Faithfull: Essere musa degli Stones è stato un lavoro,non lo rifarei

Roma, 27 apr. (Apcom) - Marianne Faithfull, musa ispiratrice dei Rolling Stones, torna alla ribalta e si confida. "Fare la musa è stato un vero e proprio lavoro, è stato meraviglioso, non l'ho mai negato, ma adesso non lo rifarei, adesso voglio pensare a me stessa", ha dichiarato la cantante in un'intervista al settimanale 'Grazia', in edicola domani. "Per fare la musa devi stare sempre un passo indietro e occuparti degli altri, della loro creatività e delle loro esigenze. È per questo che è un lavoro da donne. Non esiste infatti una versione maschile. Una musa - sottolinea - è per definizione una ragazza giovane e bellissima. Che poi per me essere bella è stato solo uno svantaggio: negli Anni '60 nessuno credeva che una ragazza attraente potesse anche avere del talento. Ma ora è diverso". Vera icona degli Anni Sessanta, durante la sua carriera ha collaborato con i più grandi artisti dell'epoca, ma senza nostalgia per il passato: "Io vivo nel qui e nell'ora ed è per questo che la mia musica riesce ancora ad arrivare ai giovani. In me vedono il futuro: capiscono che se una come me non ha mollato e continua ad andare avanti, allora lo possono fare anche loro". Sceglie sempre lei i titoli dei miei dischi, come per il nuovo album. "'Easy come easy go' mi piace perché esprime esattamente come mi sento adesso ed è perfetto per i giorni che stiamo vivendo". Afferma di lavorare solo con persone amiche: "Non vado in giro a caccia di collaboratori come una vampira e non potrei mai lavorare con persone con cui non ho confidenza: tengo troppo alle relazioni umane". Ammette inoltre di ammirare molto Amy Winehouse, simile a lei per una vita irrequieta e storie di droga. "Con la dipendenza da droghe è così, nessuno può aiutarti se non sei tu a volerne uscire. Io ho ritrovato la forza perché volevo essere apprezzata per il mio talento e per quello che avevo da dire. E poi, per l'ambizione. Sì, ero ambiziosa e questo mi ha salvata".