
I fan del folletto di Minneapolis, assente in Italia da otto anni, non sono rimasti delusi dalla scaletta di 26 brani del live tenutosi al MediolanumForum di Assago (Milano), strapieno. Prince ha travolto di musica il palazzetto per oltre due ore e mezzo, concedendo quattro bis, di cui due a sorpresa proprio quando la gente stava lasciando il concerto, credendo fosse finito.
Mantello viola, occhiali da sole, baffetto sottile, scarpe con tacco e auricolari per ascoltare il suono della band tempestato di diamanti, il cantante ha intrattenuto - a luci accese del MediolanumForum per facilitare il lavoro dei fotografi - con cinque brani per scaldare l'atmosfera: Stratus, Mountains (1986), Shake it down, Every day people e I wanna take you higher. Poi le luci si sono spente, mostrando un megaschermo ovale su cui sono state proiettate le immagini di ciò che accadeva sul palco con una regia di effetto. E lo show ha avuto inizio con una miscela di Let's go crazy (1984), Delirious (1982) e la ripresa di Let's go crazy. Via via gli altri brani in scaletta - che rispetto alla data romana è stata stravolta - ripescati perlopiù dal repertorio degli anni 80, riarrangiati sapientemente: 1999 (1982), Little red corvette e Controversy (1981).
E' stata la bravissima vocalist Shelby Johnson a sancire la prima pausa con l'intensa Angel, poi il ritorno sul palco di Prince che ha cambiato abito indossando una camicia trasparente di pizzo con gemelli vistosi e preziosi e foulard nero. E via ancora un'altra carrellata di brani: Nothing compares 2 U (1985) in duetto con Shelby Johnson - portata al successo da Sinead O Connor ma scritta proprio dal cantante -, proiettate sul mega schermo immagini tratte da sfilate con donne bellissime per Uptown (1980), Rapsberry Beret (1985), Cream (1991), Cool (1981), energia pura con Let's Work (1981), U got the look (1987) e la storica ed emozionante Purple rain (1984).
Ecco un altro dei brani che hanno contrassegnato la carriera di Prince Kiss totalmente stravolta negli arrangiamenti e resa molto più funky dell'originale. Ma dopo due ore e mezzo di concerto il cantante - di nuovo sul palco con nuovo cambio d'abito con giacca a collo alto glitterata - ha iniziato ad avvisare un po' di stanchezza nella voce, cosi dopo aver fatto sfoggio del suo storico falsetto ha lasciato più spazio alle coriste. Dopo If I was ur girlfriend (1987), alcuni fan - scelti tra le prime file - sono saliti sul palco per ballare scatenati un mix di brani: The bird (1984), Jungle love (1984) e A love bizarre (1986).
Infine proprio quando si sono riaccese le luci del palazzetto e le persone stavano abbandonando il concerto, credendo fosse finito, ecco che il galvanizzato folletto di Minneapolis riappare sul palco per regalare Take me with U (1984) e Guitar (2007).
Prince in stato di grazia ha regalato un concerto a suo modo unico sia perché ha stravolto la scaletta, inserendo i suoi pezzi più ricchi di energia e ricollocabili alla sua produzione anni 80, sia perché ha dimostrato ancora una volta di essere un musicista attento regalando una nuova veste al suo repertorio talora in chiave funky altre volte rock. Insomma una serata di musica vera gustata anche da chi ha speso ben 110 euro per ascoltarlo per la prima volta o solo dopo otto anni. Il pubblico era abbastanza eterogeneo, sugli spalti anche intere famiglie con bambini, diversi ragazzi di tutte le età e chi, invece, è cresciuto a pane, musica e Prince. Questi ultimi erano letteralmente galvanizzati e addirittura qualcuno si è commosso sino alle lacrime.
Andrea Conti