La cantante a Santa Lucia vedeva spesso un uomo del posto, con il quale chiacchierava e a volte cantava. Saputo della sua ernia, gli pagò l'operazione.
Amy Winehouse, morta nella sua casa di Londra lo scorso luglio, nel 2009 donò più di 4.500 euro a un uomo di nome Julian Jean-Baptiste per un intervento di ernia, dopo averlo conosciuto mentre si trovava in vacanza a Santa Lucia.
La cantante si recava spesso nella paradisiaca isola dei Caraibi, dove incontrava Julian e la sua famiglia, si vedevano al bar e chiacchieravano. A volte cantavano.
«Di solito Amy non voleva cantare, ma quando salì sul palco e iniziò a intonare Bob Marley, non riuscì più a fermarsi». Ha spiegato Jean-Baptiste al Mirror.
«Abbiamo cantato No Woman No Cry e Buffalo Soldier. Era così felice!».
Quando l'uomo apprese della morte della star, ne fu profondamente addolorato. Le è molto riconoscente per l'aiuto che gli ha dato e che gli ha permesso di salvarsi.
«Quando ho sentito che era morta, ho pianto per ore. È così triste» ha detto. «Amy ha salvato la mia vita. L'ernia all'inguine mi stava uccidendo. Era il dolore più insopportabile che avessi mai provato, andava dalla punta dei piedi fino al cuore».
Quando Jean-Baptiste espresse la sua gratitudine alla Winehouse, lei non disse nulla. Non voleva agitarlo.
«Ho cercato di ringraziarla, ma lei mi ha solo abbracciato e mi ha detto di non dirle niente» ha concluso l'uomo.