Cristina Aguilera: "Mi sono separata. Senza rimpianti"

Bella. Bionda. Sexy. Anche troppo per gli inglesi, che in prima serata si riscoprono vittoriani. Molti spettatori hanno criticato l’esibizione di Christina Aguilera a X Factor due settimane fa. D’altra parte, che cosa potevano aspettarsi dalla popstar, ora protagonista anche di un film dedicato al Burlesque? Sono mesi di fuoco per Christina: prima la separazione dal marito, il produttore americano Jordan Bratman, poi il successo del suo primo film - Burlesque appunto - in cui recita, canta e balla accanto a talenti come Cher e Stanley Tucci. Della sua separazione dice: «Quando sei infelice in un matrimonio, sono i figli che soffrono di più ed era l’ultima cosa che volevo per il mio». Il pensiero va subito al piccolo Max, di due anni e mezzo. «Le cose tra me e Jordan andavano malissimo. Eravamo tutti e due infelici, dovevo chiudere la storia». Lo sa bene la cantante, che a 7 anni ha visto divorziare i genitori dopo un lungo periodo di incomprensioni, con un padre diventato violento. Nelle ultime settimane, però, è tornata a sorridere. Non solo per i 28 milioni di dollari già incassati negli Usa dal film. Anche per la serenità ritrovata accanto al giovane assistente di scena Matthew Ruthler, conosciuto proprio sul set . Matthew l’ha accompagnata nelle notti folli della trasferta a Londra. («Lui è quel tipo di persona con cui parleresti ore e ore al telefono, per tutta la notte fino all’alba... Ma sono appena uscita da un matrimonio durato cinque anni, me la sto prendendo con calma, cerco solo di essere felice»).
Mi dispiace per il suo matrimonio, cosa è successo?
«Ho sofferto. Per ora aggiungo solo che ho superato i momenti brutti e sto guardando avanti. So di essere una ragazza in gamba. A volte devi prendere decisioni difficili. Io l’ho fatto perché era giusto, e alla fine la cosa più importante resta la felicità di mio figlio Max. Sarà sempre circondato dall’amore».
In Burlesque lei interpreta Ali, una ragazza di provincia assunta in un locale di Los Angeles come cameriera ma che sogna di salire sul palco come star. Cher (la proprietaria Tess) le insegnerà i trucchi del mestiere.
«L’ incontro con Cher non ha prezzo. Lei è da sempre il mio mito. Sul set abbiamo parlato di amicizia, di amore. Ho imparato molto da lei. Basta pensare al suo magnetismo. È tranquilla, sicura, e questo la fa stare bene con tutti».
Lei ha una straordinaria carriera musicale. È stato difficile scegliere questo primo film?
«Ho pensato molto prima di accettare, non è un musical facile».
È vero che si è fatta riscrivere la parte?
«Sì, all’inizio ho pensato: “Questa ragazza non ha carattere. Dovete dare il ruolo a qualcun’altra, non è per me”. Volevo un personaggio più aggressivo, che avesse passione per le cose che fa. E così hanno riscritto la parte. Tra l’altro, dovevo trovare un equilibrio tra la vulnerabilità di Ali all’inizio, e l’energia che mettevo nella recitazione, una nuova esperienza molto entusiasmante per me».
Quante sono le canzoni che ha scritto e quelle che interpreta?
«Molti brani che interpreto sono delle cover, come quella di Etta James A guy what takes his time, o I’m a good girl che ho amato tantissimo al Crazy Horse a Parigi. Ho scritto invece Express e Bound to you, la ballata del film. E infine anche Burlesque per il finale».
È cambiata la sua vita da quando c’è Max?
«Tantissimo. La maternità mi ha fatto scoprire degli aspetti di me che non conoscevo, o sensazioni che non provavo da molto tempo. Come l’amore incondizionato e la pazienza senza limiti».
Tornando a Burlesque, ricorda quando lei e Cher vi siete incontrate per la prima volta?
«È stato così imbarazzante... Stavo facendo le prove, indossavo i pantaloni della tuta, le ciabatte infradito, e avevo mio figlio in braccio. Quando Clint Culpepper, il produttore, mi ha detto “Vieni, ti presento Cher, è proprio nella sala qui a fianco, sta provando il suo show”. Gli ho risposto: “No, ti prego, non puoi mandarmi da lei conciata così, e con Max in braccio. Ho bisogno dei miei tacchi...”».
E lui?
«Mi ha trascinato: “A lei non importa come sei vestita, corri subito”. Io sapevo quanto fosse alta Cher e come sono bassa io, ma non avevo scelta».
Colpo di fulmine?
«In quel momento sono diventata tutta rossa. Quando l’ho vista ho tirato su la manina e mi sono presentata, “Ciao Cher, sono Christina, quella che vorrebbe bere l’acqua della tua vasca da bagno”. Lei si è messa a ridere, mi ha abbracciato e da quel momento siamo molto legate».
L’intervista è pubblicata sul n. 1/2 di A a pag.44