Nasce SoundCloud, la piattaforma su cui registrare, caricare e promuovere la propria musica online. Ci sono anche i R.E.M. Ripeterà il successo di YouTube con i video? Spiega il CEO: “Non è file sharing”.

La maggiore garanzia del suo successo è rappresentata dagli oltre 3 milioni di iscritti. In meno di 3 mesi, SoundCloud ha fatto breccia nella Rete e ha iniziato a importsi come piattaforma privilegiata per la diffusione di musica. Un po’ come succede con i video per YouTube o con le immagini per Flickr. Da Berlino, SoundCloud lancia la sfida agli esperimenti più o meno riusciti di diffusione della musica.
Dietro al progetto c’è Alexander Ljung, il CEO in grado di far partire SoundCloud con una base iniziale di 3,3 milioni di dollari. Adesso, però, la sua idea è cresciuta molto rapidamente e sono arrivati tanti soldi. Talmente tanti da avergli consentito di inaugurare nuovi uffici a San Francisco, secondo punto d’appoggio da dove lanciare la sfida al mercato mondiale.
Gli artisti sembrano gradire. SoundCloud permette alla band di registrare, caricare e fare promozione alla propria musica online. Tutto via cloud. Esistono 2 modalità di accesso: una gratuita e una professionale dal costo di 29 euro all’anno contenente un numero maggiore di funzioni. Fra i musicisti più noti ci sono anche i R.E.M. che hanno messo a disposizione il download libero delle tracce del singolo “It Happened Today”.
Ma attenzione a non confondere SoundCloud con il file sharing. Spiega Ljung a Wired: “Abbiamo creato una piattaforma che facilita la collaborazione tra creativi, e che permetta loro di stabilire modi e tempi della condivisione delle loro creazioni sonore. Possono scegliere se condividere in privato, se fare streaming e se farlo su altri siti embeddando il nostro player con la visualizzazione dell’onda sonora, oppure ancora se permettere alla gente di fare download e condividere l’audio”.
Autore: Fabio Lepre