Dead of Night: ovvero, il film di Dylan Dog

Shock Till You Drop ha fatto quattro chicchiere con Kevin Munroe, il futuro regista di Dead of Night, film tutto americano tratto dal nostro amatissimo Indagatore dell’Incubo nazionale, Dylan Dog!! Il progetto è quantomeno discutibile, almeno dal punto di vista di noi lettori italiani. E’ probabile che la stragrande maggioranza degli americani non abbia idea di chi sia Dylan Dog, quindi prendere un fumetto sconosciuto e stravolgerne non tanto le premesse quanto il cast e l’ambientazione non dev’essere stata una scelta difficile. Più incomprensibile è il perché della scelta: in fondo, le premesse di Dylan Dog non sono poi così originali, e non sono certo quello che rende speciale il fumetto. Spogliato di Groucho, di Londra e quindi della sua britannicità, Dylan è solo “un altro” investigatore del paranormale. Se aggiungiamo poi che Munroe è il regista dell’ultimo film dedicato alle Tartarughe Ninja, la cosa comincia proprio a puzzare… Munroe ha confermato, comunque, che nei prossimi due mesi dovrebbero arrivare i finanziamenti per un’inizio delle riprese previsto per gennaio. A New Orleans. Sì, avete capito bene, New Orleans. Brandon Routh è ancora legato al ruolo del protagonista, e lo manterrà a meno di sorprese. Sul resto del casting, Munroe ha detto: Stiamo mettendo insieme un cast e parlando con diversi attori. Abbiamo mandato in giro lo script per avere un po’ di riscontro e alzare l’interesse. Di buono c’è che Josh [Joshua Oppenheimer] e Tom [Thomas Dean Donnelly] hanno scritto un’ottima sceneggiatura, che attrae molto la gente, quindi credo che in meno di un mese inizieremo a ufficializzare i nomi di chi avrà firmato. Munroe continua citando le minacce che Dylan dovrà affrontare (”Abbiamo licantropi, zombie e vampiri”) e assicura che sta lavorando alacremente con il direttore degli effetti speciali per portare in vita degnamente queste creature. L’intenzione del regista è quella di realizzare un primo film e poi darci dentro con i seguiti. Dead of Night non sarà comunque un’origine del personaggio, intesa in senso classico (per fortuna!): Se questo rimanesse l’unico film su Dylan Dog, mi spiacerebbe ma sarei comunque soddisfatto, perché ha un inizio, un climax e una fine ben definiti. E’ una storia di origine per l’audience nel senso che è la prima volta che incontriamo il personaggio. Quello che mi ha attirato è che si tratta di un’origine, senza però che si veda mai il momento in cui lui entra per la prima volta in questo mondo. Quando incontriamo Dylan Dog all’inizio del film, è nel punto più basso della sua vita. Ha già lasciato la vita che aveva nei fumetti. E il film parla del suo ritorno in sella. Traduzione: prepariamoci a Dead of Night, non a Dylan Dog. Saranno due cose diverse. Come già detto, se vi piace Groucho, scordatevelo già da ora, perché il regista ha dichiarato in passato che il personaggio è stato giudicato inadatto a essere portato sul grande schermo, quindi sarà sostituito da un’altra spalla. Il setting americanizzato era nell’aria, e adesso è confermato da luogo delle riprese (difficile che New Orleans sia fatta passare per Londra), anche se comunque la scelta resta interessante, perché per lo meno non si tratta di New York. In ultimo, Brandon Routh, Superman, con la sua faccia da ragazzone americano non ricorda neanche per sbaglio Rupert Everett, il modello a cui il disegnatore Claudio Villa si è rifatto per creare graficamente Dylan. A quando una co-produzione europea con Vincent Cassel nel ruolo di Dylan Dog e Sacha Baron Cohen in quello di Groucho?!
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