Martin Solveig: Madonna non ha bisogno di nessuno per essere quello che è

Il giornalista Steven Bellery ha intervistato Martin Solveig per il sito di musica francese Pure Charts a poche settimane dall'uscita del nuovo album di Madonna "MDNA", di cui il dee-jay francese è co-autore e co-produttore. 
Eccovi la traduzione italiana dell'intervista, che trovate in lingua originale suchartsinfrance.net
Il 2012 sarà l'anno di Martin Solveig. "Smash", il suo ultimo album uscito in Francia lo scorso giugno è stato accolto con grande successo negli Stati Uniti, e da quel disco Madonna ha ascoltato il primo singolo "Hello". Il brano le è piaciuto ed è stato così che ha arruolato il DJ e produttore francese di 35 anni per lavorare a "MDNA", il suo nuovo album in uscita il 26 marzo. 
A poco più di un mese dall'uscita, quello che era un solista soprano nel coro dei Petits Chanteurs de Sainte-Croix de Neuilly racconta com'è stato il lavoro in sala d'incisione. Martin Solveig parla della sua collaborazione con Madonna, della sua personalità, dei suoi desideri, di William Orbit, del primo singolo finito illegalmente in rete, e del carattere del prossimo disco della superstar. Martin ha ricevuto Pure Charts nel suo studio parigino, nel quartiere di Sentier.
Steven Bellery, giornalista: Sei uno dei produttori e compositori del prossimo album di Madonna "MDNA", in uscita il 26 marzo prossimo. Com'è cominciata questa collaborazione?
Martin Solveig: Ho ricevuto un colpo di telefono dal suo manager, qui, nel mio studio. Mi ha chiamato con molta semplicità. Tutti i primi contatti sono avvenuti in modo semplice, e questo mi ha piuttosto sorpreso. Madonna non è qualcuno che mette dei livelli di gerarchia impossibile all'interno del suo gruppo di lavoro. Ha una squadra molto piccola fatta di persone che sono sempre insieme a lei e con le quali ha una comunicazione estremamente semplice. Ci siamo incontrati. Abbiamo parlato di musica, e anche di cinema. Ci siamo resi conto che avevamo una visione molto simile del mondo della canzone, del pop, di moltissime cose. Tutto è avvenuto molto velocemente e un un clima molto stimolante.
Credo che tutto sia iniziato grazie al tuo brano "Hello", estratto dal tuo ultimo album "Smash" uscito a giugno scorso. Un pezzo che ha avuto un grandissimo successo negli Stati Uniti...
Si, è stato grazie a questo brano che Madonna mi ha conosciuto. Ha ascoltato i mie album e le sono piaciuti in particolare degli altri brani come "Sunday" o "Boys And Girls", che è tra le cose che ha influenzato "Give Me All Your Luvin". Mi ha detto "Mi piacerebbe molto che tu mi facessi una cosa di questo genere." Voleva qualcosa che chiama "surf", una specie di Beach Boys mischiati con l'elettronica, un'idea che le piace molto.
All'inizio Madonna ti aveva chiamato per lavorare su un solo brano, il primo singolo...
In effetti si. So che sono state consultate decine di produttori, ma Madonna voleva lavorare con due o tre persone per dare una sorta di coerenza complessiva all'album. Con me, siamo entrati in sintonia e ho avuto la possibilità di partire molto rapidamente. E, una volta in studio, tutto è andato alla grande e di colpo ci siamo ritrovati con sei brani, che è poco meno della metà dell'intero album, che comprende quindici pezzi.
E' stato complicato per te superare il fatto che stessi collaborando con un'icona della musica pop?
Me ne sono reso conto in seconda battuta. Quello che mi ha impressionato di più di Madonna non é il fatto che fosse l'icona degli anni '80, quanto la sua capacità di essere al passo coi tempi, di attraversare tre decenni, ed essere allo stesso tempo sempre presente ed attuale. Devo dire che i miei pezzi preferiti di tutta la discografia di Madonna sono quelli di Mirwais e di Stuart Price, che sono dei brani degli anni 2000. Anche se adoro "Ray Of Light" prodotto da William Orbit…
E quindi ti sei trovato ad incrontrarti anche con William Orbit in studio?
E' stato un incontro pazzesco. Ci siamo davvero divertiti da matti in sala d'incisione. Ad un certo punto, ci siamo trovati a lavorare in contemporanea. Lui in una sala, io nella mia, ma nello stesso edificio, con Madonna che si spostava da una stanza all'altra. Ci siamo scambiati molte cose. William ed io siamo abbastanza uno l'opposto dell'altro... In ogni cosa... William è inglese, io francese, lui è alto, io bassino, lui è incasinato, io sono piuttosto ordinato. E Madonna diventa la controparte del suo produttore. Con William era molto dolce, con me era piuttosto dura e diretta. E' il tipo di persona che ti spinge a superare i tuoi limiti e ti consente di dare il meglio di te.
Com'è Madonna durante il lavoro?
Ti fa dimenticare molto rapidamente che è Madonna. Si comporta in modo molto naturale. Eravamo lì per fare un disco, e quindi ci siamo messi al lavoro e siamo entrati nel vivo del progetto. Voleva qualcosa che facesse ballare la gente, aveva voglia di tradurre questo in canzoni accattivanti, dei messaggi, e di fare delle cose semplici e piene d'energia.
Ti ha chiesto qualcosa di preciso? Ti ha datto delle linee guida?
Voleva il sorriso! Ha voluto che lavorassi su questo aspetto. Con William era più introspettiva. Con me, mi diceva: "Bisogna che quando la gente ascolta le tue canzoni, queste donino il sorriso. E' questo che mi piace del tuo lavoro. In genere, quando uno ascolta i tuoi brani, c'è positività". Trova che questo sia qualcosa che manca un po' nel panorama attuale e che sia qualcosa di cui la gente ha bisogno...
Madonna trovava che hai "un sound differente"... E' vero?
Si... Si ha sempre una propria firma riconoscibile. L'idea era quella di conservarla. D'altronde è molto presente nel primo singolo. Molte persone mi hanno chiamato quando il singolo è uscito per dirmi "non c'è dubbio, sei stato tu a produrlo." Questo è un grandissimo complimento. Non riesco nemmeno a rendermene conto al 100%.
Vuoi dire che è qualcosa più grande di te?
Sono un po' come in un vortice. C'è un grande contrasto tra la semplicità con la quale ho lavorato con Madonna e il turbine mediatico che questo ha generato. Le reazioni, i commenti... Mi hanno sorpreso. Quando fai della musica con Madonna ti aspetti che se ne parli, ma non ti aspetti che quando fai un tweet, questo venga ripetuto 250 volte. E che ci sono persone che sono li per analizzare ogni singolo dettaglio. E' una cosa da matti. Per questo è vero che faccio qualche piccola gaffe quando scrivo qualcosa su Twitter o in un'intervista... Tutto quello che dirò potrà essere usato contro di me (ride). Ho imparato a vivere nel mondo dei grandi artisti pop, per me è un'esperienza straordinaria...
In questo primo singolo c'è un suono un po' vintage, è quello che volevi?
Direi che questo pezzo è allo stesso tempo anni '60 e totalmente contemporaneo. In questo album c'è un tratto caratteristico particolare, un lato dance senza per questo essere forzatamente dance-music. Se si ascoltano i pezzi di Wiliam e i miei, c'è una sorta di ispirazione che viene da tutta la musica pop nel suo insieme.
Hai già consegnato tutti i pezzi?
Si, l'album è terminato e anche masterizzato. I quindici brani hanno tutti una storia e qualcosa da raccontare. Sarà un ottimo album di Madonna. Io sono consapevole del fatto che tutto questo va al di là della musica, che l'icona va molto al di là della musica e delle sue canzoni. Semplicemente, sono fiero del lavoro fatto. E anche consapevole dell'onore e della fortuna che ho avuto a partecipare a qualcosa del genere, che è un'avventura fuori dal comune. Spero davvero che tutto funzioni come deve...
Al primo singolo hanno partecipato M.I.A e Nicki Minaj. Credo che sia stato tu ad aver avuto l'idea di chiamare M.I.A mentre è stata Madonna a volere Nicki Minaj…
Si... Guy Oseary ed io abbiamo spinto molto per collaborare con M.I.A. Nicki Minaj, invece, è stata un'idea di Madonna. Credo che lei si riconosca molto in Nicki. L'idea della squadra era perfetta con il Super Bowl. E nemmeno la scelta del brano è stata causale. Il carattere "cheer leader" ha lanciato benissimo il progetto nel contesto incredibile del Super Bowl. Ma l'album ha ancora molto da svelare.
Pensi che per te ci sia un "prima" e un "dopo" MDNA?
Si, certamente. Penso anche di dovermi dire che ho semplicemente fatto il mio lavoro di produttore. Ci ho messo tutta la mia energia, tutta quella che avevo disponibile. La musica, quella è stata fatta per lei. Le appartiene. Io devo proseguire il mio cammino... e umilmente, sperare di aver messo il mio piccolo mattone per la costruzione di questo edificio straordinario. Madonna non ha bisogno di nessuno per essere quello che è.
E' vero che l'FBI ti ha chiamato quando il singolo è finito su internet?
Si... E' una faccenda seria. E' successo troppo presto. Troppo di fretta, e ci siamo resi conto che si trattava di qualcosa di intenzionalmente pericoloso e non di una bravata di qualcuno della sala d'incisione, ad esempio. Si trattava di una versione pulita che probabilmente proveniva da uno dei computer personali di Madonna. Probabilmente è stato un hacker, e questo ci ha mandato un po' nel panico. La cosa ha danneggiato molto il brano, l'effetto sorpresa è stato molto attenuato... Eravamo soprattutto preoccupati dal fatto di sapere quali fossero gli altri brano a disposizione degli hacker. Sinceramente credo che in realtà i malintenzionati che sono dietro questo affare probabilmente hanno tutto quanto... ma la reazione deve averli un po' spaventati e si sono trattenuti dal mettere anche il resto in giro.
E questa eventualità avrebbe potuto avere delle conseguenze sull'uscita di "MDNA"?
Se fosse andata in quel modo, credo che Madonna avrebbe potuto rimettere in discussione il progetto nella sua interezza, ossia il fatto di far uscire l'album, di andare nuovamente in tour. Ne sono abbastanza convinto. Lei davvero non vede l'ora di ritornare dai suoi fan, di tornare in scena. Quando si lavora così duramente, non lo fai per ritrovarti su internet con delle versioni che non ti vanno bene, che sono approssimative e non finite. Credo che questo l'abbia molto colpita e anche un po' ferita...
Mirwais per Madonna aveva realizzato "Music", il collettivo di "Megaforce" ha girato il video di "Give Me All Your Luvin". Come spieghi il fatto che Madonna ami tanto i francesi?
Penso che sia qualcosa che l'abbia coinvolta molto presto, e che risalga ai tempi del periodo d'oro newyorchese quando era amica di Basquiat. Non c'erano quasi altro che europei attorno a loro. Credo che abbia abbracciato questo lato europeo in quel periodo. Trascorre una parte dell'anno a Londra, ama molto la Francia, paese in cui ha dei legami. I suoi figli parlano francese e vanno in scuole francesi. Conosce l'Europa altrettanto bene che gli Stati Uniti. Credo che sia sensibile alla visione francese delle cose.
Dobbiamo aspettarci che suonerai questi nuovi brani nei tuoi concerti?
Certo! Come lei ha ripetuto in modo molto gentile "queste sono le nostre canzoni, sono anche le tue canzoni". Era molto impressionante sentirglielo dire.
D'altronde, si dice che Madonna sia molto generosa nei rapporti di lavoro.
Si! E' molto generosa per quanto riguarda i diritti d'autore e di composizione. E' molto corretta in questo. Io avrei fatto tutto quanto anche gratis (ride). E se mi venisse chiesto di rifarlo, mi ci ributterei di corsa...
Se Madonna ti chiedesse di stare al mixer il 14 luglio allo Stade de France, che risponderesti?
Non posso ancora confermare nulla... Ma ci sono buone possibilità che io non sia molto lontano dal prato dello Stade de France il 14 luglio... (ride)
Intervista originale di Steven Bellery per Pure Charts.
Traduzione italiana di MadonnaTribe.