Amy Winehouse, confermata la morte accidentale

La seconda inchiesta non si allontana da quella effettuata dopo la morte, nel 2011
LONDRA - La seconda inchiesta medica tenuta al St Pancras Coroner's Court di Londra per stabilire le cause della morte di Amy Winehouse ha confermato quando dichiarato in precedenza. La star è deceduta per un abuso di alcolici.
La cantante di Rehab e Back to Black è stata trovata senza vita nella sua abitazione di Camden, sita nel nord di Londra nel 2011. L’autopsia effettuata per decretare le cause della morte sul corpo della 27enne è stata ripetuta una seconda volta, dopo il licenziamento del primo coroner Suzanne Greenaway ritenuto non idoneo.
La donna era stata infatti assunta dal marito, il Dr Andrew Scott Reid, medico legale senior in carica per sovraintendere l’area nord di Londra.
Da un controllo approfondito sul curriculum della professionista, è però risultato che la donna non era iscritta da almeno cinque anni nel registro degli avvocati.
L’inchiesta è durata 45 minuti, ma nessuno dei famigliari della Winehouse era presente. «La famiglia era soddisfatta del risultato della prima inchiesta e non ha richiesto ulteriori verifiche. Non si aspettavano che cambiasse il verdetto». L’autopsia tenuta nell’ottobre 2011 non ha rilevato la presenza di sostanze tossiche nel corpo della cantante.