Il termine onironautica è un termine coniato dallo psichiatra e scrittore Frederik van Eeden per indicare un'esperienza durante la quale si può prendere coscienza del fatto di stare sognando.
L'esperienza a cui si riferisce è chiamata sogno lucido (lucid dream, nella letteratura anglosassone). Il sognatore lucido, detto onironauta, può quindi, con la pratica, esplorare e modificare a piacere il proprio sogno.
Lo scienziato Stephen LaBerge, dell'università Stanford, fondatore del Lucidity Institute, un centro di ricerca sul fenomeno dei sogni lucidi, descrive l'esperienza come "il sognare sapendo di stare sognando".
I sogni lucidi sono argomento di studio per gli psicologi, ma attraggono anche l'interesse di artisti e di una più vasta e variegata platea di destinatari, composta da persone legate alla cultura new age, o interessate a pratiche di occultismo. Inoltre, secondo LaBerge, l'esperienza dei sogni lucidi può essere d'aiuto negli ambiti più disparati, come il problem solving, lo sviluppo della creatività, il rafforzamento dell'autostima, la capacità di affrontare paure e inibizioni e, più in generale, il raggiungimento di un senso di liberazione e armonia nella propria vita.
Coloro che hanno avuto esperienze di sogno lucido le descrivono come eccitanti e realistiche.
Da svegli condividiamo il mondo fenomenico con regole uguali per tutti (descritto, in generale, dalla scienza). Nel sogno le percezioni non sono legate ai fenomeni e, per questo motivo, possono anche non presentare alcuna linearità.
Tuttavia, alcune proprietà delle percezioni sono dovute alla formazione dei pensieri nella mente dell'uomo e quindi sempre uguali, indipendentemente dal sogno o dal sognatore. Tutte le attività interne ai sogni (racconti di sogni lucidi, test di realtà, tecniche di stabilizzazione, ecc.) vanno quindi lette con cognizione critica. Si deve distinguere ciò che può essere astratto (diventare una regola generale) da ciò che è legato al caso particolare, privo di valore generale.
È stata proposta la distinzione tra "sintassi del sogno" (sulla quale basare i test di realtà) e "semantica del sogno" (di valore puramente personale ed impossibile da adoperare per i test di realtà).
Riconoscere un sogno lucido
Il punto focale dell'esperienza del sogno lucido è rendersi conto del fatto di stare sognando. A tal proposito, è necessario ricercare nel proprio sogno dei segni che indichino chiaramente una situazione bizzarra o irrealizzabile nel mondo reale. Prerequisito necessario per poter sperimentare il sogno lucido è quello di riuscire a ricordare i propri sogni. Il metodo più usuale utilizzato per potenziare tale abilità è quello di tenere un registro (o diario) dei sogni da compilare al risveglio. Perché ciò risulti efficace è importante svolgere tale operazione il più presto possibile poiché il ricordo dei sogni tende a svanire molto rapidamente (in particolare è da sapere che i sogni che si ricordano sono in realtà i sogni che si fanno negli ultimi minuti di sonno prima del risveglio). Inoltre il sogno lucido viene descritto come un'esperienza di notevole qualità percettiva durante l'attività onirica, tanto che persone seppur con problemi fisiologici riescono a percepire in modo chiaro e distinto. L'ambientazione varia spesso; da qui nasce la disputa tra viaggio astrale e sogno lucido (ci sono coloro che sostengono infatti che il viaggio astrale altro non sia che un sogno lucido con tema diverso, altri credono in tale distinzione). Nel caso del viaggio astrale si percepisce l'ambiente reale ed alcuni che testimoniano di averne avuto esperienza dicono che si vive la sensazione di distacco dell'anima dal corpo; nel caso del sogno lucido ci si può anche trovare nell'ambiente circostante, ma più frequentemente in ambienti surreali.
La reale difficoltà ad uscire da tale disputa consiste nella dialettica riguardo l'affidabilità dei testimoni e soprattutto la possibilità di isolare tutti i fattori concomitanti a tale fenomeno; a ciò si è per esempio dedicato Stephen LaBerge, studioso di tali fenomeni, tanto che ha fondato un istituto a suo nome per approfondire tali studi.
L'opposto del sogno lucido potrebbe essere descritto come un "sogno a occhi aperti", ma in realtà è più calzante dire "perdere la concentrazione" (o attenzione, se non lucidità). Un esempio dell'opposto di un sogno lucido è "tornare a casa a notte tarda, guidando la macchina come se fosse inserito l'autopilota e senza esserne del tutto coscienti".
Secondo alcuni neurologi tali fenomeni potrebbero essere, specialmente nel caso di sogni lucidi spontanei e frequenti, disturbi del sonno, in cui lo stato di veglia viene a manifestarsi durante la fase REM, compromettendo così l'equilibrio del sonno e la sua funzione ristorativa. Ciò non significa necessariamente che siano contro tale realtà, ma sono propensi a riconoscere una positiva funzionalità del fenomeno se indotto artificialmente o meccanicamente a scopi terapeutici per risolvere disturbi radicati nel subconscio (è ben saputo che nel sonno prende spazio l'inconscio, che custodisce le nostre informazioni più recondite).
Test di realtà
Va detto che nel momento in cui un soggetto avverte il bisogno di effettuare un test di realtà (durante il sonno), il dubbio stesso, se ciò che vede o sente sia o no reale è di per sé un test di realtà (in stato di veglia non ci chiediamo ragionevolmente se stiamo sognando oppure no), comunque, a conferma, tale operazione consiste nella volontaria ricerca di alcuni dettagli che contraddistinguano univocamente il mondo onirico. Può capitare che i primi tentativi diano un esito negativo. È quindi consigliabile dubitare del "falso negativo", fidarsi dell'intuizione di sognare (o del dubbio di essere svegli) e di insistere. Con un numero maggiore di tentativi (da 3 a 5) si aumenta l'accuratezza del risultato. Si ottengono risultati più accurati combinando diversi test (piuttosto che ripetere meccanicamente lo stesso test). In generale, ripetere meccanicamente un test senza attenzione (fermarsi a riflettere) è inutile. Ecco alcuni esempi:
Saltare - Nel mondo dei sogni spesso la forza di gravità non agisce come nella realtà: saltare corrisponde il più delle volte a prendere il volo o rimanere sospesi a mezz'aria.
Leggere - Un test efficace consiste nel leggere una scritta qualsiasi, distogliere lo sguardo e poi provare a rileggerla. Nei sogni spesso le parole cambiano, non restano le stesse.
Guardare l'orologio - Nei sogni l'ora su un orologio digitale non rimane la stessa se la si legge più volte di seguito. Stranamente, di rado questo fenomeno si ha con gli orologi analogici (a lancette). Una spiegazione potrebbe essere che per leggere dei numerali lo sforzo mentale è maggiore (si devono mettere in serie dei simboli, come per la lettura), mentre per interpretare la posizione delle lancette è sufficiente riconoscere una forma geometrica, attività maggiormente legata alla vista.
Respirare - Se si riesce a respirare chiaramente con il naso pur essendoselo tappato o se si respira sott'acqua si sta sognando.
Guardarsi allo specchio - Spesso nei sogni la propria immagine riflessa allo specchio è deformata o sostituita con qualcosa d'altro o, anche, può non apparire. Talvolta lo specchio è molto sporco e non specchia affatto.
Spegnere la luce - Se in un sogno si prova a spegnere la luce, anche forzatamente (distruggendo la fonte), la luce non si spegne.
Accendere la luce - A volte può capitare di entrare in una stanza buia. Spesso provando a premere l'interruttore per accenderla non accade nulla.
Aprire la vista su nuovi spazi - Accendere la luce in una stanza buia, aprire una porta, usare un cannocchiale, sbirciare oltre un muro e via dicendo, può avere il sorprendente effetto di mostrare uno spazio indistinto senza contorni o contenuti discernibili (molto simile alla nebbia o al fumo).
L'impossibilità di ricordarsi o tracciare come si è arrivati ad una certa situazione è un altro metodo utilizzabile per capire se si sta sognando.
Urlare - Spesso mentre si sogna si nota di non riuscire ad urlare ma si emette solo una voce rauca.
Se il test di realtà dà esito favorevole si è nel mondo dei sogni. A tal punto il sognatore, pur essendo ancora addormentato, acquisisce l'acutezza dei sensi e la lucidità proprie della vita nel mondo reale e può quindi interagire con il proprio mondo onirico come se fosse sveglio, forte dei propri ricordi e della propria volontà. In questa condizione è facile risvegliarsi oppure riperdere il controllo di sé e continuare l'esperienza di sogno normalmente: la capacità di controllo di questo labile stato viene dall'esperienza e dalla pratica.
Arrivare ad eseguire volontariamente un test di realtà all'interno di un sogno richiede una certa pratica di tale tecnica durante la veglia: nei sogni, infatti, tendiamo a riprodurre i comportamenti e le operazioni che siamo più abituati ad assumere e ad eseguire nel mondo reale.
Questi test offrono il fianco alla critica che la loro applicazione può avvenire in una fase non onirica ma di aspettativa nella quale ricreiamo aspetti di un sogno precedentemente avuto e quindi produciamo involontariamente (inconsciamente) il risultato finale del test medesimo. In assenza di una registrazione dei movimenti REM o di un EEG che confermi lo stato onirico questi test sono poco affidabili.
Falsi risvegli
A seguito di un test di realtà positivo (spesso involontario) l'improvvisa acquisizione di lucidità può causare nel sognatore una sorpresa tale da svegliarlo. A volte però il risveglio è solo virtuale: il sognatore si ritrova nella sua camera da letto credendo di essersi svegliato, invece sta ancora sognando. Il fenomeno del "falso risveglio" potrebbe essere un meccanismo di protezione del sonno. Ad esempio, il sognatore ha sete, e sogna di svegliarsi per andare a bere; oppure, decide di svegliarsi per sfuggire ad un incubo. Questi falsi risvegli causano la maggior parte delle volte la perdita di lucidità e il soggetto prosegue nel suo sogno normalmente (talvolta ci si sveglia realmente quando nel falso risveglio si è sognato non solo di alzarsi dal letto, ma di stare andando al lavoro). Per evitare la perdita di lucidità è possibile abituarsi ad eseguire un test di realtà appena si crede di essersi svegliati.
Tuttavia l'acquisizione di consapevolezza del "falso risveglio" può essere l'anticamera di una esperienza assai angosciosa (anche se per fortuna breve): nel tentativo di risvegliarsi veramente, il soggetto si ritrova lucido e cosciente ma con il corpo paralizzato. Ciò è dovuto alla cosiddetta paralisi ipnagogica che tipicamente accompagna le fasi REM (si veda più avanti).
Tecniche per ottenere un sogno lucido
Vi sono diverse tecniche che permettono di aumentare significativamente le probabilità di avere un sogno lucido se applicate correttamente.
RCT, metodo del controllo sulla realtà
Una tecnica a priori per massimizzare la possibilità di avere un sogno lucido consiste nell'utilizzo del metodo del controllo sulla realtà (RCT, Reality Control Test). Si tratta durante il giorno di prestare attenzione più volte a cose che durante il sogno cambiano, in modo tale da rendersi conto che si sta sognando. Ad esempio si potrebbe controllare l'ora più volte (in genere quando si controlla l'orologio nel sogno e lo si ricontrolla anche a distanza di qualche secondo, l'orario è mutato), oppure fissare un panorama o una stanza più volte (quando lo si fa nel sogno in genere lo scenario cambia completamente). Riferirsi con questa tecnica a cose che non sono patrimonio dell'inconscio (contrariamente al sogno che è invece patrimonio dell'inconscio), ergo controllare qualsiasi cosa che abbia a che fare con i numeri (orario, matrici di numeri, partenze e arrivi di treni o di aerei...), con frasi logiche in genere ("mamma non è nanna"), con percorsi preferenziali (quando si guida un veicolo porre attenzione alla strada e magari notare qualche albero particolare)
CAT, tecnica di adeguamento del ciclo
La CAT, acronimo di cycle adjustment technique, è una efficace tecnica per indurre un sogno lucido. È stata sviluppata da Daniel Love, uno studioso britannico. Consiste nel calibrare il proprio ciclo di sonno al fine di aumentare le probabilità di veglia durante la sua ultima parte. È necessario svegliarsi 90 minuti prima del normale orario di sveglia, finché il ciclo di sonno si regola sulle nuove condizioni. A questo punto si alternano le vecchie e le nuove condizioni di sveglia. Nei giorni con tempo di sveglia normale, lo stato di allerta sarà così aumentato rendendo il sogno lucido più probabile.
MILD, induzione mnemonica del sogno lucido
Acronimo di Mnemonic Induction of Lucid Dreaming, è una delle tecniche più utilizzate e consiste semplicemente nel coricarsi con l'intenzione di riconoscere nel sogno delle situazioni inusuali o impossibili da verificarsi nella realtà. È una tecnica molto semplice ed immediata da applicare ma non molto efficace se applicata da sola: solitamente si utilizza in combinazione con una delle altre per ottenere un effetto sinergico.
WBTB, induzione per risveglio e riaddormentamento
Acronimo di Wake Back To Bed. Questa tecnica applicata ad uno dei metodi è molto efficace; si sperimenta infatti un aumento del 62% dei sogni lucidi. La tecnica consiste nell'andare a dormire e svegliarsi circa 5/6 ore dopo, restare svegli per un'ora focalizzando i propri pensieri sul sogno lucido (semplicemente pensandoci o leggendo qualche libro sull'argomento) ed infine tornare a letto, cercando di effettuare il MILD.
Questa procedura aumenta di molto la probabilità di ottenere un sogno lucido. Ciò è dovuto al fatto che le fasi del sonno REM (quelle in cui si sogna) si allungano col prolungarsi della notte. Più la fase REM è lunga, più si alzano le probabilità di acquisire lucidità all'interno di essa.
WILD, sogni lucidi iniziati da sveglio
Acronimo di Wake Initiated Lucid Dreams, questa tecnica consiste nell'iniziare il sogno "senza addormentarsi" ed è resa possibile rilassando completamente il corpo ma mantenendo la mente vigile e concentrata su di esso. Il sogno lucido può essere raggiunto passando attraverso vari stadi: è possibile avvertire delle scosse attraversare il proprio corpo, essere preda di una particolare paralisi del sonno (innocua ma talvolta terrificante), assistere alla materializzazione di particolari immagini ipnagogiche davanti ai propri occhi (chiusi), e successivamente ritrovarsi in un ambiente onirico passando quindi da "spettatore" ad "attore" della scena.
Non è raro che l'ambiente in cui ci si viene a ritrovare sia una riproduzione del luogo in cui ci si era appisolati: alcuni sostengono che siano vicini, o talvolta siano le stesse esperienze extracorporee come viaggi astrali o fenomeni paranormali del genere.
Induzione tramite stimoli esterni
Alcuni ricercatori hanno sperimentato stimoli acustici su soggetti quando essi entravano nella fase REM, come l'ascolto di un nastro con frasi tipo "Questo è un sogno".
Sono inoltre in commercio dei dispositivi, che si presentano come mascherine da indossare a mo' di occhiali quando si va a dormire. I sensori dell'apparecchio si accorgono quando il soggetto entra in fase REM e provvedono ad inviargli degli stimoli tramite led luminosi (talvolta si può anche programmarli con suoni e/o registrazioni). A questo punto, se il dormiente sarà in grado di avvertirli ed interpretarli correttamente, potrà ottenere la lucidità nel sogno, anche perché richiede da parte dell'aspirante onironauta la capacità di porsi spontaneamente la verifica della percezione con i suddetti test di realtà (in questo caso deve "predisporsi" a riconoscere già durante il giorno delle luci lampeggianti). Comunque sia, il loro utilizzo viene proposto per facilitare l'accesso a tale stato di coscienza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Onironautica