Morire di depressione e di droga nella Beverly Hills dei milionari può sembrare irreale e senza senso, ma una gabbia “dorata” è pur sempre una gabbia e non è così facile avere la testa giusta per reggere il peso della propria schiavitù dal successo cercando nel contempo di gestire spazi, sentimenti e delusioni personali…altrimenti sei out e lo spettacolo comunque va avanti senza di te.
E’ doveroso ricordare come i nostri limiti e le nostre debolezze non sembrano fare distinzione di razze, culture e soldi in tasca, e anzi Whitney Huston forse ha avuto il merito e il coraggio, come Amy Winehouse, di convivere con il proprio dramma personale e di non liberarsene pur di non trasformarlo in odio verso il prossimo, tipico di chi è invece senza valori ed ha una mente viziata e corrotta.
Nonostante ciò mi riesce comunque difficile “capire”, anche perchè a far parte dello star-systemnon ce lo impone certamente nessuno…ma di fronte ad una evidente scelta di autodistruzione io non posso che provare un profondo rispetto e una grande compassione per queste persone.