Coldplay, cinque inediti per l'Hjf

Qualche ritardo per l'apertura dei cancelli. Poi cominciano a suonare i vincitori del contest e la giovanissima Eica Mou. Pubblico freddino per Gallagher. Quindicimila per Chris Martin

MESTRE - La giornata è iniziata in musica con vincitori del contest The Last Fight, una buona dose di rock. Poi un po’ intimidita, poco dopo le 15, è salita sul megapalco di sessanta metri la giovanissima Erica Mou. La cantautrice ventenne è l’ultima scoperta della Sugar di Caterina Caselli che in lei ha intravisto una ventata di freschezza e originalità. Poi si è passati al post punk d’annata degli Echo and the Bunnymen. La faccia di chi non ha passato indenne la Londra degli anni Settanta-Ottanta, Noel Burke e band ha passato in rassegna la propria carriera trentennale, tra punk e psichedelica, da “Lips” a “Killing moon”. Lo scroscio giornaliero ha lavato il palco per accogliere l’indie rock californiano dei We are scientists (conosciuti anche con l’acronimo WAS). Tredici brani uno di fila all’altro con un telone rosso alle spalle da fare da vela per un set compatto. Alle 18.10 è toccato ai Beady Eye di Liam Gallagher. L’ex Oasis prima se la prende con il pubblico,poco caloroso, poi con il fonico accusato di abbassargli la voce in spia. Il concerto tra qualche cover e l’intero nuovo album, scorre veloce ma senza grandi emozioni. Cesare Cremonini invece, sul palco dalle 19.30 è accolto come un eroe. Giubbetto nero e maglietta e jeans in tinta, è il più rock di tutti, salta, urla e corre. Il pubblico lo segue, poi sull’ultima 50 Specialsi canta come non mai.

COLDPLAY - La band di Chris Martin è salita puntuale sul palco alle 21.30 e ha regalato un’anteprima del nuovo album che uscirà in autunno, regalando cinque inediti oltre al singolo uscito da pochi giorni. Si è iniziato con l’intro “Mx” (con fuochi d'artificio) seguito dalla melodica “Hurts like Heaven”, suonata solo una volta in un festival tedesco. Chris Martin indossa giacchetta e jeans scuri e t-shirt bianca. Dopo i due inediti, due mega hit come “Yellow” e “In my place”, che hanno contribuito non poco a far sì che raggiungessero i 50 milioni di dischi venduti nel mondo. Poi ancora una canzone dell’album che verrà, “Major Minus”, e un set che pesca dagli ultimi due album. La scaletta scorre veloce, un’ora e mezza di musica per 18 brani. Su Lost palloni colorati sulla folla.Il pubblico se la gode con "God Put a Smile" e "Violent hill". Prima dei bis si sente Life is for living, il gran finale è con “Clocks”, “Fix you” e il nuovo singolo “Every teardrop is a waterfall”.

CANCELLI APERTI - Tre ore d'attesa per entrare al parco. E' la carica degli 800 che giovedì mattina era ai cancelli dell'Heineken Jammin' Festival per il via della tre giorni di kermesse. I cancelli avrebbero dovuto aprire alle 10, la pioggia non ha dato pace per tutta la settimana e così mancavano gli ultimi dettagli da sistemare a San Giuliano. E alle 12.30 sono iniziati a volare i cori da stadio: «A-pri-te». Alle 13.15 finalmente il parco ha aperti i battenti e di corsa i giovani si sono lanciati all'arrembaggio dei pass per l'area del sotto palco. Un'ora d'attesa e la musica è iniziata per la gioia dei fan. A garantire che il fango dei giorni di pioggia sparisse dal sotto palco ben 900 metri cubi di sabbia. «C'erano le ruspe al lavoro per la sabbia - spiega Live Nation - anche venerdì apriremo alle 12». In tutto in 20 mila sono accorsi per il concerto dei Coldplay. «Per i Negramaro abbiamo venduto 14 mila biglietti e 40 mila per Vasco», fa sapere Live Nation. E proprio in vista di Vasco il vicesindaco Sandro Simionato ricorda: «Gli operai di Vinyls gli chiedono di cantare per loro». (Gloria Bertasi)

Francesco Verni

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