La quarta edizione all’Auditorium del Parco della Musica dal 15 al 23 ottobre 2009, tra film in concorso e “star”, retrospettive ed eventi speciali, incontri e mercato.
La manifestazione di Roma nella settimana che inizia a metà ottobre, rappresenta una nuova tappa nell’evoluzione da Festa del cinema a Festival internazionale rivolto in particolare alla promozione del cinema italiano. La speciale attenzione all’industria cinematografica e al mercato ha l’intento di rilanciare anche sul piano economico, oltre che valorizzare sul piano artistico e spettacolare. Non mancano le “star” straniere, il cinema di altri paesi è da sempre l’attrazione per il pubblico, lo è stato anche quando la globalizzazione era lontanissima; superò perfino la “cortina di ferro”, ricordiamo negli anni ’50 “il film russo “Il quarantunesimo”, i colori diversi dal “technicolor”, una storia d’amore dove il sentimento lotta con l’ideologia, prima vince, nel tragico finale è sconfitto.
La breve storia del passaggio da Festa a Festival internazionaleUna partenza nel 2006 tra le critiche di coloro che ritenevano un errore e un affronto la vicinanza con il Festival di Venezia, e anche per questo si chiamò Festa del cinema volendo differenziarsene con un’impostazione non competitiva ma di kermesse popolare: al taglio del nastro Sean Connery, fu premiato anche Robert De Niro. Vinse “Playing the Victim” “un film per la Russia e per i russi”, come migliori attori furono premiati Giorgio Colangeli e Ariane Ascaride.
La seconda edizione corre sull’abbrivio della prima, questa volta la “star” è Sophia Loren, una grande presenza dopo la delusione per non essere stata chiamata a fare da madrina al lancio della manifestazione. Vincitori il film “Juno “un’adolescente alle prese con una gravidanza non desiderata”; e gli attori Rade Serbedzija e Wenli Jani.
Poi il ribaltone politico nell’amministrazione capitolina, che passa dal centrosinistra al centrodestra, Alemanno succede a Veltroni che aveva creato la Festa con la ben nota passione e le conoscenze nel mondo del cinema; Festa che rischia la chiusura per lo scarso interesse della nuova amministrazione. Ma Regione e Provincia fanno quadrato ed ecco il miracolo: Gian Luigi Rondi, il decano dei critici cinematografici italiani, sostituisce il politico Bettini al vertice della Fondazione del cinema e la Festa decolla assumendo il titolo che non aveva “osato” prendere all’inizio. Il basso profilo che sembrava destinata ad assumere, se non peggio, ha fatto cadere gli ostacoli precedenti.
C’è Al Pacino, e Monica Bellocci seduce sfilando sul tappeto rosso fasciata in un abito color fuoco. Non si parla più di sovrapposizione a Venezia, anche se il nome questa volta qualche problema avrebbe potuto crearlo: la Festa rinasce dalle sue ceneri come l’Araba Fenice, diventa Festival addirittura internazionale. Questo avviene mentre tra i nuovi obiettivi c’è la valorizzazione del cinema italiano, anche classico, e la promozione dell’industria cinematografica; risultati concreti, non solo kermesse festaiola. Miglior film “Optium War” sul conflitto in Iraq, migliori interpreti Bodham Stupka e Donatella Finocchiaro, finalmente un nome italiano. L’eccezione conferma la regola, il Festival è proprio internazionale!
La presenza di un pubblico di appassionati è stata una costante nelle prime tre edizioni, compresa la terza che ha dato inizio al nuovo corso: un milione e mezzo i visitatori nel triennio, 325 mila i biglietti emessi, gli incassi dai quasi 370 mila euro del 2006 a 400 mila nel 2008 dopo la lieve flessione del 2007; l’occupazione delle sale dal 65% del 2006 al 90% nel 2008, cioè il pieno. I film delle selezioni e sezioni ufficiali intorno a 100, ai quali vanno aggiunti da 200 a 300 film nelle altre sedi. E per i numeri pensiamo che basti, è come un Colossal, sarebbe piaciuto a Cecil B. de Mille.
La sede del Festival è quanto mai degna, l’Auditorium del Parco della Musica con i tre avveniristici edifici a forma di “scarabeo”, di Renzo Piano, e la grande “cavea” all’aperto da tremila posti con il “red carpet”, la spettacolare passerella che fa rivivere i fasti del divismo popolare; un Villaggio del cinema si affianca a questo “palcoscenico” con in più Via Veneto, e non è poco. Quest’anno ci sarà un aumento di ricettività per il pubblico con due nuove sale degli sponsor Lotto e Ikea che assicureranno 1500 posti in più, cosa che fa sperare in un incremento del numero di spettatori. C’è la collaborazione del Centro sperimentale di cinematografia e della Cineteca nazionale, un fatto significativo.
Gian Luigi Rondi potrà essere il vero “dominus” della manifestazione, a differenza dello scorso anno quando la prese in corsa, come un allenatore chiamato a guidare la squadra a metà campionato e campagna acquisti conclusa. Piera De Tassis, una specialista di cinema, è il direttore artistico, Francesca Via, già nello staff dell’Auditorium, il direttore generale: due professioniste.
Margherita Buy, l’intensa interprete antidiva per eccellenza, è la madrina del festival 2009. Chi non ha trovato, e non troverà neppure quest’anno titoli o nomi consueti tra i vincitori potrà rendersi conto della carica innovativa della manifestazione nella quale ci sono tanti nomi noti e “star”; ma nella parte propriamente artistica e competitiva premia i talenti che emergono con forza.
Sezioni e film in concorsoCon due giorni di anticipo rispetto all’apertura, il 13 ottobre gli Avion Travel, e l’’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in concerto nell’Auditorium Conciliazione. Nel programma le musiche da film di Nino Rota, motivi nel cuore di tutti, basti ricordare “La dolce vita” e “La Strada” “Il Gattopardo” e “Il Padrino”. Vedremo poi che nel Festival ci sarà Ennio Morricone, l’altro maestro di colonne sonore dei western all’italiana, e ora dei film di Tornatore, ed è bella l’evocazione nello stesso festival dei due grandi musicisti che sono entrati nella storia del cinema.
La solenne inaugurazione, curata da “Occhio sul mondo”, è per “Plasticiens Volants” di Felice Limosani, con David Riondino, uno spettacolo confezionato su misura per il parco di Villa Medici.
Dal giorno 15 troviamo varie sezioni per pubblici diversi e anche finalità differenti: citiamo gli spazi speciali dedicati a “L’altro cinema”, “Alice nella città”, e “Occhio sul mondo”. Ai film nuovi si aggiungono retrospettive, agli incontri le mostre; per il mercato c’è una “location” evocativa, la Via Veneto della “dolce vita” felliniana di un tempo ormai lontano. L’intento è di sommare l’interesse degli addetti ai lavori e quello degli appassionati di cinema e della gente. Roma è ideale per questo, è la capitale del cinema, Cinecittà e poi Dinocittà ne fecero la Hollywood italiana, vi approdarono le grandi produzioni hollywoodiane, tutti ricordano quale evento anche mediatico fu “Cleopatra”.
Citiamo subito i film in concorso che fanno parte della “Selezione ufficiale”. Sono 14, tre italiani dai titoli “Alza la testa” di Alessandro Angelini, “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti e “Viola di Mare”, di Donatella Maiorca, il primo con Sergio Castellitto, il terzo con Maria Grazia Cucinotta. Un altro attore noto al grande pubblico e protagonista del gossip più recente è George Clooney in “Up in the Air”. In apertura “Triage” del premio Oscar Danis Tanovi con Collin Farrell; poi “The Last Station” con Helen Mirren, diva recente.
La giuria sarà presieduta da Milos Forman, di cui ricordiamo gli intensi “Amadeus” e “Qualcuno volò sul nodo del cuculo”, tra gli altri sei membri Gabriele Muccino, Gae Aulenti e Senta Berger. C’è anche il premio “Marc’Aurelio d’oro” che sarà assegnato a uno dei film della selezione ufficiale in base alle schede votate dagli spettatori, una sorta di priva d’appello, e sarà interessante confrontare i due verdetti, un esercizio al quale i festival canori ci hanno abituato.
Le anteprime e le retrospettiveMa anche se ora si chiama Festival, è rimasto Festa del cinema, cioè godimento di questa forma d’arte e di spettacolo indipendentemente da gare e premi, che pure ci sono: il cinema per il cinema.
E allora ecco le anteprime fuori concorso con grandi nomi. Antony Hopkins in “The City of Your Final Destination” di James Jvory e Richhard Gere in “Hachiko: A Dog’s Story”; Meryl Streep in “Julie e Julia” di Nora Ephron, e Stefania Sandrelli alla regia di “Christine Cristina”. Abbiamo poi le anteprime di “A Serious Man, Le Concert” di Radu Mihaileanu e “Oggi sposi” di Luca Lucini. Di “The Twililight Saga: New Moon”, per la regia di Chris Weitz, la seconda parte della storia d’amore di Stephanie Mayer, saranno mostrate delle scene come commento visivo ad una lettura teatrale di parti del libro; una forma multimediale di cui abbiamo avuto un esempio recente alla mostra “Ellis Island” alla Biblioteca Marconi con le letture dell’artista Bàrbera accompagnate dalle immagini.
Le grandi “star” non sono solo Hopkins e Gere, Streep e Sandrelli, ma anche Monica Bellucci, già protagonista del “red carpet” lo scorso anno e Andrea Bocelli per l’”Omaggio a Roma” di Franco Zeffirelli. Un altro evento speciale sarà l’ “Omaggio a Heath Ledger, di cui saranno mostrati degli inediti da regista e, in anteprima, l’ultimo film da attore “The Imaginarium of Doctor Parnassus” per la regia di Terry Gilliam.
Saranno ricordati personaggi legati al cinema che non ci sono più: Luciano Salce con il documentario “L’uomo dalla bocca storta”, sottolineatura di un particolare che ricorda “L’uomo dal fiore in bocca”, comunque nulla di irriverente essendo diretto da Emanuele Salce con Andrea Pergolari; Luciano Emmer con la proiezione di “Le ragazze di Piazza di Spagna”, ci sarebbe piaciuto rivedere anche “Terza liceo”, un film cult per la generazione dei liceali dei primi anni ’50; Tullio Kezich, autore e critico cinematografico maestro di giornalismo scomparso quest’anno; Sergio Leone, scomparso da vent’anni, con la mostra evento “Sergio Leone. Uno sguardo inedito” inaugurata da Ennio Morricone che chiuse la Festa 2007 con un concerto delle sue colonne sonore.
Ricordiamo che nelle precedenti edizioni sono stati celebrati con retrospettive Gillo Pontecorvo nel 2006 e Marco Ferreri nel 2007 quando ci fu anche “Fellini Oniricon”, 100 disegni del grande regista che aveva detto a un amico mostrandogli la preziosa raccolta, “qui dentro c’è tutto il mio cinema”.
I “Marc’Aurelio” d’oro e d’argentoAbbiamo citato tra le “star” Richard Gere e Maryl Streep, la cui partecipazione rientra negli “Incontri con il cinema americano”. Non si limiteranno a sfilare sul “red carpet” e presenziare alla proiezione del loro film, saranno tra i protagonisti degli incontri con il pubblico, nella sezione “L’altro cinema Extra”, diretta da Mario Sesti, e con loro Paolo Coelho e Asia Argento. Il celebre scrittore non è al Festival per un film tratto dai suoi libri, ma come autore del cortometraggio “Paulo Coelho’s The Experimental Witch” in anteprima mondiale, il cui titolo dice che è la sua prima volta.
Meryl Streep avrà anche il “Marc’Aurelio d’oro” alla carriera,, le sue intense interpretazioni sono rimaste nell’animo di tutti, da “Il cacciatore” a “I Ponti di Madison County”, si vedranno certamente nella retrospettiva a lei dedicata; è un premio di prestigio conferito nei primi tre anni a Sean Connery e Sophia Loren, Al Pacino e Gina Lollobrigida. Altra retrospettiva per Luigi Zampa, ci sarà “La Romana” alla cui proiezione presenzierà Gina Lollobrigida, che ne fu l’intensa protagonista.
C’è anche il “Marc’Aurelio d’argento” per un documentario, in concorso ce ne sono dodici, la giuria è presieduta da Folco Quilici.
Non basta, due registi italiani di punta si confrontano in “Duetto”: il primo vincitore di Oscar con “Nuovo cinema Paradiso” e scelto quest’anno per rappresentare l’Italia all’Oscar 2010 con “Baarìa”; il secondo per aver costituito un’accoppiata vincente con l’attore americano Will Smith che ha interpretato il suo “La ricerca della felicità” e il più recente “Sette anime”. Pleonastico ricordarne i nomi, tutti sanno che si tratta di Giuseppe Tornatore e Gabriele Muccino.
Altri temi d’impegno civileL’ambiente e il cambiamento del clima sono i temi su cui si concentra la sezione “Occhio sul mondo”, diretta da Gaia Morrone, mediante una serie di iniziative. Tra queste dodici incontri, la mostra multimediale “Cape Farewell: Art & Climate change”, l’intervento di Miranda Richardson a commento del film “L’incredibile viaggio della tartaruga” del regista Nick Stringer, anch’egli presente.
Inoltre, “La Notte dei Pubblivori” e la maratona notturna “Eco Logic”, 100 spot pubblicitari nternazionali sull’ambiente, dove convergono musica, immagini e testimonianze.
L’impegno nella difesa dell’ambiente da parte del Festival si esprime anche nell’intento di compensare le emissioni di CO2 della manifestazione creando nuove foreste in Costarica e provvedendo a rimboschire e riqualificare una zona della Riserva Valle Aniene a Roma.
Non si limita a questo l’impegno civile del Festival del cinema, partecipa anche a una serie di iniziative della Legambiente e di Greenpeace e anche di Fao e Telethon, Angels e Unicef, nonché del Comune di Roma anche attraverso sistemi audiovisivi.
Tornando alla rassegna, per i giovanissimi c’è la sezione ragazzi con il premio “Marc’Aurelio, Alice nella città” che verrà conferito a due film tra i 12 in concorso da una giuria numerosa (65 componenti) formata da ragazzi di otto-diciassette anni di tutt’Italia ai quali ci si è rivolti in preparazione dell’iniziativa (“Aspettando il Festival”): tra gli altri “Nat e il segreto di Eleonora”, un film di animazione, e “Marpiccolo” di Alessandro di Robilant.
Anche in questa sezione per ragazzi, diretta da Gianluca Giannelli, come in quella maggiore, ci sono film fuori concorso: “Sotto il cielo azzurro”, documentario di Edoardo Winspeare.
L’industria e il mercatoAbbiamo detto all’inizio come la promozione sul mercato e la valorizzazione dell’industria cinematografica, soprattutto nazionale, sia alla base delle nuove strategie del Festival e che c’è la riscoperta della Via Veneto della “Dolce Vita”. Nella storica strada, nel “Mercato Internazionale del Film di Roma”, con la direzione di Roberto Cicutto, si incontreranno gli operatori del cinema per contatti e accordi, negoziazioni e compravendite delle produzioni nel mondo del cinema.
Ma non ci sarà soltanto questo, sono previste anche proiezioni, e nei primi cinque giorni incontri e riunioni di lavoro, presentazioni e convegni sui problemi e le prospettive dell’industria del cinema italiana e internazionale. Al sostegno del cinema indipendente è dedicata “La fabbrica dei progetti” nella Casa del Cinema, diretta dallo stesso Cicutto.
Più in generale, dal 20 al 22 ottobre ci saranno tre sessioni di lavoro dall’industria del cinema a quella audiovisiva, nei cosiddetti “Stati Generali del Cinema Italiano”: spiccano tre argomenti, la promozione del cinema italiano, la rivoluzione del cinema digitale, il cinema delle regioni.
Saranno affrontati anche i problemi finanziari, dai tagli al Fondo unico dello spettacolo alle possibilità dell’adozione di sistemi fiscali incentivanti come il “Tax shelter” e il “Tax credit”, che dovrebbero essere contenuti nella legge quadro per lo spettacolo sulla quale sta lavorando la Commissione cultura della Camera dopo aver consultato gli operatori del settore; in un approccio “bipartisan” di cui è stato riferito in un incontro a Palazzo Valentini l’11 ottobre scorso.
Le mostre d’arte non cinematograficaIl grande pittore “naive”, di cui si ricorda il film suggestivo con un Flavio Bucci dalla straordinaria somiglianza e forza espressiva, torna oltre che in un film-dossier, nella mostra “Luci del cinema su Antonio Ligabue” nello stesso Auditorium, al Museo archeologico: ben 80 opere in esposizione.
Un’altra mostra è “Cape Farewell: Art and Climate Change”, si tratta di una singolare esposizione di opere, mai presentate in Italia, di artisti che dopo un soggiorno in Groenlandia insieme a ricercatori e scienziati hanno prodotto sculture e apparecchi ad energia solare o ricavate nel ghiaccio, con un’interessante documentazione fotografica della loro speciale esperienza.
Cosa dire, in conclusione? Che emoziona il solo pensare ai sentimenti mossi nella sala buia allorché si accenderanno le immagini del cinema. Il fascino è accresciuto dalla visione comune rispetto a quella televisiva nella poltrona di casa, in una condivisione che ne fa uno spettacolo corale pur nella fruizione del tutto personale nel religioso silenzio rotto solo dalle musiche e dalle parole.
Anche per questo Hollywood diede l’Oscar a “Nuovo cinema Paradiso” di Tornatore, che con la sua arte riuscì a evocarne tutta la magia al di là di ogni confine di spazio e di tempo.
Gian Luigi Rondi potrà essere il vero “dominus” della manifestazione, a differenza dello scorso anno quando la prese in corsa, come un allenatore chiamato a guidare la squadra a metà campionato e campagna acquisti conclusa. Piera De Tassis, una specialista di cinema, è il direttore artistico, Francesca Via, già nello staff dell’Auditorium, il direttore generale: due professioniste.
Margherita Buy, l’intensa interprete antidiva per eccellenza, è la madrina del festival 2009. Chi non ha trovato, e non troverà neppure quest’anno titoli o nomi consueti tra i vincitori potrà rendersi conto della carica innovativa della manifestazione nella quale ci sono tanti nomi noti e “star”; ma nella parte propriamente artistica e competitiva premia i talenti che emergono con forza.
Sezioni e film in concorsoCon due giorni di anticipo rispetto all’apertura, il 13 ottobre gli Avion Travel, e l’’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in concerto nell’Auditorium Conciliazione. Nel programma le musiche da film di Nino Rota, motivi nel cuore di tutti, basti ricordare “La dolce vita” e “La Strada” “Il Gattopardo” e “Il Padrino”. Vedremo poi che nel Festival ci sarà Ennio Morricone, l’altro maestro di colonne sonore dei western all’italiana, e ora dei film di Tornatore, ed è bella l’evocazione nello stesso festival dei due grandi musicisti che sono entrati nella storia del cinema.
La solenne inaugurazione, curata da “Occhio sul mondo”, è per “Plasticiens Volants” di Felice Limosani, con David Riondino, uno spettacolo confezionato su misura per il parco di Villa Medici.
Dal giorno 15 troviamo varie sezioni per pubblici diversi e anche finalità differenti: citiamo gli spazi speciali dedicati a “L’altro cinema”, “Alice nella città”, e “Occhio sul mondo”. Ai film nuovi si aggiungono retrospettive, agli incontri le mostre; per il mercato c’è una “location” evocativa, la Via Veneto della “dolce vita” felliniana di un tempo ormai lontano. L’intento è di sommare l’interesse degli addetti ai lavori e quello degli appassionati di cinema e della gente. Roma è ideale per questo, è la capitale del cinema, Cinecittà e poi Dinocittà ne fecero la Hollywood italiana, vi approdarono le grandi produzioni hollywoodiane, tutti ricordano quale evento anche mediatico fu “Cleopatra”.
Citiamo subito i film in concorso che fanno parte della “Selezione ufficiale”. Sono 14, tre italiani dai titoli “Alza la testa” di Alessandro Angelini, “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti e “Viola di Mare”, di Donatella Maiorca, il primo con Sergio Castellitto, il terzo con Maria Grazia Cucinotta. Un altro attore noto al grande pubblico e protagonista del gossip più recente è George Clooney in “Up in the Air”. In apertura “Triage” del premio Oscar Danis Tanovi con Collin Farrell; poi “The Last Station” con Helen Mirren, diva recente.
La giuria sarà presieduta da Milos Forman, di cui ricordiamo gli intensi “Amadeus” e “Qualcuno volò sul nodo del cuculo”, tra gli altri sei membri Gabriele Muccino, Gae Aulenti e Senta Berger. C’è anche il premio “Marc’Aurelio d’oro” che sarà assegnato a uno dei film della selezione ufficiale in base alle schede votate dagli spettatori, una sorta di priva d’appello, e sarà interessante confrontare i due verdetti, un esercizio al quale i festival canori ci hanno abituato.
Le anteprime e le retrospettiveMa anche se ora si chiama Festival, è rimasto Festa del cinema, cioè godimento di questa forma d’arte e di spettacolo indipendentemente da gare e premi, che pure ci sono: il cinema per il cinema.
E allora ecco le anteprime fuori concorso con grandi nomi. Antony Hopkins in “The City of Your Final Destination” di James Jvory e Richhard Gere in “Hachiko: A Dog’s Story”; Meryl Streep in “Julie e Julia” di Nora Ephron, e Stefania Sandrelli alla regia di “Christine Cristina”. Abbiamo poi le anteprime di “A Serious Man, Le Concert” di Radu Mihaileanu e “Oggi sposi” di Luca Lucini. Di “The Twililight Saga: New Moon”, per la regia di Chris Weitz, la seconda parte della storia d’amore di Stephanie Mayer, saranno mostrate delle scene come commento visivo ad una lettura teatrale di parti del libro; una forma multimediale di cui abbiamo avuto un esempio recente alla mostra “Ellis Island” alla Biblioteca Marconi con le letture dell’artista Bàrbera accompagnate dalle immagini.
Le grandi “star” non sono solo Hopkins e Gere, Streep e Sandrelli, ma anche Monica Bellucci, già protagonista del “red carpet” lo scorso anno e Andrea Bocelli per l’”Omaggio a Roma” di Franco Zeffirelli. Un altro evento speciale sarà l’ “Omaggio a Heath Ledger, di cui saranno mostrati degli inediti da regista e, in anteprima, l’ultimo film da attore “The Imaginarium of Doctor Parnassus” per la regia di Terry Gilliam.
Saranno ricordati personaggi legati al cinema che non ci sono più: Luciano Salce con il documentario “L’uomo dalla bocca storta”, sottolineatura di un particolare che ricorda “L’uomo dal fiore in bocca”, comunque nulla di irriverente essendo diretto da Emanuele Salce con Andrea Pergolari; Luciano Emmer con la proiezione di “Le ragazze di Piazza di Spagna”, ci sarebbe piaciuto rivedere anche “Terza liceo”, un film cult per la generazione dei liceali dei primi anni ’50; Tullio Kezich, autore e critico cinematografico maestro di giornalismo scomparso quest’anno; Sergio Leone, scomparso da vent’anni, con la mostra evento “Sergio Leone. Uno sguardo inedito” inaugurata da Ennio Morricone che chiuse la Festa 2007 con un concerto delle sue colonne sonore.
Ricordiamo che nelle precedenti edizioni sono stati celebrati con retrospettive Gillo Pontecorvo nel 2006 e Marco Ferreri nel 2007 quando ci fu anche “Fellini Oniricon”, 100 disegni del grande regista che aveva detto a un amico mostrandogli la preziosa raccolta, “qui dentro c’è tutto il mio cinema”.
I “Marc’Aurelio” d’oro e d’argentoAbbiamo citato tra le “star” Richard Gere e Maryl Streep, la cui partecipazione rientra negli “Incontri con il cinema americano”. Non si limiteranno a sfilare sul “red carpet” e presenziare alla proiezione del loro film, saranno tra i protagonisti degli incontri con il pubblico, nella sezione “L’altro cinema Extra”, diretta da Mario Sesti, e con loro Paolo Coelho e Asia Argento. Il celebre scrittore non è al Festival per un film tratto dai suoi libri, ma come autore del cortometraggio “Paulo Coelho’s The Experimental Witch” in anteprima mondiale, il cui titolo dice che è la sua prima volta.
Meryl Streep avrà anche il “Marc’Aurelio d’oro” alla carriera,, le sue intense interpretazioni sono rimaste nell’animo di tutti, da “Il cacciatore” a “I Ponti di Madison County”, si vedranno certamente nella retrospettiva a lei dedicata; è un premio di prestigio conferito nei primi tre anni a Sean Connery e Sophia Loren, Al Pacino e Gina Lollobrigida. Altra retrospettiva per Luigi Zampa, ci sarà “La Romana” alla cui proiezione presenzierà Gina Lollobrigida, che ne fu l’intensa protagonista.
C’è anche il “Marc’Aurelio d’argento” per un documentario, in concorso ce ne sono dodici, la giuria è presieduta da Folco Quilici.
Non basta, due registi italiani di punta si confrontano in “Duetto”: il primo vincitore di Oscar con “Nuovo cinema Paradiso” e scelto quest’anno per rappresentare l’Italia all’Oscar 2010 con “Baarìa”; il secondo per aver costituito un’accoppiata vincente con l’attore americano Will Smith che ha interpretato il suo “La ricerca della felicità” e il più recente “Sette anime”. Pleonastico ricordarne i nomi, tutti sanno che si tratta di Giuseppe Tornatore e Gabriele Muccino.
Altri temi d’impegno civileL’ambiente e il cambiamento del clima sono i temi su cui si concentra la sezione “Occhio sul mondo”, diretta da Gaia Morrone, mediante una serie di iniziative. Tra queste dodici incontri, la mostra multimediale “Cape Farewell: Art & Climate change”, l’intervento di Miranda Richardson a commento del film “L’incredibile viaggio della tartaruga” del regista Nick Stringer, anch’egli presente.
Inoltre, “La Notte dei Pubblivori” e la maratona notturna “Eco Logic”, 100 spot pubblicitari nternazionali sull’ambiente, dove convergono musica, immagini e testimonianze.
L’impegno nella difesa dell’ambiente da parte del Festival si esprime anche nell’intento di compensare le emissioni di CO2 della manifestazione creando nuove foreste in Costarica e provvedendo a rimboschire e riqualificare una zona della Riserva Valle Aniene a Roma.
Non si limita a questo l’impegno civile del Festival del cinema, partecipa anche a una serie di iniziative della Legambiente e di Greenpeace e anche di Fao e Telethon, Angels e Unicef, nonché del Comune di Roma anche attraverso sistemi audiovisivi.
Tornando alla rassegna, per i giovanissimi c’è la sezione ragazzi con il premio “Marc’Aurelio, Alice nella città” che verrà conferito a due film tra i 12 in concorso da una giuria numerosa (65 componenti) formata da ragazzi di otto-diciassette anni di tutt’Italia ai quali ci si è rivolti in preparazione dell’iniziativa (“Aspettando il Festival”): tra gli altri “Nat e il segreto di Eleonora”, un film di animazione, e “Marpiccolo” di Alessandro di Robilant.
Anche in questa sezione per ragazzi, diretta da Gianluca Giannelli, come in quella maggiore, ci sono film fuori concorso: “Sotto il cielo azzurro”, documentario di Edoardo Winspeare.
L’industria e il mercatoAbbiamo detto all’inizio come la promozione sul mercato e la valorizzazione dell’industria cinematografica, soprattutto nazionale, sia alla base delle nuove strategie del Festival e che c’è la riscoperta della Via Veneto della “Dolce Vita”. Nella storica strada, nel “Mercato Internazionale del Film di Roma”, con la direzione di Roberto Cicutto, si incontreranno gli operatori del cinema per contatti e accordi, negoziazioni e compravendite delle produzioni nel mondo del cinema.
Ma non ci sarà soltanto questo, sono previste anche proiezioni, e nei primi cinque giorni incontri e riunioni di lavoro, presentazioni e convegni sui problemi e le prospettive dell’industria del cinema italiana e internazionale. Al sostegno del cinema indipendente è dedicata “La fabbrica dei progetti” nella Casa del Cinema, diretta dallo stesso Cicutto.
Più in generale, dal 20 al 22 ottobre ci saranno tre sessioni di lavoro dall’industria del cinema a quella audiovisiva, nei cosiddetti “Stati Generali del Cinema Italiano”: spiccano tre argomenti, la promozione del cinema italiano, la rivoluzione del cinema digitale, il cinema delle regioni.
Saranno affrontati anche i problemi finanziari, dai tagli al Fondo unico dello spettacolo alle possibilità dell’adozione di sistemi fiscali incentivanti come il “Tax shelter” e il “Tax credit”, che dovrebbero essere contenuti nella legge quadro per lo spettacolo sulla quale sta lavorando la Commissione cultura della Camera dopo aver consultato gli operatori del settore; in un approccio “bipartisan” di cui è stato riferito in un incontro a Palazzo Valentini l’11 ottobre scorso.
Le mostre d’arte non cinematograficaIl grande pittore “naive”, di cui si ricorda il film suggestivo con un Flavio Bucci dalla straordinaria somiglianza e forza espressiva, torna oltre che in un film-dossier, nella mostra “Luci del cinema su Antonio Ligabue” nello stesso Auditorium, al Museo archeologico: ben 80 opere in esposizione.
Un’altra mostra è “Cape Farewell: Art and Climate Change”, si tratta di una singolare esposizione di opere, mai presentate in Italia, di artisti che dopo un soggiorno in Groenlandia insieme a ricercatori e scienziati hanno prodotto sculture e apparecchi ad energia solare o ricavate nel ghiaccio, con un’interessante documentazione fotografica della loro speciale esperienza.
Cosa dire, in conclusione? Che emoziona il solo pensare ai sentimenti mossi nella sala buia allorché si accenderanno le immagini del cinema. Il fascino è accresciuto dalla visione comune rispetto a quella televisiva nella poltrona di casa, in una condivisione che ne fa uno spettacolo corale pur nella fruizione del tutto personale nel religioso silenzio rotto solo dalle musiche e dalle parole.
Anche per questo Hollywood diede l’Oscar a “Nuovo cinema Paradiso” di Tornatore, che con la sua arte riuscì a evocarne tutta la magia al di là di ogni confine di spazio e di tempo.Scritto da Romano Maria Levante