da un post di Paola Jacobbi su VanityFair.it:
Su richiesta di amici, parenti e followers a vario titolo, ecco qualche retroscena sull’intervista a Madonna, cover di questa settimana. A New York, questa volta, ho avuto pochissimo tempo: quindici minuti insieme con altri otto giornalisti di altrettanti Paesi. Ci siamo accordati per condividere tempo e domande, come spesso si fa in questi casi.
Avrei voluto sequestrarla in una stanza tutta per me e per lei e parlarle molto più a lungo, come mi era capitato in altre due occasioni: a Londra qualche anno fa e a Venezia, nel settembre scorso.
Ma con Madonna è così: prendere o lasciare. Le regole le decide lei. Anche gli altri, a dire il vero. Con la differenza che la maggioranza dei personaggi che ho intervistato sono infinitamente meno abili, infinitamente più insicuri e infinitamente meno sinceri.
In questa particolare intervista, almeno una importante verità che la riguarda, Madonna l’ha detta con chiarezza: “Ho paura di non avere il controllo di quello che succede”.
La vita pubblica delle persone famose è guidata da questa paura, sempre. Ma sono davvero pochi quelli che sanno governarla a proprio favore. Lei sì. Attentissima, non le sfugge niente. Si ricorda di chi l’ha intervistata in precedenza, non pensa che dimostrarlo sia un atto di debolezza e nemmeno di gentilezza: pensa che faccia parte del suo lavoro e rientri nel suo grande disegno di “controllo totale”.
Madonna è come un politico, nel senso buono del termine: sa come creare consenso e reagire alle critiche senza impermalosirsi. Trent’anni fa ha voluto la bicicletta, e continua a pedalare. Che dire? Respect!
madonnatribe.com