È ricca di sorprese l’edizione 2011 del Neapolis Festival, e non stiamo parlando solo di musica. Il sito www.neapolis.it, tanto per iniziare, dopo aver girato più volte lo schermo del netbook emerge un quadro con due diverse facce: una, disegnata per il 9 luglio, primo giornata del festival, marcatamente rock, l’altra, quella del 10 luglio, raffigura ambienti elettronici.
Marlene + Skunk= Rock.
Parlare di rock nel 2011, come scrivono Riccardo Bertoncelli e Gianni Poglio nel loro Storia leggendaria della musica rock, diventa facile solo se dimentichi per un attimo Muddy Waters, i Pink Floyd, gli Eagles. Con questo doveroso preambolo si può dire che il palco del Neapolis sarà calcato il 9 luglio da una delle migliori band italiane degli ultimi decenni, quei Marlene Kuntz sempre di passaggio per la città di Partenope, e sempre più portatori di un certo modo di fare musica in Italia. Il loro ultimo cd è del 2010, Ricoveri virtuali e sexy solitudini, mentre nelBest of del 2009 tracciarono con le cover un solco musical-generazionale delle loro influenze artistiche, rivedendo Impressioni di settembre della PFM, La Libertà di Gaber e Non gioco più diMina. Dopo di loro, alle 23:30. saliranno sul palco gli Skunk Anansie. Sempre più identificabili con la leader e voce Skin, i britannici porteranno con sé i frutti di sedici anni di onorata carriera rock, canalizzati nell’ultimo cd Wonderlustre. Mentre tutti ceneranno chi acquisterà i biglietti invece potrà ascoltare il post-rock degli scozzesi Mogwai e prima ancora il gruppo più promettente della serata, gli Architecture in Helsinki. Dopo aver aperto i concerti di David Byrne, Yo La Tengo e Belle & Sebastian, gli australiani faranno sfoggio dei loro numerosi strumenti(sono attesi tromba, trombone, tuba, chitarra, basso batteria, sintetizzatori e campionatori) davanti al pubblico napoletano. I giovani partenopei Red Room Dreamerspresenteranno le canzoni del loro cd Roosters on the rubbish, che accompagna la stesura di questo articolo. La loro esibizione è prevista alle 17:30 al Red Bull Tourbus, dove si esibiranno le band emergenti.
L’electro-day
Il 10 luglio basso, batteria e chitarra vengono riposti per lasciare spazio a dj, vocalist, piatti e sintetizzatori. I primi big a salire sul palco saranno Hercules and Love Affair, capitanati dal dj Andrew Butler e dal vocalist Antony Hegarty, già voce degli Antony and The Johnsons. C’è molta attesa per questo gruppo, che nel 2008 conquistò la vetta delle classifiche con Blind e nel 2011 ci riprova col disco Blue Songs. Non hanno bisogno di troppe presentazioni gli Underworld, duo britannico attivo fin dagli anni settanta e che compose Born Slippy, pezzo portante della colonna sonora di Trainspotting e probabilmente la traccia più significativa della dance anni novanta.
La location e l’ecosostenibilità.
I concerti si terranno all’Acciaieria Sonora, nei pressi dell’ex-complesso industriale di Bagnoli, che tanto ispirò la scena musicale napoletana nei primi anni ottanta (su tutti Edoardo Bennato) e che punta ad ospitare fino ad 11.000 persone. L’area stampa del festival e l’area bar saranno alimentati dai pannelli fotovoltaici dell’azienda NHP ESCo, uno dei primi casi di sinergie in Italia tra aziende del settore energetico e organizzazione di eventi, con l’obiettivo dichiarato di arrivare, un giorno, a concerti a zero impatto. Un motivo in più per pagare i 35 €(l’abbonamento alle due serate costa 60 €) del biglietto.