Le pellicole più famose di Hollywood non sarebbero più credibili se i protagonisti avessero avuto a disposizione Facebook o il Gps. Niente più omicidi, inseguimenti e scambi di identità, secondo questo divertente gioco lanciato dal Guardian
di Nicola Bruno
Matt Damon che veste i panni di Jude Law nel Talento di Mr. Ripley? Sarebbe bastato il profilo Facebook per smascherarlo e rovinargli la vacanza di lusso in Italia.
James Franco intrappolato in un canyon per 127 ore? Grazie al GPS in pochi minuti i familiari sarebbero potuti risalire alla sua posizione, evitandoci così due ore di claustrofobia... Difficilmente, poi, la protagonista di Psyco sarebbe mai andata nel motel in cui ha poi trovato la morte: leggendo le recensioni su TripAdvisorl’avrebbe scartato a priori; troppo sudicio e sporco avrebbero detto gli altri utenti...
Sono questi alcuni degli esempi che il quotidiano inglese Guardian si è divertito a compilare per la lista dei film che non sarebbero più credibili con le moderne tecnologie a disposizione. Dai classici di Hollywood ai più recenti blockbuster, molte sceneggiature andrebbero completamente riscritte mettendo in mano ai protagonisti Facebook, gli smartphone e il Gps...
127 HOURS - Altro che 127 ore di agonia con un braccio bloccato all’interno di un canyon dello Utah. Con uno smartphone in tasca, James Franco avrebbe potuto chiedere soccorsi in poche ore. E se anche la batteria fosse stata scarica (oppure nel burrone non c’era neanche una linea di campo) - scrive il Guardian - l’operatore telefonico sarebbe potuto risalire alla sua posizione in pochi secondi. Niente braccio amputato, quindi, e nemmeno lotte claustrofobiche contro la natura.
PSYCO - Pensate davvero che nel 2010 la fuggitiva Marion Crane (Janet Leigh) avrebbe mai messo piede nel motel dello schizoide Norman Bates, dove poi sarà uccisa a coltellate nell’iconica scena della doccia? Sarebbe bastato un veloce controllo sui siti di hotel online, come TripAdvisor, per leggere recensioni per nulla convincenti e darsela a gambe levate... Ma forse quel genio di Alfred Hitchcock ci saremmo potuti aspettare un omicidio altrettanto spettacolare anche nell’iperconnesso mondo 2.0…
Se fosse ancora vivo, Alfred Hitchcock dovrebbe riscrivere anche un’altra scena clou de Il Delitto Perfetto: quella in cui la fedifraga Grace Kelly subisce un tentativo di strangolamento alle spallementre parla al telefono con il marito (Kelly riuscirà poi a salvarsi infilzando un paio di forbici nelle spalle dell’omicida). Nel 2011, scrive il critico del Guardian, la scena sarebbe stata girata in maniera del tutto diversa: l’omicida si sarebbe avvicinato con un distruggi-documenti, mentre Grace Kelly avrebbe a sua volta contrattaccato con un iPad…
BRIVIDO NELLA NOTTE - Vita più difficile anche per la stalker di Brivido nella Notte. Senza più telefoni fissi, al playboy Clint Eastwood sarebbe bastato leggere il nome sullo schermo del cellulare per non rispondere più a Jessica Walter che chiama nel pieno della notte con la continua richiesta “Play Misty for Me” (che è poi il titolo originale della pellicola).
LA SCALA A CHIOCCIOLA - Nella scena più nota di questo thriller degli anni ‘40, la vittima muta non avrebbe mai telefonato alla polizia senza riuscire a dire nulla: tra computer, tablet e smartphone avrebbe potuto trovare molti altri modi più veloci per lanciare l’allarme.
IL FALO’ DELLE VANITA’ - Secondo il critico del Guardian, il film di Brian De Palma fa parte di tutta una produzione cinematografica recente (Gran Canyon, Doc Hollywood) in cui i protagonisti si cacciano nei guai dopo essersi persi in zone malfamate di una città. Niente di tutto questo può accadere a chi, nel 2010, dispone sempre di un navigatore GPS in macchina.
IL TALENTO DI MR. RIPLEY - Gli scambi di identità hanno fatto da sempre la storia del cinema. Come nel recente film di Anthony Minghella in cui Matt Damon veste i panni dell’amico Jude Lawdopo averlo assassinato in preda alla gelosia. La fitta serie di omicidi a cui poi Damon darà seguito non sarebbe più possibile se, invece che nell’Italia degli anni 50, il film fosse ambientato ai giorni nostri. Sarebbe bastato un banale controllo su Facebook per scoprire che Matt Damon - capelli biondi a parte - non ha proprio nulla a che vedere con Jude Law.