Una volta raggiunta una popolarità "stellare", almeno sul pianeta Terra, è chiaro che si abbia la tentazione di suonare nello spazio. E' quanto accade, tra il serio e il faceto, ai Muse, band inglese che ha quasi raccolto il testimone degli U2 nelle arene live di tutto il mondo. Il cantante Matt Bellamy, ha dichiarato al Sun che lui e gli altri due musicisti del gruppo, Christopher Wolstenholme e Dominic Howard, hanno parlato varie volte dell'argomento, non solo in chiacchiere oziose: "E' una cosa seria", ha detto Bellamy, "e sto pensando di chiedere a Richard Branson se possiamo farlo sulla sua aeronave spaziale (la famosa Virgin Galactic di cui si parla ultimamente). Sebbene in effetti abbiamo con noi molti strumenti, potremmo usare gli iPod per portarci appresso la musica e ridurre un po' lo show... Penso che una cosa simile sarà possibile in futuro e sono sicuro che potrà accadere mentre sono in vita. Ci piacerebbe farne parte".
La "compagnia" Virgin Galactic di Branson si propone di offrire voli spaziali suborbitali a chi se lo può permettere: si parla di un costo di 200.000 dollari per stare 6 minuti in assenza di peso. Per un "concerto" dei Muse in orbita a oltre 100 chilometri di altezza ci vorrebbe del tempo in più, ma Bellamy e soci hanno un portafoglio adeguato anche a questa impresa.