Canto ribelle e commovente

Luzzatto Fegiz Mario
Non è il solito duetto di maniera. C' è una sorta di dialogo fra un uomo pacato e realizzato da una parte e un' anima in pena dall' altra. Così Tony Bennett finisce per avvolgere Amy Winehouse in una sorta di coperta protettiva dalla quale però lei si divincola con timbriche e intonazioni ribelli, che a momenti lacerano l' aria, oppure vagano fra commozione e smarrimento. Questa canzone del 1930 suona struggente nel testo, che, in bocca a Amy, assume gli inquietanti connotati di una profezia: «Ciò che sta davanti a me è un futuro in tempesta, un inverno che sarà grigio e freddo, senza alcuna magia, la fine sarà tragica». Inutile dire poi della suggestione che suscita la forte sinergia fra un vecchio leone come Bennett e una «recluta» dotatissima come Amy. La grande scuola del bel canto d' atmosfera contrapposta a una nuova frontiera della vocalità, il passato remoto e un futuro perduto in un impasto sonoro ed emotivo unico e irripetibile.