Arriva “Panorama Icon”: moda e stili in mille sfumature

di Massimo Castelli

Quando lo sguardo di un attore ha «grip», si dice che buca lo schermo. Nel caso di Vincent Cassel, buca anche la copertina. Quella di Panorama Icon, nuovo magazine maschile di Panorama che ha scelto la star francese come storia di copertina per il suo primo numero, in edicola dal 29 aprile. Cassel è un professionista acclamato, un uomo di carattere e un’icona di stile. Come il cantante Bryan Ferry, anche lui intervistato in esclusiva sul magazine. Ferry, fondatore dei Roxy Music, dandy del glam rock, è da trent’anni uno degli indiscussi «arbiter elegantiarum» della scena musicale planetaria. E un uomo che fa dello stile (suo e della sua musica) un marchio di fabbrica non poteva mancare nel primo numero del giornale.
Quindi è l’eleganza, in tutte le sue declinazioni, la chiave di lettura di Panorama Icon. A cominciare dalla moda, ma non solo: ci sono stili di vita, piaceri vari, provocazioni e contaminazioni, culturali e non. Il magazine offre uno sguardo sulle grandi tendenze italiane e internazionali, un posto in prima fila per osservare cosa arriva e quando, ma senza rinunciare alle necessità concrete di chi si deve vestire, deve uscire in strada e deve incontrare gente. Il fashion, insomma, nella sua accezione più funzionale, di qualità a prescindere da prezzo ed etichette. Moda utile, ancorché dilettevole. Per questo si trovano delle schede pratiche con i consigli dedicati a chi tutti i giorni sceglie, abbina e veste (dal colletto giusto per ogni fisionomia alle diverse tipologie di cravatte e jeans).
Non mancano i servizi di moda indossata, certo, ma l’esplorazione del mondo del fashion è a 360 gradi. Con i dietro le quinte del made in Italy, per esempio. Per scoprire i nostri comparti d’eccellenza, Panorama Icon va sul posto, come si faceva una volta, a vedere con gli occhi di fotografi e giornalisti (e quindi dei lettori) come nascono le singole realtà produttive del sistema moda nazionale.
Così si scoprirà, per esempio, che se molti di noi camminano col massimo comfort lo devono a Toni, responsabile nella scelta dei pellami per Tod’s nella fabbrica di Casette D’Ete. Oppure che in uno dei distretti tessili più importanti d’Italia, quello biellese, nessuno si dà per vinto (nonostante tutto), e che anzi tra filati e orditoi la voglia di ripartire è palpabile quanto un pezzo di stoffa. Oppure che Brunello Cucinelli gestisce la sua azienda senza perdere di vista l’etica di impresa. E che grazie alla sede italiana di Polo Ralph Lauren nel cuore di Milano si respira ancora l’elegante allure di Cary Grant e del clan Kennedy.
È tutta questione di stile, come sanno bene, ognuno a modo suo, i protagonisti del fashion system intervistati da Panorama Icon. Lo si legge nei racconti degli anni ruggenti di Roberto Cavalli; nelle tendenze cutting edge di Thom Browne; nella visione contemporanea di Kris Van Assche, mente di Dior Homme.
Lo stile è il filo conduttore anche quando non si parla di moda ma di arte, di evasioni, di design, di architettura, di cinema, di musica, di orologi, di auto, di beauty maschile. Di cucina, visto che sotto la lente del giornale finisce la nuova tendenza culinaria che prevede menu preparati al momento, con finiture personalizzate. Come un abito su misura.
E si parla di viaggi. Come? Per iniziare, ci sono le dritte per scoprire (meglio) città conosciute ma mai abbastanza vissute. Come certi angoli di New York (e se a svelarli è la regista Sofia Coppola, c’è da fidarsi), oppure alcune strade italiane di cui basta pronunciare il nome per evocare immagini di shopping a cinque stelle (su questo numero: la storica via Calabritto a Napoli). Moda e luoghi è un binomio che torna quando si parla dei negozi del momento: a San Francisco come a Firenze, a Londra come a Parigi, a Milano come a New York.
Viaggiare significa anche pura vacanza, non manca quindi la spazio per immaginare destinazioni da sogno, magari in quegli hotel dove le piscine possono valere la spesa, affacciate come sono su panorami mozzafiato di mare, montagna o metropoli. Alcuni di questi luoghi sono mostrati con immagini da capogiro, ammirabili anche sulla versione iPad di Panorama Icon, che si scarica gratuitamente dalla edicola dell’app di iPanorama.
Chi scrive sul nuovo magazine trasmette un respiro contemporaneo e internazionale alla pubblicazione. A cominciare dalla famosa columnist Suzy Menkes (di cui si pubblica la rubrica in esclusiva per l’Italia) e da Luke Leitch, prima firma moda del Daily Telegraph, autore di interviste esclusive a personaggi del fashion system. Altre rubriche sono firmate da Carlo Rossella, che svelerà in «Maschile singolare» i segreti dei protagonisti dello stile e dell’eleganza internazionale, e Vittorio Feltri, che esplorerà i «must have» dell’abbigliamento maschile in «Capi indiscussi».
Al primo numero hanno collaborato inoltre la scrittrice Marina Valensise, i giornalisti-scrittori Marco Ferrante e Ugo Bertone, il critico d’arte Francesco Bonami, il critico musicale Riccardo Bertoncelli, il critico cinematografico Gianni Canova, l’esperto di costume Cesare Cunaccia.
E l’ultima pagina? Per quella che è una sfida per ogni giornale, Panorama Icon si è affidato a un nome a sorpresa: si tratta della celebre Anna Piaggi, scrittrice e giornalista di moda, che cura la rubrica «Anna-chronique». Un ritorno in Mondadori, dove aveva cominciato, per un viaggio tra i decenni, gli stili, le mode.
Rimangono le immagini, e sono «comme il faut», giacché qui la fotografia riveste un’importanza centrale. Almeno quanto lo sono i fotografi che la interpretano. Ecco perché si è scelto un formato molto ampio (di 23 per 28,5 centimetri). Ed ecco perché a firmare il principale servizio di moda (sui nuovi stili della City londinese) è il grande fotografo Michelangelo Di Battista.
Tutto questo, per partire. E non fermarsi. Perché, come diceva Friedrich Nietzsche, «lo stile trovato è un’offesa per chi ama lo stile ricercato».

http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2011/04/28/arriva-panorama-icon-moda-e-stili-in-mille-sfumature/