Croydon, la fabbrica (inglese) delle star

L’istituto di arte e teatro di Londra ha forgiato talenti del calibro di Amy Winehouse, Adele, Jessie J, Kate Nash e Leona Lewis.
Nazionalità britannica a parte, cosa hanno in comune la vincitrice di sei Grammy Award Adele, la compianta Amy Winehouse e la trasgressiva popstar Jessie J? Semplice, sono tutte ex allieve della School for Performing Arts and Technology di Croydon, a sud di Londra. Istituto statale fondato nel 1991 e sostenuto anche dall’industria discografica del Regno Unito, “Il Croydon”, così ama chiamarlo chi lo frequenta, si è rivelato in poco più di una ventina d’anni di attività un’autentica fucina di numeri uno del firmamento musicale internazionale, tutti artisti con un una speciale abilità nel comporre e nell’interpretare hit capaci di scalare le classifiche locali, così come quelle italiane e d’Oltreoceano. Non a caso, le aule della scuola londinese le hanno frequentate anche la vincitrice - nel 2006 - dell’edizione inglese di XFactor Leona Lewis, la giovane cantante di origini russe Katie Melua, la sofisticata cantautrice Imogen Heap e persino la band rivelazione dell’indie-rock britannico The Kooks. E tutto ciò, come ha sottolineato il quotidiano The Sun, si traduce in un numero da capogiro, 65 milioni, tante sono le copie di dischi vendute complessivamente nel mondo dagli ex allievi del Croydon. Onore al merito per Mark Featherstone-Witty, il fondatore della scuola, che all’inizio degli anni Novanta, quando decise di avviare l’istituto, si ispirò alla celeberrima high-school newyorkese di “Fame”, la scuola di “Saranno famosi” rappresentata nel film culto di Alan Parker. A seguirlo in questo progetto ambizioso, e a dare il là all’industria discografica che, grazie al suo esempio, ha sempre investito nella scuola e nei giovani talenti che ha formato, è stato ancora una volta il magnate Richard Branson, il padre del colosso Virgin. Risultato: dal giorno della sua inaugurazione, il Croydon ha potuto contare, al netto del finanziamento statale, su 7 milioni di sterline di sostegno privato, gran parte del quale realizzato con gli incassi della cerimonia dei Brit Awards. Non a caso, l’istituto è in continua espansione, e proprio negli ultimi mesi, acquistato uno stabile adiacente alla sede storica, si sta preparando ad aggiungere ai corsi di musica, teatro musicale, teatro tecnico, recitazione, danza, arti visive e comunicazione digitale anche quelli di tecnologia del design creativo, media interattivi e pratica delle “arti della community”. Il mese scorso la Amy Winehose Foundation, fondazione intitolata alla star di “Back to Black”, ha lanciato presso il Croydon una borsa di studio annuale alla miglior promessa della musica. Altro che talent show..