Non solo pop Anche i grandi della classica, da Rossini a Mahler, ne soffrirono gravemente
MILANO - Paziente numero 1: 49 anni, 51 milioni di copie vendute, 9 Grammy (l' Oscar della musica): «Soffro di depressione, e nel mio momento peggiore per sei mesi non riuscii neppure a vestirmi al mattino, non ero fisicamente in grado di uscire di casa. Gli antidepressivi mi hanno aiutato, come la terapia, ma la depressione è un fatto chimico e chi ne soffre deve cercare di passarci attraverso, non c' è un sistema valido per tutti. La depressione è sempre stata parte della mia vita». Paziente numero 2: 37 anni, 59 milioni di copie vendute, il solista britannico che ha venduto di più nel Regno Unito: «La gente mi chiede, "ma come fai a essere depresso?". E hanno ragione perché non ho un motivo specifico, ma la depressione non c' entra con le circostanze della vita: è come avere la peggiore influenza immaginabile, che non ti passa mai. Ora prendo queste pillole per stare meglio. Le chiamo i miei dissuasori di velocità. Come quei dossi artificiali che mettono sulle strade vicino alle scuole per costringere gli automobilisti a rallentare, altrimenti i bambini finirebbero sotto le macchine. Ecco, gli antidepressivi io li chiamo i miei dossi artificiali. Evitano di farmi finire investito dalla depressione». Paziente numero 3: 45 anni, oltre 100 milioni di copie vendute, classificata dalla rivista economica Forbes tra le donne più ricche del mondo dello spettacolo: «Nel 1990, avevo poco più di vent' anni, ero in profonda crisi. Oggi posso dire che si trattò di depressione. Ma allora non sapevo che colpisce molte persone, e molti artisti. Nessuno nella mia famiglia parlava mai di depressione. Tuttora, non ne ho parlato con i miei familiari». La paziente numero 1 è Sheryl Crow, il paziente numero 2 è Robbie Williams, la paziente numero 3 è Janet Jackson. Tutti musicisti di successo, sofferenti di depressione e disposti a parlarne con franchezza esattamente come ha fatto ieri Vasco Rossi. E come, negli anni scorsi, hanno fatto altri musicisti famosi come Billy Joel che addirittura a causa della depressione tentò il suicidio con il veleno, Elton John colpito da crisi ricorrenti (una, particolarmente grave, nel 1997, dopo la morte nel giro di due mesi dei suoi carissimi amici Gianni Versace e Lady Diana), il leader dei Black Sabbath e personaggio da reality show Ozzy Osbourne, il cantante degli Smiths Morrissey e quello dei Radiohead Thom Yorke, e Alanis Morissette colpita oltre che dalla depressione anche da anoressia e bulimia. E poi tutti i musicisti che non ce l' hanno fatta a sconfiggere la «disperazione oltre la disperazione» (come scriveva William Styron nel suo capolavoro autobiografico Un' oscurità trasparente ) e ne sono stati schiacciati attraverso i decenni: Ian Curtis dei Joy Division, il poeta della musica inglese Nick Drake e quello della musica americana Elliott Smith, Kurt Cobain fino a Amy Winehouse. Se qualcosa è cambiato negli ultimi anni, al passo con i progressi della farmacologia, è la disponibilità di un numero sempre maggiore di personaggi famosi (anche, ovviamente, al di là della musica: basta pensare al portiere della nazionale di calcio Gigi Buffon) a discutere della loro lotta. Un male oscuro che, come confermano un numero crescente di studi, azzanna con ferocia gli artisti, dall' antichità a oggi (lo psichiatra della Sorbona Philippe Brenot ipotizza addirittura che il 70 per cento delle persone creative soffra di una qualche forma di depressione). Con tutte le cautele del caso - diagnosticare in base alle lettere, alle testimonianze e alle biografie è sempre assai delicato - gli psichiatri spiegano che la lista di grandi musicisti depressi è lunghissima: dalle ripetute crisi di Händel all' abisso nel quale sprofondò Rossini che ne ebbe la carriera - e la vita - distrutta, dalla «melancolia» di Berlioz e Mahler, Bruckner e Mussorgskij. Gli altri esempi Gioachino Rossini Uno dei più celebri depressi: l' abisso in cui sprofondò gli distrusse la vita e la carriera Robbie Williams «Le pillole sono i miei dossi artificiali. Evitano di farmi finire investito dalla depressione» Janet Jackson «Avevo 20 anni. Non sapevo che colpisce tanti. Non l' ho detto alla mia famiglia» Sheryl Crow «Nel mio momento peggiore per sei mesi non riuscii neppure a vestirmi al mattino»
Persivale Matteo