Eugene Hutz, altro che Gogol sta musica è un... Bordello

di Fabrizio Basso
Sembra il John Wayne della chitarra. Eugene Hutz, cantante e leader dei Gogol Bordello, appare con la chitarra a tracolla, imbragata da una fascia multicolore, la camicia aperta traticamente fino alla cintura e un torace glabro, sul quale sbriluccica una medaglietta d'oro minuscola. Amato da Madonna, che lo ha voluto nel suo esordio da regista Sacro e Profano, considerato un sex symbol, attorniato, si mormora, da focose groupie. Lo abbiamo incontrato a Milano dove il 25 maggio 2010 ha fatto un concerto tutto esaurito all'Alcatraz. E per accontentare che è rimasto fuori ha deciso di tornare il 13 luglio al Carroponte Rock Fest di Sesto San Giovanni. Poi sarà il 14 luglio allo Sherwood Festival di Padova e il 17 al Villa Serra Breakout di Genova. Due date anche ad agosto: il 24 all'Umbria Folk Festival di Orvieto e il 25 al Sarroch Summer Groove di Sarroch, in provincia di Cagliari.
L'ultimo album si intitola Trans-Continental Hustle e c'è la collaborazione di Rick Rubin.
Sono andato in studio con tante canzoni e scegliere non è stato facile. Comunque ho scritto le canzoni in poche settimane.
E' stato rapidissimo.
Con Rubin il feeling è stato istantaneo. E le intuizioni artistiche sono doni che vanno colti.
Ferma le intuizioni su computer?
Non lavoro in un laboratorio. Sento le infulenze locali. I Gogol Bordello fanno un rock transcontinentale. Il pc lo uso per la mia attività da dj altrimenti c'è la chitarra.
Lei vive in Brasile.
Sì. La cover dell'album è uno scatto fatto a Rio de Janeiro. Lì ho trovato un mix speciale.
Come definirebbe la vostra musica?
Ne hanno dette tante. Ma non è é fashion né di origine russa o ucraina. Siamo originali ed energici. Trans-Continental Hustle è la combinazione della nostra storia. E' un disco strutturato, è la sintesi della nostra evoluzione.
E' vero che Manu Chao ha cambiato la sua prospettiva di musica?
E' vero ma è una storia di tanti anni fa. A New York ho incontrato molti dei miei eroi, da Joe Strummer a Iggy Pop. Manu Chao ha avuto tanta influenza sulla mia musica, mi ha indicato la via.
La sua attività di attore?
Anni fa non avrei mai pensato di recitare. Mi piaceva il punk rock e comunque la musica resta la mia priorità.
Ha lavorato con Madonna.
Sì, nel suo film. Siamo amici. Ma ho anche conosciuto tre registi che adoro: Emir Kusturica, Jim Jarmush e Jonathan Demme. Loro sono fan della mia musica.
Cosa è importante nella vita?
L'energia positiva.
E lui ne ha da vendere. basta vederlo sul palco. Un indemoniato.