UK, arriva la "fedina alberghiera"

Amy Winehouse, Russell Crowe, Naomi Campbell, Johnny Deep, Kate Moss e... Ora anche il vostro nome potrebbe finire in una lista assieme a queste celebrity. Un elenco esclusivo certo, ma che invece di aprirvi le porte dei locali più glamour vi potrebbe chiudere quelle degli hotel del Regno Unito. Già, perché questi vip sono lo spauracchio di qualsiasi albergatore a causa del loro carattere irascibile che li ha portati a distruggere le camere in cui pernottavano. E per finirci non sarà necessario provocare 10mila dollari di danni, vi basterà rubare gli asciugamani del bagno.
La novità che fa tremare i clienti d'Oltremanica si chiama GuestScan: un database consultabile su abbonamento che permette di visualizzare la "fedina alberghiera" degli ospiti più indisciplinati. Attualmente sono 10mila le strutture recettive tra hotel e bed&breakfast del Regno Unito che hanno aderito all'iniziativa e che grazie a GuestScan potranno verificare le credenziali degli ospiti prima di prendere le prenotazioni.
Una vera e propria "black list", come quella degli insolventi stilata dalle società di credito, in cui si possono trovare i nomi degli ospiti da evitare: veri delinquenti, ma anche clienti che hanno danneggiato una camera d'albergo, o chi se ne è andato con qualche souvenir di troppo. Una lista che fisicamente non esiste, ma dalla quale il nome degli ospiti indesiderati compare ogni qual volta che uno degli albergatori iscritti al database si trovi alla reception uno dei "peccatori" e ne inserisca le generalità.
La buona notizia? A tutti è concesso il diritto d'appello e se il vostro nome finirà su quella lista non sarà a vita. Anche gli albergatori e i database hanno un cuore e prima o poi vi perdoneranno. Per essere più precisi, secondo il progetto questo periodo di purgatorio va da due ai quattro anni. L'idea nata da una intuizione di Neil Campbell, uomo d'affari britannico vicino di casa di un gestore di B&B, non è comunque una novità assoluta nel settore: nel 2007 in Australia è stato inaugurato un sistema simile chiamato Behaving Badly.
D'altronde in 5 anni in Inghilterra, tra piccoli furti e danneggiamenti, l'assicurazione More Than ha contato 3 milioni di casi di danni alla proprietà causati dai clienti: di questi 336mila riguardano letti rotti e 300mila televisori distrutti. E altro dato di tutto rispetto: l'80 per cento degli ospiti ha ammesso un furto in albergo.
Saponette, flaconcini di bagnoschiuma e di shampoo, penne e persino le ciabattine usa e getta con impresso il logo dell'hotel non si possono certo annoverare nella lista dei furti. Sono delle comodità che le strutture mettono a disposizione dei clienti, ben consci che se non utilizzate verranno portati rigorosamente a casa e che questo veicolerà meglio il nome dell'albergo. Ma che dire di accappatoi, tv al plasma, lettori dvd, quadri e argenteria? Questi decisamente non rientrano nella linea di cortesia che la struttura "regala" al cliente. Nella top ten degli oggetti sottratti svettano però al primo posto i più "portatili" asciugamani e le salviette da bagno seguiti poi da lenzuola, coperte e cuscini.