ATTO I - LA PALESTRA
Bagno di folla a Mosca per Madonna, arrivata in Russia per il suo tour che toccherà la capitale e San Pietroburgo. La cantante sorride nonostante il suo arrivo sia stato preceduto da forti polemiche. E' stata attaccata sia dagli omosessuali, che l'hanno criticata per il suo tour in un Paese omofobo come la Russia, boicottato per questo da star come come Lady Gaga, sia dagli estremisti religiosi per le sue idee a favore degli omosessuali.
Un turbinio di polemiche, con tanto di picchetti annunciati da entrambe le parti a cui lei risponde aprendo una palestra a Mosca e dichiarando tutto il suo amore per la capitale russa. «Ho scelto Mosca perché amo la città e ho avuto sensazioni positive qui; le persone hanno un'etica del lavoro e passano ore ad allenarsi. Quindi penso sia un ottimo posto per aprire una palestra». La struttura della catena "Hard Candy" di Mosca è la seconda aperta dopo quella a Santiago. La regina del pop si prepara un futuro da imperatrice del fitness.
ATTO II - PUSSY RIOT LIBERE!
A difendere il trio punk-rock femminile anti-Putin ora scende in campo ancheMadonna. Nel giorno in cui è ripreso il controverso processo alle Pussy Riot – le carcerate russe attualmente più famose, sotto accusa per una preghiera contro il Presidente russo – la pop star è intervenuta in occasione di un concerto a Mosca.
“Sono contro la censura e durante tutta la mia carriera ho sempre promosso la libertà d’espressione, la libertà di parola – ha detto -. Credo che quanto sta capitando a loro sia ingiusto. E spero che non debbano scontare sette anni di carcere, sarebbe una tragedia”.
La voce di Madonna si aggiunge al coro di altri musicisti occidentali, uniti nell’accusa nei confronti di un processo ritenuto politicamente motivato. “Non è cambiato assolutamente nulla – dice il legale delle Pussy Riot Mark Feigin -. Non c‘è un giudice, non c‘è giustizia, c‘è solo semplice obbedienza a un ordine impartito dalle autorità”.
Arrestate per la preghiera rock inscenata a febbraio nella cattedrale di Mosca, le tre ragazze, 22, 24 e 29 anni, sono in carcere da cinque mesi e rischiano sette anni. Le loro note dissidenti continuano a fare proseliti. Chissà se serviranno a influenzare un verdetto che potrebbe arrivare già in settimana.
ATTO III - LO SHOW
La cantante in concerto a Mosca chiede clemenza per le musiciste, a processo per una 'preghiera punk' nella cattedrale del Cristo Salvatore in cui chiedevano alla Vergine di liberare la Russia da Putin. L'accusa ha chiesto 3 anni di prigione. Insieme a lady Ciccone, la mobilitazione di molte star.
MOSCA - Anche Madonna scende in campo in difesa delle Pussy Riot, il gruppo punk femminista sotto processo a Mosca per aver intonato una canzone anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore. "Sono contro la censura, per questo spero che i giudici siano clementi e le liberino presto", ha detto la popstar che ieri sera si è esibita proprio nella capitale russa. Poco dopo il suo intervento dal palco dello stadio Olimpiskij a sostegno delle musiciste, lady Ciccone si è esibita in una originalissima versione della sua hit storica Like a Virgin. Indossando soltanto un reggiseno, ha cantato con le spalle voltate al pubblico, che sulla sua schiena nuda poteva leggere la scritta in nero Pussy Riot. In testa un panno scuro,un passamontagna a imitazione di quelli indossati dalla band, secondo quanto raccontato dai tweet dei presenti. Quello di Madonna è solo l'ultimo di una serie di appelli lanciati da grossi esponenti della musica internazionale, dai Red Hot Chili Peppers a Sting ed Eddie Vedder, ex voce dei Pearl Jam.
IL PROCESSO. Intanto prosegue il processo per le giovani: l'accusa ha chiesto tre anni di carcere per ognuna delle tre Pussy Riot alla sbarra. Le musiciste sono accusate di "teppismo motivato da odio religioso" per la loro "preghiera punk" nella cattedrale di Mosca a febbraio in cui chiedevano alla Vergine di liberare il Paese dal presidente Vladimir Putin. Molti dei sostenitori delle Pussy Riot protestano contro il giudice che si sta occupando del processo, Marina Syrova, di cui la band punk russa ha chiesto la sostituzione, accusandola di essere politicamente di parte.
ATTO IV - SAN PIETROBURGO
La presenza di Madonna in Russia non era gradita, senza fare troppi giri di parole. La sua presa di posizione della sera prima, a favore delle “Pussy Riot” colpevoli di aver cantato una canzone anti Putin, non è stata affatto tollerata. E così è scattato l’allarme terrorismo, col timore che vi fossero reazioni anche violente per il pubblico e per lo staff della cantante.
Fortunatamente non c’è stato nessun incidente e la cantante non ha perso l’occasione per ribadire il suo pensiero tollerante, soprattutto nei confronti del mondo Lgbt. A San Pietroburgo (e con riflessi in tutta la Russia) è attiva anche una politica che impedisce persino parlare di omosessualità e farne propaganda: niente volantini, riunioni, forum. L’argomento è proibito, pena l’arresto o la multa salata.
Madonna non è stata al gioco, a partire dalla distribuzione di braccialetti colorati all’ingresso dello stadio, prima del live:
“Prima del concerto vi sono stati dati braccialetti rosa, simbolo del vostro approccio tollerante nei confronti di persone che hanno un orientamento sessuale non tradizionale, sono persone come tutte le altre. La comunità gay, gli omosessuali, hanno lo stesso diritto di vivere con dignità, con rispetto e amore”
Appello a favore della popolazione gay non gradito da Vitaly Milonov, colui che ha creato questa legge di silenzio obbligato. Ha intenzione di denunciare l’accaduto, il grave (?!) affronto:
“Abbiamo registrato il concerto, c’erano ragazzini di dodici anni, bambini. Riteniamo che la legge sul divieto della propaganda omosessuale sia stata infranta”