Muse rischiano 5 anni di embargo live in Australia

E' famosa fra gli australiani una regola d'oro, fondamentale per la convivenza pacifica con gli abitanti del vasto continente: don’t fuck with Australians. Da oggi al proverbio potrà essere aggiunta una seconda parte: don’t fuck with Australians when they tell you not to smoke. A provocare l'aggiornamento del noto proverbio i Muse, rei di aver disobbedito alle regole antifumo rigidissime nella nazione dei canguri. Il fattaccio è avvenuto durante un concerto alla Rod Laver Arena di Sydney, il bassista Christopher Wolstenholme è salito sul palco e si è acceso una sigaretta, malgrado gli ufficiali per la sicurezza li avessero avvertiti prima di salire di non farlo, perchè nella venue le regole antifumo valgono per tutti.
Secondo il tabloid inglese The Sun, Wolsenholme avrebbe tentato di nascondere la sigaretta in un primo momento, ma ad un certo punto non se ne è più preoccupato ed ha deciso di mostrarsi alla luce del sole. In aggiunta a tale violazione, la band ha incoraggiato il pubblico a pogare durante il concerto, pratica vietatissima in Australia dopo che una giovane ragazza è rimasta uccisa ad un concerto dei Green Day nel 2001.
"A questi qua non permettarnno mai più di esibirsi in Australia, nel caso volessero tornare" ha dichiarato triste per i mancati introiti il promoter. "Non importa chi sei e quato sei forte. La legge è la legge. I promoter non garantiranno nessuna assicurazione per i prossimi concerti semplicemente per questo motivo.