Sognare aiuta la memoria

I sogni aiuterebbero a rafforzare la memoria. Lo afferma uno studio condotto da Robert Stickgold, direttore del Center for Sleep and Cognition della Harvard Medical School. I sogni fatti non in fase REM aiuterebbero il nostro cervello a rendere più forte la memoria. Differentemente tutto ciò che la nostra mente crea durante la fase di sonno profondo ha il risultato di favorire categorizzazioni avorendo la memoria e fissando le nuove esperienze nell’archivio della mente.

Gli esperimenti che hanno poi portato ai risultati presentati nello studio sono stati effettuati in California presso l’Università di Brkeley. L’esperimento è stato condotto su alcuni studenti della prestigiosa università americana: i dati hanno mostrato come coloro che avevano dormito di più presentassero risultati molto migliori rispetto a coloro che erano soliti fare le ore piccole e sottrarre tempo al riposo. Un’adeguata dose di ore di sonno garantisce insomma oltre che una migliore ricezione delle informazioni e attenzione di giorno e una più alta capacità di memorizzare le nozioni apprese durante la giornata grazie alla rielaborazione che avviene proprio nelle ore in cui la nostra mente è a riposo.

La spiegazione: durante la fase N-REM (non-rapid eye movement) sarebbero di più le onde elettriche che pare favoriscano la trasmissione dei dati nell’ipotalamo, zona del cervello dove risiede la memoria a lungo termine, ragion per cui la memorizzazione in quel particolare momento del sonno si rivela maggiore.

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