You Can Dance '87 - Recensione

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Alla fine del tour "Who's That Girl?" qualsiasi critico, anche il più chiuso e misogino, non poteva negare l'evidenza. Per la prima volta una sola donna nella storia della musica aveva percorso in lungo e in largo il globo e ovunque aveva raccolto folle oceaniche e più che entusiastiche di giovani e non. Per celebrare questo status di megastar planetaria, Madonna pensò di regalare ai suo fan una compilation fatta di alcuni brani fino ad allora pubblicati, ma quello che più conta tutti remixati e privi di stacchi e pause l'uno dall'altro.L'album infatti è un lunghissimo dj set-mega mix. "Rolling Stones" ha inserito "You Can Dance" tra i 50 dischi più coolest del rock. Si può inizialmente rimanere attoniti al perché di questa scelta piuttosto che "The Immaculate Collection" o il recente "GHV2" o "Ray Of light", ma a più attente riflessioni si spiega tutto. Nonostante essenzialmente sia un'opera commerciale, in quanto non un capolavoro e nemmeno un vero e proprio greatest hist, alla fine però esalta, autocelebra e ingigantisce quello che Madonna sa fare meglio da venticinque anni. Quello per cui è diventata l'assoluta e unica Regina: la musica pop-dance. Se nelle sue due raccolte si trovane le grandi hit, i più famosi singoli e le ballads, qui invece dall'inizio alla fine ci sono solo gli esempi più interessanti (ovviamente fino al 1987) di come Madonna avesse dato forma e in taluni casi reinventato magistralmente la musica da discoteca, contaminandola con il punk meno aggressivo e la black soul invece più palese. La musica dance più famosa e ballata degli Anni Ottanta è tutta qui: Holiday, Everybody, Into The Groove, Where's The Party, Over and Over (che nella versione remixata arriva al massimo potenziale) e Physical Attraction. In aggiunta l'inedita Spotlight, chiaramente sempre da ballare.Negli anni a venire, Madonna diventerà un guru dell'arte del remix e delle alternate versions, incaricando i più grandi dj della scena internazionale e underground, di sbizzarrirsi mixando, remixando e reinventando le sue canzoni, pubblicando maxisingoli con innumerevoli ed'interessantissime versioni di uno stesso pezzo. Oggi per un dj poter lavorare ad'un pezzo della regina è un punto d'arrivo indiscutibile.

Alberto Coultier