Il bohemien il damerino l'eccentrico l'esteta lo gigolò l'incroyable il libertino e lo snob

Bohemien: il bohemien era, già nella Parigi di fine '800, lo studente povero o presunto tale, amante dei piaceri notturni, dell'assenzio e delle novità in fatto di costumi e di arte. Tradotto in italiano suona un poco come "goliardico". Il bohemien ha spesso ideali artistici e politici ai quali non rinuncia mai, per nobiltà d'animo. Differentemente dal dandy, egli non cura la forma né l'apparenza, e preferisce la spontaneità all'autocontrollo. Ciò non toglie che tra un dandy e un bohemien possa esistere la più squisita tra le amicizie. Damerino, Gagà, Modaiolo, ecc…: questi ed altri termini sono usati indifferentemente ad indicare persone eleganti, distinte, chic. L'uso di questi sottintende un intento derisorio ed anche, ma più raramente, elogiativo - ma non vogliono andare più in là di quello che descrivono: una persona che agli occhi di un osservatore distaccato o ignorante appare comunque ben vestita. Spesso con questi termini si vuole intendere, pure, che il soggetto beneficiario ha un gran ascendente sulle donne. Eccentrico: l'eccentrico, spesso confuso con il dandy, difetta dei limiti che quest'ultimo si impone per non sforare nell'esagerazione. L'eccentrico ha in sé la stessa anarchia del dandy, ma non ha la grazia discreta di occultarla; egli vuole essere sempre al centro dell'attenzione, ed ha un rapporto di dipendenza con il pubblico che il dandismo non presuppone affatto. Esteta: con "esteta" generalmente si vuole identificare un uomo cui anima e corpo è continuamente teso alla ricerca del bello in qualunque ambito della vita. L'esteta non è, come invece i precedenti, una "personaggio", ma è un modo di vedere e di volere il mondo: uno snob può essere anche esteta, così come lo può essere un eccentrico, un bohemien e, sicuramente, un dandy. L'esteta cura molto il proprio abbigliamento nei minimi dettagli, e, avvilito dalla bruttezza moderna, amerebbe che la società moderna tenesse in considerazione la raffinatezza e l'eleganza quanto lui. Nel comprendere quanto questo, a volte, diventi impossibile, finisce spesso per confinarsi in una mitica e leggendaria "torre d'avorio". Gigolò: accade spesso ad un uomo elegante di essere appellato "gigolò", affibiandogli così in un colpo solo - e spesso inconsapevolmente - un impiego ed una reputazione. Difatti il termine designa quegli uomini giovani e attraenti che, per passione o per necessità, sopravvivono economicamente grazie all'amore che un pubblico presumibilmente femminile ha per il corpo maschile, specialmente se, come per i tacchini al forno, si presenta ben oliato e abbronzato. La presunta eleganza di un gigolò (a volte molto chiassosa) ha quindi la stessa valenza di quella di un impiegato di banca: è lavoro.Incroyable, Lion, Macarone: già dalla seconda metà del Settecento questi ed altri termini simili volevano designare quei personaggi che, partendo da una grande fortuna in denaro e una cattiva reputazione, amavano distinguersi dalla massa grazie alla loro maniacale attenzione ai dettami della moda del momento. Questi individui, all'inizio dell'Ottocento, arrivarono a sommergersi il viso coi pizzi delle cravatte, appesantendosi i lobi degli orecchi con monili d'oro, e mostrando, tra le pieghe della lunga e stropicciata redingote chiara, vistosi giustacuore a righe bianche e rosse. Il termine "macarone", in particolare, descriveva i ricchi rampolli inglesi che amavano, nell'impeto del Romanticismo tanto in voga all'epoca, recarsi in Italia al fine d'ammirare rovine piranesiane e venezie canalettiane. Libertino, Casanova: i due termini nascondono significati più profondi di quanto possa sembrare a prima vista, ed anche se apparentemente possono essere chiari, questi sono termini che più volentieri vengono associati ad un dandy che proprio per via della sua eleganza è in grado di incantare gli uomini e, naturalmente, le donne. Pera una definizione esauriente del primo termine rimando al dotto trattato di F. Cuomo, Elogio del libertino. A dimostrare l'incompatibilità del dandy e del libertino, la seguente citazione del Cuomo è senza dubbio lampante: " 'Che mi metto sta sera?' Nel porsi questa domanda il libertino non penserà soltanto all'apparenza, ma al momento in cui si dovrà spogliare".Casanova, personaggio leggendario, si distingue dal dandy per una ragione più concettuale che pratica, ma pur sempre realistica: egli è un sedotto; il dandy, viceversa, seduce.Snob: lo snob è l'esatto opposto del dandy. Il primo cerca un posto tra i gradi più alti della società, il secondo ridicolizza la società, e ne resta al di fuori. Per giungere a questo lo snob è disposto a passare sopra tutti e tutto, mentendo a se stesso e omologandosi alle regole ed alle fisime della società moderna - ostentando, strada facendo, un disprezzo ed uno sdegno verso la classe dalla quale proviene piuttosto ridicolo quanto ipocrita. Lo snob è quindi "naturale", secondo la definizione di Natura data da Baudelaire nel suo Elogio della truccatura, ne Il Pittore della vita Moderna.