Il Mechanical Dream di Elisa arriva a Roma

Ne è passato di tempo da quel maggio del ‘97, quando “Sleeping in your hand” entrava nelle classifiche per anticipare l’album “Pipes and flower”. Elisa era una ventenne timida, schiva e riservata, non amava i riflettori, non amava apparire. E forse questa è stata la sua forza, la concentrazione totale sulla musica, sulla sua musica, nata da una ragazza cresciuta al suono di Tori Amos, di Ella Fitzegerald, Bjork e con la passione per i Doors. Volendo tirare le fila e fare un bilancio, quello della carriera di Elisa è sicuramente più che positivo. La cantautrice italiana ha, disco dopo disco, conquistato tutti con la sua voce capace di combinare alla perfezione grinta e romanticismo, i suoi tour sono diventati macchine da tutto esaurito e così, in 12 anni di vita artistica, Elisa ha venduto più di due milioni di dischi aggiudicandosi numerosissimi premi tra cui un disco di Diamante e ben 26 di Platino. Creativa e sicura della sua musica Elisa è sempre andata dritta per la sua strada, persino all’inizio quando il successo sembrava un’isola lontana e lei era ancora un’adolescente da “Karaoke” e quando tutti cercavano di dissuaderla dal cantare in inglese, forse troppo poco commerciale per il mercato italiano. La cantautrice non ha mollato, ha seguito il suo istinto e aspettato che qualcuno le desse fiducia – quel qualcuno fu Caterina Caselli - e ha portato avanti il suo progetto. Aveva ragione lei, la sua musica ha avuto fin da subito un sapore internazionale e il tempo ha pagato la sua coerenza. Succede infatti che per caso uno dei reality show più seguito degli Stati Uniti, “So you think you can dance”, scelga “Dancing” come colonna sonora di una delle coreografie, scelta ripetuta poi con “Rock your soul” ed Elisa parte alla conquista dell’America, esibendosi in un primo concerto sold out al Joe’s pub di New York City. In 12 anni della ragazzina schiva che si ostinava a cantare in inglese seppur italianissima non è rimasto niente se non una timidezza naturale che ha imparato a far convivere col successo divertendosi. Quella che abbiamo davanti oggi è un’artista che duetta con una delle star nostrane , Luciano Ligabue così come con una leggenda americana come Tina Turner e che ha voglia di crescere e di dare sempre di più al suo pubblico. Dopo la direzione artistica del musical “Hair”, “Mechanical Dream” è l’ultima fatica dell’artista friulana, che abbandona l’ idea canonica di concerto per abbracciare quella di spettacolo. Concepito come un unico grande spettacolo andato in scena all’Arena di Verona, Elisa ha deciso di salutare il suo pubblico con altre 2 date, il 30 settembre a Roma e il 7 ottobre a Milano, prima di ritirarsi per lavorare sulla sua prossima fatica. “Mechanical Dream” racchiude in sé un mondo, quello di Elisa fatto di elettronico, come suggerisce il titolo dello spettacolo, e di onirico, quella dimensione parallela e romantica cara all’artista. Nulla è lasciato al caso, scenografie spettacolari, attenzione ai costumi, ballerini che si esibiscono sulle coreografie di Luca Tommasini studiate sulle canzoni di Elisa ma anche ispirate ad alcuni dei film più amati dalla cantautrice. Naturalmente la scaletta toccherà alcune dei più grandi successi dell’artista, che però si esibirà anche in diverse cover tra cui “Wuthering Heights” di Kate Bush. Insomma, nel complesso un sogno, quello ‘meccanico’ di Elisa. Mechanical Dream – Elisa Palalottomatica Martedì 30 settembre ore 21.00 Biglietti: Tribuna numerata laterale 46,00 euro, terzo anello 40,25 euro www.ticketone.it
di Donatella Perrone