratto di una ragazza acerba, inquieta e sognatrice la impone nell'occhio della critica e le fa vincere il Cesar Award come Miglior Promessa.
L'anno seguente, reciterà accanto alla madre in Kung Fu Master (tratto da un racconto della stessa Jane Birkin) della grandissima regista, Agnes Varda, importantissima amica di famiglia.
Nel 1988, è di nuovo Claude Miller che la rivuole come protagonista in La piccola ladra. Un'interpretazione degna di lode e di plaudo: la critica la descrive come "impertinente, dolcissima, aspra, frustrata" ed il consenso è unanime: "non è più un'attrice in erba, è una grande attrice".
Notevoli anche le sue escursioni in Italia. Con l'inizio degli anni Novanta, ha lavorato con i fratelli Taviani in Il sole anche di notte (1990), accanto a Julian Sands, Nastassja Kinski e Massimo Bonetti.
Ma si è fatta apprezzare ancora di più per aver dato carne al personaggio brontiano di Jane Eyre (1995) di Franco Zeffirelli. Una scelta atipica, non essendo seducente e lontana dalla fresca adolescenza del personaggio letterario, ma che le frutta comunque una pregevole dose di fama anche nella nostra patria.
Nel 1994, si presta al teatro portando sul palcoscenico "Oleanna", adattamento di Pierre Laville di un dramma di David Mamet.
Acclamata sulle scene, nella vita sposa Yvan Attal, attore e regista dal quale ha due figli: Ben (1997) e Alice (2002).
Ritorna alla musica l'anno successivo, ma solo per beneficenza.
Canta la canzone "Di Doo Dah" (scritta dal padre ormai defunto) nell'album "Les Enfoirés" dove duetta con la madre. Nello stesso album interpreta anche "Un autre monde" del gruppo Téléphone e "La chanson des restos" di Jean-Jacques Goldman.
Canterà ancora nel 2003, sempre per beneficenza, nell'album "L'odyssée des enfoirés"
Nel 1996 è dietro la macchina da presa del marito in Love, etc. di cui firma anche la colonna sonora, poi è la volta del suo personaggio più ostico nello psicoanalitico Anna Oz(1996) di Eric Rochant, ma ne esce ancora una volta trionfatrice.
Madonna duetta con lei in "What it feels like for a girl" (dall'album "Music"), mentre conquista cinematograficamente anche Patrice Leconte e Bertrand Blier.
Un altro Cesar Award le viene conferito come Miglior Attrice non protagonista in Pranzo di Natale (2000) di Daniel Thompson, dove è la sorella di Sabine Azemà ed Emmanuelle Beart.
Impadronitasi anche del genere comico, viene sfruttata dal marito in Mia moglie è un'attrice con Terence Stamp, è la prima volta che viene descritta come "uno schianto".
Nel 2003 il regista Alejandro Gonzales Inarritu, fan di suo padre, la inserisce nel film 21 grammi – Il peso dell'anima, accanto a Sean Penn, Benicio Del Toro e Naomi Watts.
Nel 2005 è stata apprezzata in Due volte lei – Lemming (2005) di Domink Moll accanto a Charlotte Rampling.
Assolutamente atipica è la scelta ideale per il film di Michel Gondry L'arte del sogno (2006) nel ruolo di Stephanie, ragazza che fa perdere la testa a Gael Garcia Bernal.
Ruoli analogamente atipici anche per Emanuele Crialese, Nuovomondo 2006, per James Ivory, City of Your Final Destination, 2007, con Anthony Hopkins e Todd Haynes Io non sono qui, 2007, pellicoal in cui Cate Blanchett, altro icona di Hollywod interpreta il ruolo di Bob Dylan...
Disgraziatamente però, in seguito a un incidente accaduto mentre praticava sci nautico negli Stati Uniti, è stata operata d'urgenza per un'emorragia cerebrale. Fortunatamente, l'operazione è andata bene e la giovane star europea può ancora farci sognare.
Charlotte Gainsbourg è il tipo d'attrice capace di rendere credibili le situazioni sceniche coinvolgendo fino in fondo lo spettatore tanto nella commedia quanto nelle pellicole drammatica, il cinema le scorre davanti agli occhi, ma ancora di più dentro le vene.