Tornano in azione (e chissà se è frutto della nostalgia di tempi migliori) i marchi storici della discografia internazionale: dopo la Stax, resuscitata dal gruppo Concord (vedi News), ora sembra che la major Warner Music voglia rilanciare la Elektra Records, congelata e inattiva da anni se non in occasione delle ristampe curate dalla Rhino. L’etichetta farebbe capo alla Atlantic, come già era avvenuto in passato, ma per il momento nulla si sa dei suoi programmi né della struttura organizzativa.Fondata da Jac Holzman (1931) nel 1950, la Elektra iniziò come etichetta folk, lanciando nei primi anni Sessanta le carriere di artisti come Judy Collins, Tom Paxton e Phil Ochs. Nella seconda metà del decennio, tuttavia, fu tra le prime case discografiche americane a cavalcare la nuova onda del rock blues elettrico e della psichedelia, mettendo sotto contratto i californiani Doors e Love e la Paul Butterfield Blues Band di Chicago oltre al cantautore Tim Buckley, padre di Jeff, e ai “duri” MC5 e Stooges di Detroit. Holzman conservò il comando delle operazioni fino al 1972, poco dopo l’acquisizione del marchio da parte di Warner Music, raccontando poi la storia della sua etichetta in un apprezzato libro, “Follow the music”, pubblicato negli Stati Uniti nel 1998. Poco più di tre anni fa ha lanciato, nell’orbita della stessa Warner, un’etichetta esclusivamente digitale dedicata alla ricerca di nuovi talenti, Cordless Recordings , che tuttavia ha riscosso scarso successo.
