Meryl Streep "Lo so, l'America dirà: Ancora lei? Ma è l'ultima volta"

L'attrice sbalordita "All'annuncio mi sono sentita di nuovo come una bambina"
Erano trent’anni, dai tempi de La scelta di Sofia , che Meryl Streep non assaporava questo momento. Ci era andata vicino tante volte, con ben 12 nominations e un totale, dagli inizi della sua carriera, di 17, un record. Un’attrice considerata da tutti, dai critici come dalle sue colleghe, di gran lunga la più brava della sua generazione. Non se lo aspettava quasi più e anche questa volta che era una delle cinque candidate, per essere diventata Margaret Thatcher in La lady di ferro , si era quasi rassegnata. Le previsioni della vigilia, dopotutto, puntavano su Viola Davis. Invece è venuto fuori il suo nome. Sbalordita, non ha nascosto la sua gioia pur restando fedele al suo carattere auto-ironico. «Capisco che non sarò mai più qui sopra», ha detto ridendo.
Pensa davvero che sarà l’ultima volta?
«Beh, chiedo un po’ di tolleranza e di indulgenza. Credo che il mio nome e la mia persona abbiano stancato a lungo andare infatti mi ha sorpreso che stasera questa sensazione sia stata superata. Mai dare qualcosa per scontato».
Che cosa ha provato quando ha sentito il suo nome?
«Pensi di essere vecchia, navigata, indifferente a certe cose, ma quando fanno il tuo nome è come se fossi investita da una luce bianca. Mi sono sentita di nuovo una bambina, anche perché dopotutto quando ho vinto l’ultima volta, trent’anni fa, ero una bambina. Due delle candidate non erano ancora nate, anzi non erano nemmeno state concepite!». (si riferisce a Rooney Mara, 26 anni, e Michelle Williams, 30, ndr).
Margaret Thatcher si faceva sempre un bicchierino di Scotch la sera. E adesso?
«Inizierò con un paio, poi vedremo se riuscirò a restare in piedi sullemie Ferragamo, le scarpe che usava la Thatcher».
Ha davanti un nuovo progetto, il Museo delle Donne. Ce ne parli.
«Non esiste un museo nazionale delle donne, che racconti il contributo delle donne in questo paese e nel resto del mondo. Per secoli, la storia non è stata interessata al nostro contributo, siamo rimaste invisibili e sarebbe ora che ragazzi e e ragazze sapessero ciò che hanno fatto i loro antenati».
Ha dei consigli per le giovani di oggi?
«Di non rinunciare ai propri sogni, mai. E di non dimenticare le tante ragazze nel mondo che vivono in circostanze incredibilmente difficili».