Decine di (finti) manifestanti, muniti di bandiere e striscioni, hanno accerchiato l'imponente palco allestito a San Siro, lasciando il pubblico interdetto per un attimo, ma preludendo invece all'ingresso in scena dei Muse. Un esordio in pieno stile 'Uprising', (inglese per 'rivolta'), per il trio britannico che ha inaugurato proprio con questa canzone, singolo tratto dal loro ultimo album 'The Resistancep', il mega concerto allo stadio Meazza di Milano. Ad accorrere all'unica data italiana della band sono state, secondo il conteggio finale degli organizzatori, 61 mila 800 persone provenienti da tutta Italia e da molti paesi d'Europa, il massimo di capienza consentita, in base alla disposizione del palcoscenico. Presenti fra il pubblico, fra vari nomi conosciuti, anche Ligabue (proprio lui sarà protagonista dei prossimi eventi a San Siro, con un bis di concerti il 16 e 17 luglio), Caterina Caselli e Alessandro Del Piero. I Muse, capitanati dal cantante Matthew Bellamy, hanno scatenato parterre e gradinate con una prima raffica di brani tratti dagli ultimi due dischi (fra cui 'Supermassive Black Holè, 'Map of the Problematique' e 'Neutron Star Collision').
Spingendo su basso, batteria e chitarra elettrica, il trio rock non ha aggiunto fronzoli alla formazione consueta, fatta eccezione per un quarto musicista alla tastiera, e ha eseguito un brano dopo l'altro senza perder tempo in chiacchiere. Megagalattica, invece, la scenografia, composta di un'imponente struttura dagli effetti ottici tridimensionali, divisa in riquadri pronti ad illuminarsi, proiettare immagini e trasmettere inquadrature della band, riprese anche da due maxischermi ai lati del palco. A completare l'allestimento futuristico, fra lanci improvvisi di coriandoli e luci stroboscopiche multicolore, a metà concerto il trio si è trasferito in un mini palco esagonale disposto al centro del parterre, in grado di spostarsi, alzarsi e ruotare su se stesso. Braccia alzate per la maggior parte della serata, i fan hanno saltato e cantato all'unisono le più celebri hit del gruppo, come la recente 'Resistance' e le più collaudate 'Starlight', 'Time is running out' o 'Unintended'.
Sempre più frenetico, il concerto ha raggiunto tinte metal con una cover a sorpresa, 'Back in Black' degli AC-DC, cantata da un amico guest-star, Nic Cester, frontman dei Jet, nonchè, ha ricordato Bellamy, «anche lui abitante di Como», visto che entrambi si sono trasferiti a vivere in Italia, sulle rive del lago. Accendini accesi e cellulari illuminati su 'Unintended' ed 'Exogenesis Pt.1' hanno accompagnato invece una sezione più melodica e suggestiva, con sollevarsi di pallone-ufo sul pubblico e fuoriuscita di un'acrobata sospesa in aria dallo stesso. Finale spaziale, nel rispetto della deadline, con Matt ricoperto di led luminosi, palloni giganti sulla folla e mini-omaggio a Ennio Morricone a introdurre l'ultimo brano, 'Knights of Cydonia.