Carofiglio, ecco il primo ciak

Al via le riprese: in tanti per un posto fra le 900 comparse La produzione Quaranta persone alle quali l´Apulia film commission ha affiancato tecnici e maestranze locali: il quartier generale è in Fiera.Oggi si gira fra il tribunale e le aule di Giurisprudenza Lo scrittore Sono contento che si sia scelto di girare nella mia città, perché è il migliore fra i set Per Guerrieri si puntò su Trani, che non mi convinceva. Ma poi non ho saputo nulla sulla messa in onda Non si vende pesce sui banconi di N´derr a la lanz, sul lungomare di Bari, ma le contrattazioni non mancano. «Possiamo fare le comparse? Facciamo di tutto, anche buttarci dalla finestra. In senso metaforico». Gli addetti al casting guardano poco convinti i candidati. «Non c´è problema, noi di solito facciamo le comparse a nero». I dubbi, a questo punto, si moltiplicano fino al colpo di genio: «Dovete prenderci, perché noi già viviamo come in un film». Bari, ora dopo ora, si rivela set vivace e generoso (dovrà fornire 900 comparse in tutto). E il primo giorno di riprese pugliesi del Passato è una terra straniera, tratto dal best seller di Gianrico Carofiglio, scorre via sereno.Fin dall´alba di ieri la troupe guidata dal regista Daniele Vicari si è ritrovata sul molo San Nicola. L´avventura barese del film è cominciata da qui, con il ventisettenne pluripremiato Elio Germano e il venticinquenne tarantino, esordiente al cinema, Michele Riondino in azione: sono Giorgio e Francesco, i due protagonisti del romanzo del magistrato benedetto dalla scrittura. L´uno studente che abbandona la retta via per seguire l´altro, maestro delle bische clandestine, verme in corpo di una Bari viziosa. Sono poggiati a una panchina affacciata sull´arco di lungomare che passa in rassegna i profili dell´hotel delle Nazioni, della Provincia e della Regione. Il cielo è generosamente lungo ed epico, grigioceleste, e il mare ha un´anima. La mattina è solenne quel che basta per varare una delle scene nodali del film. Francesco deve convincere Giorgio, dopo una rissa, ad accompagnarlo in un viaggio in Spagna per un non meglio chiarito affare.«Le riprese cominciano proprio da questo punto importantissimo, è una bella coincidenza e io mi trovo benissimo nel ruolo di osservatore deresponsabilizzato», si rallegra Francesco Carofiglio, sceneggiatore del film con Massimo Gaudioso, Daniele Vicari e col fratello Gianrico, che raggiunge il set intorno alle 11. «Sono venuto a dare un´occhiata, è il primo set cinematografico tratto da un mio libro», spiega Gianrico Carofiglio che non può che condividere la scelta di Bari come set. «È l´ideale. Una città metropolitana che vive una dimensione divisa tra passato e futuro. Dei film tivù che furono girati dai due romanzi dell´avvocato Guerrieri non condividevo molto l´ambientazione tranese. Non ne so più nulla e me ne dispiace». Ma adesso è preso dal set. E alla prima pausa utile va a salutare Elio Germano («lo trovo perfetto per il ruolo») e va a conoscere Michele Riondino «non lo, conoscevo ma di lui ho sentito parlare molto bene»). Gli altri sono Chiara Caselli e Valentina Lodovini.Passata qualche ora, il set si è andato animando di benevoli controllori: Oscar Iarussi, presidente della Apulia film commission, e il direttore Silvio Maselli. È il secondo lungometraggio che s´avvia sotto l´egida della fondazione regionale. Si comprende, sul campo, il valore di una organizzazione che mira a realizzare un indotto. Il budget complessivo del film prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci e dalla R&C di Tilde Corsi e Gianni Romoli è di oltre quattro milioni di euro, uno dei quali sarà speso interamente sul territorio di Bari. La piccola armata del film, romana, è composta da quaranta persone, sistemata nel capoluogo fra residence e una decina di appartamenti presi in affitto. La Apulia film commission garantisce alla produzione del film 48mila euro e tutto il supporto per il quale è stato immaginato uno strumento del genere, dall´assistenza tecnica a tutte le possibili connessioni con l´amministrazione comunale o con le maestranze presenti sul territorio, dagli elettricisti ai macchinisti e alle sarte.Un ruolo particolare per casting e location ha avuto la Oz film di Francesco Lopez. Si continuerà qui per sei settimane. Ci si trasferirà poi per una ripresa a Taranto, nel centro storico, che sarà scenografato da Bari vecchia, perché occorrevano vicoli più naif. Ma a Bari vecchia si girerà ugualmente, proprio nel corso della prima settimana. Domani ci si sposta in zona tribunale e poi alla facoltà di Giurisprudenza. Si girerà anche al porto e in un padiglione della Fiera del Levante, che ha messo a disposizione anche gli spazi per gli uffici di produzione.
Antonella Gaeta