Accusati dell’omicidio di tre bambini di 8 anni nel 1993, il loro caso aveva appassionato l’America
Il 5 maggio 1993, tre ragazzi furono condannati per gli omicidi di tre Scout di otto anni. I cadaveri di Christopher Byers, Stevie Branch e Michael Moore furono rinvenuti in un canale di scolo a Robin Hood Hills, vicino West Memphis, in Arkansas. I corpi dei tre bambini sembravano essere stati mutilati.
Data la natura grottesca del crimine, il Dipartimento di Polizia di West Memphis indirizzò le proprie investigazioni su di una pista satanica ed in particolare su Damien Echols, teenager intelligente ma introverso vicino al neopaganesimo. Ulteriori indagini portarono gli investigatori a interrogare Jessie Misskelley, coetaneo di Echols con un quoziente intellettivo leggermente inferiore alla norma. Dopo 12 ore, Misskelley confessò di aver commesso gli omicidi con l’aiuto di Echols e Jason Baldwin. Successivamente, Misskelley rinnegò la confessione ma, nel febbraio 1994, venne trovato colpevole e condannato separatamente a due pene di 20 anni e ad un ergastolo.
Echols (oggi 36 anni) e Baldwin (34) vennero messi sotto accusa in un altro processo e condannati per i tre omicidi sulla base di alcuni testimoni che avrebbero origliato i tre ragazzi parlare degli omicidi. Durante il processo, l’accusa suggerì che l’unico movente per l’omicidio multiplo era un rito satanico. La confessione di Misskelley (36) non venne ammessa come prova anche se di recente, l’ex avvocato del capo giuria ha presentato una dichiarazione giurata in cui dichiara che il suo cliente voleva condannare a tutti i costi i due e utilizzò la confessione di Misskelley per convincere gli altri giurati a dichiarare colpevoli Echols e Baldwin. Damien Echols venne condannato a morte, mentre Jason Baldwin se la ‘cavò’ con un ergastolo.
L’opinione pubblica americana si divise immediatamente. Molti si convinsero della colpevolezza dei tre ragazzi; altrettanti si dichiararono scettici, convinti che Echols venne scelto come capro espiatorio per la sua singolarità rispetto gli altri suoi coetanei del Midwest degli Stati Uniti. Un documentario “Paradise Lost: The Child Murders at Robin Hood Hills” venne prodotto subito dopo le condanne, portando il notorietà al caso. Furono organizzati concerti di beneficenza, scritti libri e nacque un movimento popolare a favore della scarcerazione dei “West Memphis Three”. Persino i genitori di due delle vittime, come la madre di Stevie Branch, Pamela Hobbs, e il padre di Chrsi Byers, John Mark Byers, cominciarono a dubitare della colpevolezza di Echols e soci. Molti teenager americani si relazionavano alla storia dei tre ragazzi ingiustamente accusati e condannati.
Nel 2000 venne prodotta una compilation intitolata “Free the West Memphis 3” con brani di Steve Earle, del cantante del gruppo punk ‘X’ John Doe, dei Supersuckers e del compianto Joe Strummer. Negli anni altre celebrity, fra cui Winona Ryder ,Tom Waits e il gruppo rock Metallica, si sono schierate a favore dei tre ragazzi di West Memphis. L’anno scorso, in un’intervista al programma dell’emittente televisiva Cbs “48 Hours Mystery”, Johnny Depp ha dichiarato di credere all’innocenza dei tre.
Con gli anni, i ricorsi in appello portarono solo alla conferma delle condanne ma il caso dei “West Memphis Three” trovò nuova linfa nel 2007, quando i test del Dna effettuati sui reperti recuperati sulla scena del crimine non riuscirono a stabilire alcun legame a Echols, Misskelley e Baldwin.
Lo scorso novembre, la Corte Suprema dell’Arkansas decise di tenere un’udienza per verificare se c’erano prove a sufficienza per istruire un nuovo processo. L’udienza sarebbe stata in programma per questo dicembre. Ma tre settimane fa gli avvocati di Echols hanno iniziato a trattare con la procura per un accordo che portasse alla scarcerazione dei “West Memphis Three”. I procuratori hanno posto un’unica condizione: che i tre imputati si dichiarassero colpevoli secondo l’istituto di common law conosciuto come “Alford plea”. In questo tipo di patteggiamento, l’imputato, pur mantenendo la propria innocenza, riconosce che l’accusa ha abbastanza prove da convincere una giuria, e si dichiara colpevole.
Dopo circa due decenni di reclusione, il giudice David Laser ha depennato le precedenti condanne e istruito un nuovo processo. Venerdì i ‘West Memphis Three’ si sono dichiarati colpevoli. E pochi minuti dopo hanno lasciato il tribunale da uomini liberi: il giudice li ha condannati a 18 anni e 78 giorni di reclusione, esattamente il periodo già trascorso dai tre dietro le barre.
In linea con la natura bizzarra del processo, il loro rilascio è sconcertante e sorprendente persino per i diretti interessati. Echols, Misskelley e Baldwin sono rimessi in libertà come uomini innocenti che si sono dichiarati colpevoli di omicidio. Ad accoglierli fuori dal tribunale oltre a familiari e fan, anche il cantante Eddie Vedder del gruppo grunge di Seattle, Pearl Jam, e quella del gruppo country Dixie Chicks, Natalie Maines.