LIBIDO

Il termine latino libido, letteralmente traducibile come desiderio o voluttà, identifica un concetto cardine della teoria psicoanalitica (il termine apparve per la prima volta nel V canto dell'Inferno di Dantedove incontra la regina Semiramide, che descrive come colei che "libido fè licito in sua legge"). Secondo la teoria freudiana, la libido rappresenta la pulsione principale, se non l'unica, dell'uomo: quella sessuale. Nella teoria freudiana, la libido si contrappone alla destrudo. Secondo la teoria junghiana, inoltre, la libido è una forma di energia psichica che costituisce per l'uomo una vera e proria "spinta vitale", la quale non si limita solo all'ambito sessuale.
Le teorie sulla libido subirono ampie evoluzioni, legate al procedere dell'esperienza psicoanalitica. In particolare, il concetto di libido venne notevolmente ampliato dopo il 1914, quando si iniziò a indagare il vasto campo delle nevrosi e delle psicosi affermando ad esempio che la libido non mirava a soddisfare solo la pulsione sessuale dell'individuo ma anche altre pulsioni parziali di base, come il cibo, la sopravvivenza, la morte, la religione e l'arte.
Freud al termine della sua vita professionale aveva appena finito di pubblicare "Eros e Thanatos", in risposta agli eventi della prima guerra mondiale, ma non aveva risposto a molte altre domande che stavano sorgendo riguardo alle capacità mentali dell'essere umano.
C. G. Jung, allievo di Freud, si allontanò dal suo maestro per le sue teorie sulla libido e gli istinti e successivamente fondò la scuola di "psicologia analitica", sostanzialmente diversa dalla "psicoanalisi" freudiana, basata sui concetti di inconscio collettivo, interpretazione del simbolo ed energia psichica e non più sui concetti di pulsione sessuale e di morte, Io, Es e Super-Io della scuola freudiana.
Jung mettendo in luce la presenza degli archetipi nell'inconscio dell'uomo propose la libido come "energia psichica". La libido con Jung perde il significato di pulsione sessuale e acquista il significato di "trasformazione spirituale".
Il principio di conservazione dell'energia totale di un sistema della fisica vale anche per il sistema vitale psichico: la scomparsa di un pacchetto di energia appare in un altro modo. Questa compensazione o trasformazione avviene secondo un gradiente, ossia secondo un fine. Se per la fisica alla trasformazione dell'energia corrisponde un fatto scientifico in sé immutabile, per la psicologia la trasformazione dell'energia corrisponde al simbolo, propriamente ricco, al contrario della scienza, di significato.
L'entropia di un sistema chiuso è la ricombinazione degli elementi in uno stato più probabile rispetto al precedente. Più i contrari sono espressi più c'è tensione, e più c'è tensione più la forza psichica è costellata e attiva. Con il passare degli anni, i conflitti iniziali dell'individuo si appianano fino ad acquisire una quiete e una maggiore inamovibilità. È proprio partendo da queste considerazioni che Jung descrive il processo di individuazione di un individuo. Il simbolo che si forma nella psiche rappresenta quindi la trasformazione dell'energia, una valvola di sfogo, in cui il fine è nascosto e quindi interpretabile tra una trasformazione e quella successiva dei simboli che appaiono nella vita dell'individuo.
A differenza delle altre specie viventi la specie umana ha in parte deviato la libido dal suo scopo meramente istintivo per investirla in gran parte nella creazione di una società civile e non più primitiva. Grazie al processo di sublimazione la pulsione sessuale può essere indirizzata verso interessi diversi (come lo studio, la ricerca, l'arte, la politica, ecc..). 
La stagnazione della libido, tanto quanto una diga che accumula potenziale senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione,ossessione, fobia, psicosi. Il percorso di individuazione permetterebbe la medicazione del paziente. Da questo punto di vista, pazienti con l'organo psichico della coscienza ancora sano e funzionante, si fanno guidare dalla stessa malattia per trovare una guarigione.
L'inconscio non è più quindi il luogo di pulsioni sessuali rimosse ma un fondo ereditato dagli antenati ricco di simboli, miti, utili per la crescita dell'individuo che si attivano in caso di bisogno mentre lacoscienza diventa l'organo psichico mediante il quale è attualizzabile la percezione del simbolo e la sua interpretazione, nonché della realtà.
Progressione e regressione sono due processi energetici importanti per l'adattamento dell'individuo. La vita dell'individuo si suddivide in mondo psichico interno e mondo esterno. Quando c'è una richiesta, interna o esterna, l'individuo deve essere capace di rispondere in modo adeguatamente adattivo per procedere.
Quando l'individuo riesce a rispondere alle esigenze del momento è sostanzialmente in equilibrio con se stesso: la coscienza è in rapporto con l'inconscio e l'Io che sta in mezzo comunica adeguatamente. La libido, l'energia psichica, procede in direzione progressiva e non c'è nessuna formazione del simbolo perché le richieste di adattamento sono pienamente soddisfatte.
Quando l'individuo non riesce più a rispondere alle richieste per complessi ancora non elaborati la progressione si arresta e si attiva la regressione. La regressione è un meccanismo che concentra la libido e crea il simbolo. L'Io comincia a essere sommerso da simboli e immagini provenienti dal Sé, istanza psichica contenente tutta la personalità e caratteristiche passate e future, nel bene e nel male, dell'individuo. È come se l'individuo regredisse ad uno stato intrapsichico, istintivo, per cercare e recuperare le risorse adattive che prima non pensava di avere. Lo sviluppo dell'individuo in termini di consapevolezza ha quindi un arresto.
Il complesso se non è cosciente utilizza energia psichica e si costella di altri sotto elementi indipendentemente dalle risorse psichiche.
Il simbolo che viene a formarsi tramite la comunicazione tra coscienza e inconscio, a servizio del benessere psicologico dell'individuo, contiene la "soluzione al problema". Esistono simboli archetipici, ossia simboli ereditati da millenni di biologia e cultura, che danno un quadro generale dello status dell'individuo, e simboli più emotivamente personali e individuali.
I simboli per definizione portano con sé un significato. La corretta interpretazione può aiutare l'Io a elaborare il complesso. L'interpretazione dà solo un suggerimento su cui ragionare ma il complesso si può risolvere non appena il significato del simbolo viene sentito come totalmente introiettato e la personalità subisce quindi una trasformazione in termini di miglioramento adattivo.
Non appena la regressione ha adempito il suo compito, tramite il materiale che ha gettato nelle mani dell'Io, subentra nuovamente la progressione fino alla prossima richiesta. L'individuo riesce a soddisfare le richieste della realtà senza perdersi in critiche, proiezioni, commenti ed emotività alterata.
A titolo d'esempio se l'individuo è occupato a soddisfare le sole richieste interne il mondo esterno assumerà sembianze sempre più mostruose e distruttive per l'individuo (agorafobia). Viceversa se l'individuo ignora il mondo interno, prima o poi le spinte interne si faranno sentire sempre più violente (sintomi psicosomatici).
Una forma di utilizzo della libido nella vita sociale dell'individuo si può trovare anche nella religione. Fin dalla preistoria il simbolo è stato usato per esorcizzare dei poteri che la coscienza ancora in forma embrionale e quindi fragile cercava di contenere a stento. Jung dopo i viaggi in India e in Africa ipotizzò che la divinità non è nient'altro che un simbolo, un archetipo, con cui l'uomo tende a comunicare per il proprio adattamento nella società. Nel suo scritto "Aion: studio sulla simbologia del " scrive che anche nel Cristianesimo sono presenti quei simboli archetipici presenti anche nelle altre religioni. L'estasi spirituale quindi viene vista come evento energetico psichico nell'uomo e come bisogno tanto quanto qualsiasi altro bisogno psicologico. 
Un altro utilizzo della libido la si trova nell'arte: gli artisti con la loro sensibilità cercano di esprimere i simboli che percepiscono mettendoli sotto forma ad esempio di scrittura o pittura. Allo stesso modo della religione, l'utilizzo della libido viene usata per percorrere un percorso individuale e per equilibrare il sistema psichico della persona. 
La libido in psicoanalisi come energia psichica ha un parallelismo in oriente con il concetto di Kundalini. Regressione e progressione corrisponderebbero ai concetti di ascesa e discesa della Kundalini attraverso i chakra. Il bloccarsi dell'energia psichica e quindi il formarsi di disagi mentali corrisponderebbero agli effetti collaterali della stagnazione della Kundalini nei sette dischi. Jung quando creò le sue teorie energetiche rimase stupito e affascinato dalla somiglianza tra i dati empirici che aveva raccolto nelle sue esperienze decennali con i suoi pazienti e la filosofia orientale che è andato a conoscere. A titolo di esempio, la kundalini viene disegnata simbolicamente con un serpente d'argento. Gli studi sulla mitologia hanno messo in luce che il serpente è di solito l'archetipo usato per indicare il messaggero. 

Bibliografia:
"Tre saggi sulla teoria sessuale" 1905, IV°edizione riveduta del 1920, Sigmund Freud
"La libido: simboli e trasformazioni" 1912, Carl Gustav Jung
"L'Io e l'Inconscio", 1928, Carl Gustav Jung
"Energetica psichica" 1928, Carl Gustav Jung
"Aion: ricerche sulla simbologia del Sé", 1950, Carl Gustav Jung