Chiudete gli occhi e pensate a Guy Ritchie. Qualcuno di voi al suono del nome dovrà fare un po’ di sforzo mnemonico ma poi lo collegherà subito a Madonna. Sbagliato! Dimenticatevi della signora del pop e tornate con la memoria a ‘Snatch’.
Sono passati nove anni, tanti quanti, più o meno, è durato il matrimonio con la signora Ciccone, ma non potrete aver dimenticato la performance di Brad Pitt e la freschezza con cui il regista inglese portò in scena la storia dello zingaro Mickey e delle peripezie degli scagnozzi alle sue calcagna.
Adesso che siete tornati nello spirito giusto siete anche pronti a riaprire le porte al ritrovato talento di mister Madonna. Dopo il fiasco di ‘Travolti in un insolito destino nel lungo mare d’Agosto’, remake della celebre pellicola di Lina Wertmuller e dopo il poco apprezzato ‘Revolver’ del 2005, Guy Ritchie ritorna, libero dal cono d’ombra di notorietà e visibilità in cui era caduto. Guarito, finalmente, dal blocco del regista.
‘RocknRolla’, la pellicola che sarà nelle sale da venerdì prossimo, è un ritorno allo stato di grazia migliore per il regista inglese. Ambientato nella Londra in piena espansione edilizia anche in questo caso protagonista indiscussa è la malavita con tutti i rocamboleschi scontri ed inaspettati rendevouz che le gravitano intorno.
Al centro della storia vi è infatti il truffatore russo di turno che decide di fare affari vendendo un terreno che però non potrà mai essere utilizzato. One Two e Mumbles, portati in scena da Gerard Butler e Idris Elba, si trovano così in un grosso guaio avendo chiesto al businessman doppiogiochista Lenny Cole, interpretato da Tom Wilkinson, un prestito di ben due milioni di dollari per il loro acquisto andato a male che sono tenuti a restituire in pochissimo tempo.
Inizia così un giro di vite e d’avventure che vorticosamente coinvolge killer, criminali da strapazzo, uomini della malavita organizzata ma anche splendide donne e rockstar perennemente sopra le righe. Una vera e propria danza ipnotica e caleidoscopica che rende la pellicola postmoderna e molto coinvolgente.
Con un’attenzione maniacale per i dettagli, un ritmo di successione delle scene degno dei migliori videoclip d’autore ed un montaggio che accompagna il movimento cardiaco preso in ostaggio dall’adrenalina e dalla complessità della storia Guy Ritchie si ripropone al massimo del suo splendore con tutta la volontà di stupire il suo pubblico e di ricominciare a ricostruire per davvero una carriera interrotta dal gossip e dalla mondanità.
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