10 mar. - di Giovanni Zambito. "Nemico pubblico n. 1 - L'Istinto di morte" diretto da Jean Francois Richet è ispirato al romanzo autobiografico che Jacques Mesrine scrisse dal carcere poco prima della sua clamorosa evasione: ne segue l'epopea da soldato ribelle dell'esercito francese di stanza in Algeria a spietato criminale nelle strade di Parigi.
La pellicola è il primo di due film concepiti come un unico progetto sul personaggio interpretato da un credibilissimo e affascinante e "farabutto" Vincent Cassel, attorniato da altri attori franco-canadesi (Gérard Depardieu, Roy Dupuis e Cécile de France).
A metà strada tra thriller e biopic, il film assicura grandi dosi di azione e forti emozioni, senza per questo rinunciare alla fedeltà ai fatti realmente accaduti. Non ha certo l'intento di rendere Mesrine un modello o un supereroe, descrivendone tutte le complessità, senza tralasciare gli aspetti più oscuri della sua vicenda, anche se per alcune sequenze non si può non fare il tifo per l'uomo magari per offrirgli la possibilità di un riscatto che non si realizzerà mai.
Senza mitizzarlo né demonizzarlo, Richet sembra nutrire una profonda fascinazione per il personaggio e giocoforza lo trasmette allo spettatore. Mesrine è innanzitutto "un uomo d'onore - ha dichiarato il regista - quando dava la sua parola, non importava quali fossero le circostanze, cercava sempre di mantenerla.
Il secondo capitolo "L'ora della fuga" sarà nelle sale dal 17 aprile ma è stato girato simultaneamente al primo per trentatré settimane di riprese tra Francia, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e Algeria, tutti paesi che lo stesso Mesrine ha toccato durante il suo peregrinare.
"La vita di Jacques Mesrine - afferma il rproduttore Thomas Langmann - è così ricca che è impossibile comprimerla in sole due ore e ogni film corrisponde a un atto della sua vita. Il primo parla di un uomo che tenta di inventare se stesso, la sua prima esperienza della violenza e della malavita, le sue relazioni con le donne; soprattutto la sua relazione appassionata con il suo alter ego, Jeanne Schneider, che lo accompagna nel suo stravagante e incredibile volo verso il Canada.
Il secondo film mostra l'uomo, ormai diventato famoso, nel periodo in cui è intento a coltivare la sua stessa leggenda, le sue battaglie contro il sistema penale, le sue infinite provocazioni nei confronti del potere e della polizia, il perseguimento dei suoi "ideali", che ne causeranno la morte". Giovanni Zambito.
Il secondo capitolo "L'ora della fuga" sarà nelle sale dal 17 aprile ma è stato girato simultaneamente al primo per trentatré settimane di riprese tra Francia, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e Algeria, tutti paesi che lo stesso Mesrine ha toccato durante il suo peregrinare.
"La vita di Jacques Mesrine - afferma il rproduttore Thomas Langmann - è così ricca che è impossibile comprimerla in sole due ore e ogni film corrisponde a un atto della sua vita. Il primo parla di un uomo che tenta di inventare se stesso, la sua prima esperienza della violenza e della malavita, le sue relazioni con le donne; soprattutto la sua relazione appassionata con il suo alter ego, Jeanne Schneider, che lo accompagna nel suo stravagante e incredibile volo verso il Canada.
Il secondo film mostra l'uomo, ormai diventato famoso, nel periodo in cui è intento a coltivare la sua stessa leggenda, le sue battaglie contro il sistema penale, le sue infinite provocazioni nei confronti del potere e della polizia, il perseguimento dei suoi "ideali", che ne causeranno la morte". Giovanni Zambito.