Romain Duris: professione sfasciafamiglie con l'hobby del teatro "intellò"

di Carlotta Magnanini
Foto di M. Carr/Getty
Doveva essere irresistibile. Audace. Sexy. Poliedrico. Capace di ballare come Patrick Swayze in Dirty Dancing. Però non c'era artificio o sceneggiatura che tenesse: per il protagonista di ll truffacuori (da ieri al cinema), un rovinacoppie professionista senza scrupoli e con molti pregi, specie fisici, il regista Pascal Chaumeil voleva "un attore il cui potere seduttivo fosse assolutamente naturale, con un carisma unico e un accertato talento". Il tempo di un voilà e il copione atterra sulla scrivania di Romain Duris. Che ovviamente accetta: "Però ero spaventato! Era la mia prima volta in una commedia romantica", ha detto con modestia poco naturale. Trentasette anni a maggio, 33 film girati in quindici anni di carriera, attore-alter ego del regista Cédric Klapish (sei film insieme da L'appartamento spagnolo, 2001, in poi) e un esordio da cenerentolo come succede solo ai belli-ma-veramente-belli (cresciuto in una famiglia di artisti scapigliati, viene notato per la strada da un direttore di casting), Romain ha dimostrato che talento e fascino non sono solo da fiction con tre candidature al César, la scalata ai botteghini (oltre all'Appartamento, con Bambole russe e Parigi) e un upgrade in maturità d'interprete: a fine gennaio ha debuttato a teatro in La nuit juste avant les forêts di Bernard-Marie Koltès. Il truffacuori racconta la storia di una società a gestione familiare specializzata nel far scoppiare le coppie: braccio armato - con sex appeal e doti camaleontiche necessarie per assecondare i gusti della preda - è il trentenne Alex (Duris), mente strategica la sorella Mélanie (Julie Ferrier), parte contabile il marito di lei, Marc (François Damiens). L'ultima preda l'ereditiera Juliette, Vanessa Paradis al primo ruolo brillante. Per Duris, dai 18 anni impegnato in produzioni indie-engagé, il passaggio da L'avaro di Moliére al remake di un balletto per ragazzine anni 80 era una sfida ("Dirty Dancing... Pensare che non mi piaceva nemmeno. Però sono un vero fan di quegli anni!"). E girare la commedia di Chaumeil, "un'esperienza entusiasmante". Cosa gli è piaciuto di Alex? "Quando fa finta di piangere per commuovere le vittime puntando sull'empatia... Divertente. E poi le scene fisiche, dove c'è forza, movimento. Io non sono neanche capace di correre lentamente". Niente scrupolo a interpretare un mascalzone prezzolato? "Ma no, lui ha un'etica professionale: seduce solo donne infelici". Allora perché accetta il "caso Juliette"? "Per imparare che in amore il piano perfetto non esiste".