Rotterdam Film Festival 2012: debutta Francophrenia di James Franco

Dal 25 gennaio al 5 febbraio 2012 avrà luogo a Rotterdam, in Olanda, la 41esima edizione del Rotterdam International Film Festival, la kermesse che da sempre si contraddistingue nel dare la priorità a progetti e opere inedite. E a proposito di questo, con l’intento di dare spazio al talento e donare a chi ce l’ha l’opportunità di mostrarsi al mondo, il festival accoglierà l’attore James Franco, dando ampio spazio alle sue mille idee e doti artistiche…
La manifestazione in questione, infatti, accoglierà il debutto di Francophrenia (nella sezione intitolata Spectrum), diretto da Franco e Ian Olds e conosciuto anche con il titolo Don’t Kill Me, I Know Where The Baby Is. E con un titolo come “non uccidermi, so dov’è il bambino” non possiamo che rosicchiarsi che unghie dalla curiosità, nell’attendere tale pellicola. Uno, perchè James ci piace ed è bravo a dir poco, due perchè è già stata descritta come uno psycho-thriller piuttosto umoristico (e il miscuglio ci piace) e infine perchè sono state utilizzate molte riprese inedite tratte dalla soap General Hospital, dove l’attore ha il ruolo ricorrente di un artista di nome (guarda un po’) Franco, che è anche un serial killer.
Tra l’altro (ed è facilmente immaginabile, “conoscendolo”), Francophrenia è per così dire il primo impegno di James Franco per l’anno nuovo. In ballo per lui ci sono un bel po’ di film per la stagione 2012/2013, per non parlare dell’annuncio della pubblicazione del suo terzo libro, edito da Amazon e intitolato Actor’s Anonymous, il primo vero romanzo del divo dopo le due precedenti opere: una raccolta di racconti chiamata Palo Alto e un insieme del materiale tratto da uno dei tanti progetti curato da lui, ossia James Franco-Dangerous Book For Boys. Niente male per questo 33enne che ha esordito al cinema nel movie Mai Stata Baciata, nel 1999, vero?
Ulteriori anticipazioni, poi, ci informano del fatto che ci saranno ben 16 anteprime mondiali presenti al festival, seguite da alcuni titoli sui quali grava il “peso” dell’ombra degli Oscar, come per esempio il moderno Cime Tempestose di Andrea Arnold, Play di Ruben Ostlund e Le Havre di Aki Kaurismaki, di cui ovviamente abbiamo già sentito parlare in lungo e in largo.