Jean Paul Gaultier: Omaggio a Amy Winehouse

Una collezione che è «un omaggio a un talento che si è spento molto presto», dice lo stilista. Che manda in passerella, senza inutili sentimentalismi, tutti i suoi pezzi iconici, simbolo del suo talento, scomposti e ricomposti. E la guêpière e il trench assumono altre forme
Come di consueto, ogni abito della haute couture di Jean Paul Gaultier ha un nome. Questa volta, si chiamano tutti in inglese, come in inglese sono i nomi dei quartieri in cui è divisa la sala. Che poi sono i luoghi in cui Amy Winehouse ha tenuto i suoi concerti. «Questa icona della musica che poteva cantare il jazz ilmblues e il rock era anche una icona di moda, con una libertà e uno stile molto personale. Sono i suoi riferimenti che ho trasferito sulla passerella in una interpretazione molto couture. Un omaggio a un talento che si è spento molto presto», dichiara Jean Paul Gaultier. 
Così arrivano in passerella Stronger than me, che è composto da una polo di jersey plissetta e da una gonna diritta di jeans completamente ricamata di perle nere e di jais. Poi c'èIt took me by surprise, che è una giacca see troughcon i fianchi ricamati sopra una gonna di crêpe nera a cui segue un Try to stop mein forma di redingote ricamata di paillettes preceduto da un Back to black, anch'esso una redingote ma trasparente con l'effetto see trough. 
E così via, fino a un Rehab in forma di una polo-body accompagnata da una gonna lunga a righe larghissime. Al di là dei nomi, però, l'omaggio non è letterale. Tutt'al più la forma didascalica resta nelle pettinature delle modelle, che conserva la forma alta della Winehouse ma non il colore, perché si tinge di blu, di rosa, di arancione e di altri colori artificiali. 
La collezione di haute couture primavera-estate 2012 di Gaultier Paris, invece, attraverso la scomposizione di elementi tipicidell'abito (un rever della giacca che si gonfia come una calla e scopre una sola spalla, un altro revers si allunga fino a formare una sciarpa, un trench si divide in due e forma metà di un abito e uno spencer e così via) si mostra come un esercizio del couturier per ridare una nuova forma ai suoi pezzi iconici, quelli che da sempre rappresentano la sua cifra: il trench, la guêpière, il giubbotto di pelle bicolore che si allunga in una gonna svolazzante, il parka che diventa un robe manteau. Tutto inserito in uno show che non smentisce il suo creatore: la colonna sonora cantata dal vivo e a cappella da un quartetto, i modelli maschi che sfilano en travesti non per mostrare abiti maschili di couture ma abiti femminili le cui proporzioni e fantasie esprimono da soli la femminilità necessaria.