Henry Miller - Biogrphy

Scrittore, nato a New York da genitori di origine tedesca (il giovane Henry parlò prevalentemente tedesco fino all'età scolare), frequentò per un breve periodo il City College di NY per poi impiegarsi in una gran varietà di lavori, incluso un impiego alla Western Union (una grande banca americana). Si sposa relativamente giovane, ossia all'età di 27 anni, ha una figlia due anni dopo il matrimoni ma divorzia nel 1924, dopo sette anni, per risposarsi immediatamente con la sua seconda moglie, la ballerina June Smith. Per molto tempo vive con il sogno e l'ambizione di diventare uno scrittore e così, a partire dal 1919, inizia a scrivere su riviste letterarie, prima di cominciare a stendere il suo primo romanzo (le bozze del quale non furono mai pubblicate). Lascia il suo lavoro in quegli anni e, precisamente nel 1924, si inventa per sopravvivere espedienti i più diversi, fra i quali è rimasto famoso il suo proporsi come scrittore "porta a porta", ovvero cercando di vendere i suoi pezzi esattamente come un piazzista, oppure pubblicizzando il suo lavoro al Greenwich Village. Per un po' tira avanti in questo modo incerto fino a che non sbarca in Europa (nel 1928) nella speranza di veder finalmente pubblicate le sue fatiche da una casa editrice seria. Torna comunque poco dopo a New York, scrive un altro romanzo (mai pubblicato anch'esso) e, fallito anche il secondo matrimonio, parte per Parigi nel 1930 dove troverà effettivamente notorietà per i decenni successivi. Ad ogni modo, inizialmente Miller sopravvive prevalentemente con elemosine o scrivendo qualcosa per vari giornali, fino a che incontra la focosa scrittrice Anais Nin. Scoppia una grande passione che lo coinvolge anima e corpo. Anais, comunque, lo aiuta anche a pubblicare a Parigi il suo maggior lavoro, l'ormai celeberrimo "Tropico del Cancro" (1934), un'autobiografia torrida e sensuale, con numerosi riferimenti assai espliciti, tanto da essere bandito in numerosi paesi di lingua inglese (e, a questo proposito, basti pensare che la prima edizione americana non usci prima del 1961). Romanzo travolgente e dalle tinte forti, è capace di coinvolgere da subito il lettore, uno dei motivi fondamentali del suo duraturo successo. Famoso è rimasto l'incipit, uno dei più folgoranti della letteratura: "Sono senza denaro, senza risorse, senza speranze. Sono l'uomo più felice del mondo. Un anno fa, sei mesi fa, pensavo di essere un artista. Ora non lo penso più, lo sono. Tutto ciò che era letteratura mi è caduto di dosso... Questo non è un libro... lo canterò per voi, un po' stonato forse, ma canterò. Canterò mentre voi gracchiate". Il romanzo successivo è "Primavera Nera", del '36, seguito nel '39 da "Tropico del Capricorno". All'avvento della Seconda Guerra Mondiale, parte per la Grecia con lo scopo di andare a trovare un giovane ammiratore, lo scrittore Lawrence Durrell, esperienza dalla quale nacque un altro celebre romanzo "Il colosso di Maroussi" (1941), un originale "guida alla Grecia", in cui la genuina esperienza ellenica è sentita come recupero del divino nell'uomo. Tornato nuovamente negli Usa, inizia a girare il paese in lungo e in largo, descrivendo le sue esperienze in "Un incubo ad aria condizionata" (45), prima di stabilirsi definitivamente a Big Sur, in California. I suoi libri ormai vendevano senza problemi e Miller poteva godersi un'esistenza serena (si fa per dire, vista la vitalità e l'irrequietezza dello scrittore). Infatti, Miller continua a scrivere ferocemente ancora per lungo tempo. Il suo "Sexus" (1949) è solo la prima parte di una trilogia sulla sua vita, ma solo il successivo "Nexus" vide le stampe, ormai già nel 1960. A proposito di questo testo, a chi gli chiedeva qualche notizia biografica Miller rispondeva, già nel 1953: "Darti tutte le informazioni che desideri è impossibile; ma se leggi con cura i miei libri riuscirai a trovarle da te. Ho cercato di svelare fino in fondo la mia vita senza riserve. Nexus concluderà i romanzi autobiografici. Forse poi serberò il silenzio, praticherò lo Zen e mi ritirerò ancora più in alto nei monti". L'anno dopo confermava: "Il mio fine - forse sciocco - è stato di dire la verità, di rivelare me stesso il più a nudo possibile. Naturalmente ho messo il mio aspetto peggiore a tinte fosche... Ricordati, la vita è sempre più strana dell'immaginazione. Più vera, più reale, più fantastica, più poetica, più terribile, crudele e affascinante..." (da: Fernanda Pivano, Beat Hippie Hyppie, Roma, Arcana, 1972). Alla fine degli anni '50, lo scrittore era ormai riconosciuto dal mondo letterario come uno dei più grandi scrittori apparsi in America e quando passò la decisione legale che il suo Tropico del Cancro non era osceno, le sue opere cominciarono ad essere ristampate e pubblicate nella loro integrità. Stabilitosi definitivamente, come detto, a Big Sur in California, Miller fa in tempo a sposarsi un altro paio di volte, prima di incontrare l'ultima moglie, Eve McClure. Una brutta vecchiaia, segnata da un impietoso e vorace decadimento del corpo (ironia della sorta: il centro della letteratura milleriana), attende lo scrittore a Pacific Palisades, dove muore il 7 giugno 1980.
L'arte non insegna nulla, tranne il senso della vita.
L'unica cosa che non riceviamo mai abbastanza è l'amore; l'unica cosa che non doniamo mai abbastanza è l'amore.
I ciechi conducono i ciechi. Questo è il sistema democratico.
Chiamiamo vizi quei divertimenti che non osiamo provare.

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