
In arrivo un thriller medievale tratto dal libro del 1796 diMatthew G. Lewis: Il Monaco, classico gotico che affascinò Artaud e Buñuel. Dirige Dominik Moll, regista di Harry un amico vero e Lemming. Accanto al protagonista Vincent Cassel nei panni di un frate in preda alle tentazioni dei sensi, alla follia omicida e a un incontro faccia a faccia con Satana, anche Sergi López, Pep Tosar, Déborah François e Geraldine Chaplin.
Dominik Moll, nato in Germania nel 62, ma attivo in Francia - ha studiato a New York e ha una cattedra a Parigi nella prestigiosa scuola La Fémis) è regista (l'esordio nel 2004 con Intimité, da Jean-Paul Sartre) e sceneggiatore (suo lo script dell'interessante L'Autre monde di Gilles Marchand). Ha assistito alla regia Laurent Cantet per Risorse umane.

Per lo script di Le Moine, ambientato nella Spagna cattolica del 17°secolo, Moll ha lavorato con Anne-Louise Trividic, collaboratrice storica di Patrice Chéreau. Le riprese sono iniziate tra la primavera e l'estate dell'anno scorso con Vincent Cassel (A Dangerous Method, Fantomas, Dobermann 2, Le Capital) nei panni di Ambrosio, orfano abbandonato davanti a un convento di Cappuccini, poi monaco pio e rispettato, che si ritiene orgogliosamente immune da ogni tentazione, infine uomo in preda a un'escalation di follia sensuale e omicida che perde se stesso e finisce per imbattersi in Satana in persona.
Anche Cassel aveva qualche dubbio. "Ma avevo visto i film di Dominik e li avevo trovati emozionanti. Inoltre non sono mai stato religioso. Non ho sempre ottime ragioni per accettare o no un film, si tratta semplicemente di una questione di desiderio".
"Sapevo che il romanzo ha scandalizzato la società del tempo, all'epoca della sua pubblicazione, ma non era questo il mio primo interesse, considerato poi che oggi il suo contenuto ci appare molto più ludico e meno scioccante che ad esempio certe opere del Marchese de Sade, contemporaneo di Lewis" racconta Moll parlando della genesi dell'adattamento, dal romanzo al film.

A invogliarlo, invece, è stato "in primo luogo il grande piacere di realizzare una storia che è un mix di romanticismo, fantastico, temi edipici e faustiani, spagnolerie e toni shakespeariani - Lewis aveva 19 anni quando scrisse a capofitto il romanzo, che è pieno di passione, probabilmente la sua forza e il suo limite. Un secondo aspetto, altrettanto importante, è la forza visiva del romanzo, il suo potere di generare immagini, per usare le parole di André Breton.".
"Non sono un avido lettore di letteratura gotica" spiega Cassel "ma mentre lavoravo sul set [di A Dangerous Method] conDavid Cronenberg, lui disse che adorava quel romanzo e che trovava fantastica l'idea di trarne un film. Per David ho interpretato un personaggio che è l'opposto del Monaco; un allievo di Freud il cui motto è "mai reprimere nulla". Mi sono ritrovato a essere nello stesso momento un frate che rifiuta la carne, dall'altro un cocainomane viveur... è stato molto interessante, perchè per me sono due aspetti della stessa questione. [...] Ambrosio è un personaggio molto più vicino alla realtà che molti eroi. Alla fine, non agisce in nome di Dio o del Diavolo, ma solo della vita. Ambrosio si trova ad affrontare le sue contraddizioni. Non può fare altrimenti. In modo mille volte più potente che altre persone, dal giorno in cui assaggiato la carne e ha compreso che la camicia di forza religiosa che indossava non è sufficiente a riempire la sua vita."

Moll racconta anche questa sua prima esperienza con le atmosfere d'epoca, dopo aver ritratto le nevrosi della società contemporanea nei suoi film precedenti: "Mi sono sempre detto: Mai in film in costume! Troppo pesante, troppo costoso, troppo restrittivo, troppo ... tutto! Ma avevo anche voglia di esplorare altri universi oltre a quello del presente. Per un certo periodo ho preso in considerazione di adattare Basil, un romanzo di Wilkie Collins a metà strada tra il romanzo gotico e il poliziesco, una storia di vendetta. Sono queste le storie che mi attraggono... La Moine è un film particolare, e il Monaco un personaggio più vicino a Frankenstein o Dracula, sbilanciato verso il terreno del sogno e dell'incubo.
Interrogato sul suo lavoro sull'immagine, che mescola classicismo e sperimentazione visiva, Moll racconta di aver privilegiato i contrasti tra gli esterni luminosi e gli interni densi e oscuri e di aver usato tecniche utilizzate fin dai tempi del cinema muto, dalle sovraimpressioni alle immagini monocromatiche alle variazioni di luce all'interno di un piano.
Tra le suggestioni pittoriche, cita Zurbaran, Velasquez, Goya, ma anche le opere di Füssli e le incisioni diGustave Doré (specie le illustrazioni per la Bibbia e il Don Chisciotte).
"Mi hanno ispirato anche le foto di José Ortiz Echagüe, che all'inizio del ventesimo secolo si è occupato di molti soggetti religiosi. Per non parlare del cinema: Vertigo, Ossessione, Nosferatu, Narciso Nero..."
Moll è alquanto soddisfatto della collaborazione: "La sua musica ha il potere di mescolare la delicatezza e la potenza, e contribuisce moltissimo a creare un equilibrio tra spettacolare e intimo, tra genere ed emozione. A Iglesias sono particolarmente grato per la musica che accompagna il confronto tra Vincent Cassel e Sergi López nella scena finale nel deserto. Io avevo immaginato suoni stridenti e dissonanti, a suggerire la prossimità con l'inferno. Alberto è andato nella direzione opposta e ha creato una composizione per contralto e pianoforte che è tutto l'opposto di qualcosa di infernale, e crea una scena di grande malinconia, che mette in evidenza tutto ciò che Ambrosio ha perso o non ha mai conosciuto."
Le Moine è una coproduzione franco-spagnola. L'uscita in sala è fissata per il 24 giugno in Spagna e il 13 luglio in Francia.