La cantante americana Whitney Houston è morta all'età di 48 anni. Lo ha comunicato il suo agente ai media americani. Whitney si trovava, insieme a parenti e amici, nell'albergo di Beverly Hills per prendere parte ieri sera ad una serata organizzata a margine dei Grammy Awards, che si terranno tra poche ore a Los Angeles. Ancora ignote le cause.
Le cause esatte della morte della popstar restano ancora indeterminate e gli investigatori continuano a lavorare nella sua stanza al quarto piano del Beverly Hilton per precisarne le circostanze, rende noto la polizia.
Una persona del suo entourage ha chiamato i soccorsi alle 15:43 e il personale di sicurezza ha subito tentato di rianimarla, ma inutilmente. Secondo la Cnn sarebbe stato il suo compagno, il cantante Ray-J, a dare per primo l'allarme. Tanti i messaggi di cordoglio apparsi subito sui social network. "Ho il cuore spezzato e sono in lacrime per la morte scioccante della mia amica, l'incomparabile Whitney Houston", ha scritto la cantante Mariah Carey su Twitter.
Non c'erano droghe, ma una prescrizione di farmaci, nella camera d'albergo dove è stata trovata senza vita Whitney Houston, che potrebbe essere annegata nella vasca da bagno. E' quanto sostiene il sito di celebrità Tmz. Altre fonti invece hanno raccontato al sito che i poliziotti di Beverly Hills hanno trovato diverse boccette di pillole. Il corpo della cantante è stato rimosso dalla camera e portato in obitorio per l'autopsia.
Già alla vigilia della magica notte dei Grammy, si era sparsa la notizia che Whitney si trovasse in gravissime condizioni. La sua storia è il dramma di una grandissima artista per anni ai vertici delle classifiche, amata e venerata da milioni di fan, passata in pochi anni dal paradiso del successo all'inferno della droga e della depressione. Oltre ai noti abusi di cocaina, marijuana e psicofarmaci, Whitney ha sofferto drammaticamente il fallimento del suo matrimonio con il cantante Bobby Brown, durato dal 1992 al 2006.
Nata nella periferia del New Jersey, il padre era un militare e la madre Cissy era una cantante di gospel. L'arte e il canto era una dote di famiglia: Whitney era cugina della star pop Dionne Warwick e figlioccia della grande Aretha Fraklin. Raggiunse l'apice del suo successo molto giovane, grazie alla sua voce meravigliosa, dall'enorme intensità e potenza.
Nel 1986 vinse il Grammy e per anni dominò la scena con tantissimi successi mondiali. Nella Billboard Hot 100 riuscì a piazzare sette singoli consecutivi al numero uno, battendo il record di cinque appartenete a stelle del calibro di Diana Ross, e perfino dei Beatles. Assieme a Michael Jackson detiene il record dell'artista di colore di maggior successo. Si calcola che nella sua breve ma intensissima carriera abbia venduto circa 190 milioni di dischi.
Per anni è Whitney stata la stella, la ragazza d'oro dell'industria discografica. Ma raggiunse anche la grandissima popolarità con le sue apparizioni sul grande schermo in film come "The Bodyguard", al fianco di Kevin Kostner, la cui colonna sonora ha venduto 45 milioni di copie. Con la sua musica e il suo sex appeal ha influenzato una generazione di giovani cantanti, come Christina Aguilera e Mariah Carey.
Dopo gli anni del successo il crollo e la disperazione: da tempo faceva abuso di cocaina, marijuana e pillole varie. In un'intervista del 2002, disse: "Il più grande demonio sono io. Posso essere il mio miglior amico o il mio nemico peggiore". E quel demonio alla fine ha avuto tragicamente la meglio.
Dalla Streisand alla Pausini: la rete dice addio a Whitney
MILANO - «Whitney è morta», sono le 15.55 quando il corpo della cantante viene trovato al quarto piano del Beverly Hilton a Beverly Hills. E subito la notizia rimbalza per le strade di Los Angeles e dell'America. Anche in rete immediato parte il tam tam, tra chi l'ha conosciuta come fan e chi le è stato collega e amico.
COLLEGHI E AMICI - «Ti amo Whitney», sono le parole pronunciate dall'ex marito Bobby Brown raggiunto dalla triste notizia mentre era sul palco a Southaven. Poi arriva anche il cordoglio di Lionel Richie: «Sono devastato, abbiamo perso un angelo» e quello di Dolly Parton che scrisse la versione originale di I'll always love you. Mariah Carey, invece, sceglie la rete per esprimere il suo dolore «Si è spenta una luce nel mondo della musica». Immediatamente negli Usa l'hashtag R.I.P Whitney Houston diventa primo in classifica, con un semplice messaggio e viene retwettato oltre 24 mila volte. Tra i messaggi arrivati sul social network anche quello del Principe Harry (vero o presunto che sia) che scrive «Un'altra persona persa a causa della tossicodipendenza» alludendo ai problemi di droga della cantante americana. Poi Barbra Streisand che ricorda come la cantante soffrisse di depressione: «Lei aveva tutto, una voce bellissima, peccato che questo dono non le abbia dato anche la felicità». E ancora Christina Aguilera: «Non ci posso credere, è una notizia terribile», mentre per Tony Bennet si tratta di una «tragedia». Analoga reazione da parte di Aretha Franklin, madrina di Whitney: «Non riesco a parlarne adesso. Non riuscivo a crederci quando l'ho sentito alla tv. Il mio cuore va a Cissy, la figlia Bobby Kris, la famiglia e Bobby». Poi l'addio di Ricky Martin, «Vola Whitney vola» ed Enrique Iglesias che invece twitta: «lavorare con lei è stata un'esperienza» che lo segnerà «per sempre». Infine Gloria Estefan: «È stata sempre dolce con me, speravo che potesse superare i suoi problemi e vivere una vita felice. Ora sono molto triste».
COME AMY E ETTA - E dopo poche ore dal decesso arriva anche il commento di Mitch Winehouse, il padre di Amy Winehouse, scomparsa in luglio. «Amy, Etta, Whitney. Che grande trio di ragazze oggi in cielo», sono le parole postate su Twitter che ricordano il tragico destino di altre donne della musica, come Amy e Etta James, la leggenda del jazz morta lo scorso gennaio. Il padre della Winehouse si trova a Los Angeles per la cerimonia dei Grammy cui Amy è candidata per il duetto postumo con Tony Bennett.
I DISCOGRAFICI - Tante anche le frasi postate dai discografici e dai manager del mondo musicale, come Tommy Mottola, Ceo della Sony che ha dichiarato:«Whitney è stata una donna capace di abbattere tutte le barriere». Neil Portnow, presidente della Recording Academy che organizza i Grammy Awards - ha definito l'artista, vincitore di sei Grammy, «una delle più grandi cantanti pop di tutti i tempi». «Un talento veramente originale e incomparabile. Rimpiangerò sempre di non aver mai avuto l'occasione di lavorare con lei» è stato poi il commento del musicista e produttore Quincy Jones. Con la voce rotta dalla commozione, Clive Davis, produttore discografico che aiutò a lanciare la carriera di Whitney Houston, si è detto affranto dalla sua morte. «Sono personalmente devastato dalla perdita di qualcuno che ha significato tanto per me e per diversi anni - ha detto Davis -. Era piena di vita e non vedeva l'ora che arrivasse questa sera anche se non era previsto che si esibisse. Amava la musica e amava questa notte che celebra la musica. Aveva un talento senza paragoni».
MESSAGGI ANCHE DALL'ITALIA - Tra i cantanti italiani, per prima Laura Pausini ha voluto ricordare Whitney sulla sua pagina Facebook con queste parole: «il motivo della mia passione, della mia gioia, del mio destino. È il momento di piangere e cantare per te». E ancora: «la mia amatissima star, la mia preferita, da sempre e per sempre». Sceglie il profilo Facebook per salutare la star anche Elisa: «Whitney... La regina. Ti ho ascoltata fino allo sfinimento. Stavo tutti i giorni almeno 2 o 3 ore a fare scale. A perdermi tra le perle di note che facevi, i dettagli di perfezione ma bollente, la potenza di quelle note infinite. Grazie Regina, di essere passata di qui, su questa terra, e di averci fatto conoscere il futuro del canto R'n'B».
Addio Whitney...

