MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
Al centro di un turbine di popolarità che ha spazzato via Madonna, Paris Hilton e Britney Spears, Lady Gaga si trova alle prese con l’ex fidanzato e producer, che le chiede 35 milioni di dollari per essersi dimenticata che fu proprio lui a «inventarla» come icona pop nel non lontano 2006. Il duello fra la star dell’«electro-pop» e Rob Fusari campeggia su tabloid, magazine e trasmissioni radio-tv di gossip da New York alla California, catapultando il pubblico all’origine del mito musicale del momento.
Tutto iniziò nello stanzino di uno studio di registrazione di Parsippany, in New Jersey, dove nell’aprile del 2006 l’allora neanche ventenne Stefani Joanne Angelina Germanotta arrivò in autobus da New York per un’audizione che conquistò il producer. Pochi giorni dopo, durante uno scambio di sms fra i due, spuntò il nome di «Lady Gaga» mutuato dalla canzone Radio Ga Ga dei Queen che ascoltavano insieme.
Se neanche quattro anni dopo Lady Gaga spadroneggia è perché, vestendosi con bolle di plastica, cappelli architettonici e tuniche fosforescenti, incarna il trend del sexy-burlesco che spadroneggia nei locali notturni dell’America della crisi, unendolo a una musica fra rock e pop che interpreta presentandosi come l’erede naturale di Madonna. È lei stessa a ripeterlo con insistenza: «Con Madonna ho in comune il fatto di essere italo-americana, di aver iniziato nei seminterrati di New York, di essere diventata famosa quando mi sono fatta bionda, di non avere paura e di avere molto carattere».
Ciò che più l’accomuna a Madonna è lo slancio verso la trasgressione più estrema: racconta che la rottura con i genitori avvenne quando il padre la vide indossare «mutandine di pelle», si vanta di aver fatto la stripper a fianco dei travestiti nei bassifondi di New York, sfoggia copricapi di dimensioni tali da obbligare lo staff a misurare l’altezza dei locali che frequenta, rivela la passione bisex «che mi ha alienato molti ragazzi ma ho consumato solo una volta», divora le classifiche con un video lesbo con la bellissima Beyoncé e, quando si tratta di spiegare da dove viene tanta rabbia, risponde con un racconto autobiografico da guinness dei «born again». Eccolo: «Una notte ho avuto un’esperienza paurosa, ho pensato di morire ma poi mi sono svegliata e ho deciso di diventare chi sono, è stato più potente della droga».
È una confessione-choc sul passaggio dalla morte alla vita attraverso l’emancipazione dalla droga che giustifica la definizione di «electro» con cui accompagna la sua musica, che si richiama al glam rock di David Bowie e Freddie Mercury come al pop di Michael Jackson e, ovviamente, a Madonna. Il successo musicale è arrivato nel 2008 con l’album The Fame, a cominciare dalla canzone Paparazzi, ma concerti, show e video non bastano a spiegare un personaggio che ha spodestato la Hilton e la Spears anche dalle colonne di Page Six, culla del gossip nazionale.
In comune con Paris, Lady Gaga ha il fatto di essere andata alla scuola cattolica del Convento del Sacro Cuore di Manhattan ma sa osare più di lei - e della Spears - come dimostra nel video lesbo Video Phone, dove mostra i genitali per smentire di essere un uomo come si vociferava da più parti. E quando le chiedono se ha intenzione di avere fidanzati, lei risponde: «Non faccio altro che mangiare, dormire, respirare e vivere il mio lavoro in maniera psicotica e tormentata, sono una pensatrice critica». Ovvero, ciò che incarna è un modo di essere electro-burlesco che punta a contagiare il pubblico dell’era della recessione assai più in là del palcoscenico.