Dopo aver venduto 80 milioni di dischi e vinto 8 Brit Awards, 6 Grammy Awards e 1 American Music Award alla carriera, Annie Lennox – scozzese, 55 anni a Natale – pubblica la sua prima raccolta: The Annie Lennox Collection (Sony Music). Oltre a classici come Why, Walking On Broken Glass e Little Bird, il Cd contiene due inediti: Pattern Of My Life, scritta da Tom Chaplin dei Keane e la cover degli Ash Shining Light. E il brano Sing, la splendida voce soul degli Eurythimcs ha inciso per la campagna omonima da lei fondata per aiutare bambini e donne del Sud Africa affetti da Hiv e Aids.
È al suo primo Greatest Hits: che effetto fa?Un bell’effetto: con questo album concludo ogni rapporto con le case discografiche. Finalmente sono libera di gestire il mio lavoro: da ora in poi decido io quando pubblicare.
Ha già qualche progetto?No. Mi piacerebbe recuperare la musica folk scozzese, che nessuno considera più e, al contrario, merita grande attenzione. Però, il progetto che mi sta più a cuore si chiama Sing, la campagna umanitaria cui mi dedico anima e corpo.
Quando è nato il suo impegno?Nel 2003, quando ho partecipato al primo concerto di 46664, l’organizzazione mondiale di Nelson Mandela (per 28 anni, fino al 1990, 46664 è stato il numero identificativo di Mandela in carcere, ndr) che lotta contro il virus dell’immunodeficienza. L’incontro con Mandela è stato l’unico evento che mi ha stravolto la vita, insieme alla nascita delle mie due figlie.
Evento che l’ha spinta a fondare Sing…Nel 2007: ho invitato 23 colleghe, tra cui Madonna, Shakira, Céline Dion e Pink, a registrare con me il brano Sing (contenuto nell’album Songs of Mass Destruction, ndr), i cui proventi sarebbero andati all’iniziativa pro Sud Africa. La proposta è stata accolta con successo e, sinora, le donazioni hanno supero 500 mila euro.
Qual è l’obiettivo di Sing?Assicurare esami clinici e cure mediche, informare i sudafricani sul virus e prevenirne la trasmissione. La salute è un diritto per chiunque ed è mio dovere, da privilegiata, aiutare chi soffre.
Il prossimo appuntamento in agenda?Un concerto a Hong Kong, il 28 aprile, per raccogliere altri fondi. Tra l’altro, sarà la prima volta che mi esibirò in Asia da sola.
Scarica anche la musica? Ha dichiarato di recente di essere favorevole al download.No, ma utilizzo molto la Rete e ho un blog che aggiornato di continuo. Considero Internet un mezzo straordinario: permette di comunicare senza filtri e, in più, è immediato. Ho molta fiducia nel Web: mi auguro che porti un po’ di democrazia nel nostro business, ecco perché ho aderito subito al manifesto lanciato dai Radiohead in favore del download. È ora di cambiare rotta: i diritti delle opere d’ingegno devono essere gestiti direttamente dagli artisti. Ai quali spettano i profitti: fino a oggi, si sono impossessati della gran parte degli introiti manager e discografici.
