Asia Argento, una mamma al cinema

ROMA - Sul tappeto rosso del Palazzo del Cinema la sera dell’1 settembre Asia Argento sfilerà accanto a Manuela Arcuri, che, per una scelta ardita, sono madre e figlia in Sangue caldo: la fiction di Canale 5, in onda a settembre, sarà lanciata proprio dal Lido di Venezia. «Non ci crede nessuno che io possa essere la madre di Manuela, ma nella fiction neanche recitiamo insieme, lei appare da adulta quando io sono già morta», chiarisce subito la Argento che comunque nel programma ufficiale della Mostra c’è, e curiosamente sempre nel ruolo di una madre in Cavalli di Michele Rho, uno dei film di Controcampo Italiano.
È vero che, placata la bufera con Morgan per via della figlia Anna Lou, Asia Argento non compare più così spesso nelle cronache pettegole. È vero che, dopo il matrimonio con Michele Civetta ormai è una moglie che con tono appagato e naturale cita spesso “mio marito” e che nella vita è madre di due figli… Ma fa impressione vedere l’ex-dark lady del cinema italiano, l’ex-ragazza cupa, provocatoria e ribelle trasformata, e a 36 anni non ancora compiuti presentarsi come una placida mamma.
Asia che è successo?
«Forse anche il cinema si è accorto che sono cresciuta. A me piace fare la madre. Nella vita credo di averlo dimostrato. E sullo schermo è un modo per conoscere mondi femminili lontani e diversi. Cavalli, per esempio, è ambientato alla fine dell’Ottocento in un paesino degli Appennini e, in una famiglia dominata da un padre padrone, io interpreto una donna d’altri tempi, che non ce la fa a ribellarsi al marito ma cerca di compensare la sua severità con atteggiamento protettivo verso i figli, li avvolge di dolcezza e di tenerezza. Non sarò alla presentazione del film perché voglio lasciare spazio ai ragazzi protagonisti, Vinicio Marchioni e Michele Alhaique. Anche perchè io ho il festival di Toronto».
Per Isole il film di Sandro Chiantini? Lì torna un po’ ai suoi personaggi “diversi”.
«Sì, Isole è un film a cui tengo tantissimo, sono fiera di averlo fatto. Marta, la protagonista, è uno di quei personaggi che capitano raramente. Una ragazza muta, orfana, che ama solo occuparsi delle api. Il legame forte con il prete che l’ha cresciuta, Giorgio Colangeli, mi ricorda il film di Peter Del Monte Compagna di viaggio che ho fatto con Michel Piccoli, un lungo rapporto silenzioso tra due persone di diverse generazioni. È un film senza tempo, abbiamo girato alle Tremiti, in pochi giorni, ed è una storia che tutti abbiamo vissuto con grande commozione. Mi commuove soprattutto l’incontro con l’emigrato clandestino, Ivan Franek, che come Marta non ha voce».
Due simboli?
«Per diverse ragioni sono entrambi oggetto di scherno e di violenza. Io mi stupisco ogni giorno del mondo orribile in cui viviamo, della violenza continua contro gli stranieri, i più deboli, chi sta male, chi non può difendersi perché non ha voce, non ha documenti. Senza retorica e quasi senza parole il film parla di tutto questo».
Che legame c’è tra Asia Argento di Isole e Asia Argento di Sangue caldo, una fiction tv, la sua prima, superpopolare?
«Mi sono divertita come una matta a fare la tv. Avevo costumi e acconciature bellissime. È tutto diverso dal cinema. Sangue caldo comincia nel 1958 quando la legge Merlin fece chiudere le case di appuntamenti e io, prostituta, decido di cambiare vita. Con i soldi di una rapina fatta dal mio uomo, Gabriel Garko, che poi muore, apro un bar e divento una donna onesta, madre amorosa della sua bambina che da grande sarà Manuela Arcuri. Un drammone ricco di eventi».
Prima faceva solo film sceltissimi, adesso lavora tantissimo. Fa meno scelte?
«Quest’anno ho fatto sei film, tante occasioni non mi erano mai capitate nella mia carriera. Ho appena finito di girare con mio padre Dracula 3D ed è sempre un’esperienza faticosa ma bella lavorare con lui, a cui mai avrei detto no. Prima avevo partecipato a Gli sfiorati di Matteo Rovere dal libro di Sandro Veronesi e – finalmente una commedia – a Baciato dalla fortuna di Paolo Costella con due compagni come Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassman».
E poi?
«Ci sono i miei figli e mio marito. Ho voglia di stare con loro. Ma più in là in autunno, realizzo uno dei miei sogni, quello di lavorare con Charlotte Gainsbourg: saremo due fidanzate in un film sull’omosessualità. Un film scandalo? Perché no?».