In sala giovedì il film di Eric Lartigau che ha incantato 7 milioni di spettatori. E' la storia di una sedicenne che vive in una famiglia dove tutti tranne lei sono sordi, quando scopre di avere una bellissima voce deve trovare il coraggio di dire ai genitori che vuole andare a Parigi per studiare canto
In Francia ha incantato piu di sette milioni di spettatori e ovunque esce, dalla Colombia alla Germania, ottiene gli applausi del pubblico, La famiglia Bélier di Eric Lartigau ha per protagonista una famiglia molto particolare nelle cui vicende però tutti possono facilmente identificarsi. Paula ha sedici anni ed è il punto di riferimento dei Bélier dove mamma, papà e fratello sono sordi. La sua collaborazione è fondamentale per l'organizzazione della loro fattoria, è lei che intrattiene il rapporti con i fornitori, le banche, che fa da tramite con i clienti al mercato dove vendono i loro formaggi. La sua vita non è facile, esattamente come quella di tanti altri adolescenti che si trovano a dover gestire il corpo che cresce, il primo innamoramento, il bisogno di arginare l'invadenza dei familiari, le decisioni sul proprio futuro. Quasi per caso Paula scopre di avere un talento, paradossale per la famiglia da cui proviene: una bellissima voce. Quando il suo insegnante di canto la spinge a tentare un provino che la porterebbe a studiare a Parigi comincia a prendere lezioni ma senza parlarne con i genitori.
"Il tema della famiglia è ricco, tocca emozioni diverse e momenti di vita che sono fondamentali per un adolescente. In questo film mi interessava raccontare il punto di vista di questa ragazza nella singolarità di questa famiglia di sordi e come lei costituisca un ponte con quelli che ci sentono. Ma paradossalmente il suo dono, il canto, è una specie di tradimento nei confronti dei genitori che non ne hanno accesso - dice il regista - L'adolescenza è ricca, contraddittoria per questo interessa i registi. Spesso l'umore degli adolescenti tocca gli eccessi, reagiscono in modo esagerato nel bene e nel male. I sentimenti sono forti e il corpo non è ancora formato completamente. La grande scoperta del proprio corpo e il passaggio verso il mondo adulto è un percorso violento e interessante. Accompagnare questa ragazza nel superamento delle sue paure e nel trovare se stessa mi piace e credo abbia parlato agli spettatori".
La giovane protagonista è Louane Emera scovata dal regista tra i finalisti del The Voice. "Non avrei mai pensato di trovare Paula così, pensavo di trovare un'attrice che sapesse cantare e invece alla fine ho avuto una cantante che non sapeva recitare ma è andata bene. Ho visto una registrazione della sua prima apparizione e sono stato completamente rapito. La mia opinione sui talent show? The Voice è un trampolino incredibile, è un mondo strano però soprattutto per un ragazzo tutta quella luce addosso, quell'attenzione sproporzionata può diventare destabilizzante".
Il resto della famiglia Bélier è composto da due attori piuttosto noti del cinema francese, i bravissimi Karin Viard (Potiche, La moglie del cuoco) e François Damiens (Niente da dichiarare? e Asterix e Obelix al servizio di sua maestà) e da un giovanissimo attore sordo Luca Gelberg. Per tutti è stato un grosso impegno riuscire a girare un film con la lingua dei segni. "Per gli attori udenti è stato un lavoro enorme, sei mesi quattro ore al giorno, con il professore dei segni che ha insegnato loro tutti i dialoghi del film non soltanto per quel che riguardava i segni ma anche per le espressioni del volto che dovevano corrispondere ai dialoghi. Durante le riprese c'era sempre anche lui e anche una traduttrice di segni che ci ha aiutato a comunicare con il ragazzo e ha verificato che tutte le scene fossero corrette. Per Louane è stata ancora piu dura perché lei parla con la voce e con i segni, una ginnastica difficile".
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2015/03/23/news/_la_famiglia_belier_la_commedia_su_sordita_e_adolescenza_che_ha_conquistato_la_francia-110294650/